Leggo molti commenti sugli “indici che non funzionano”, ma mi permetto di dissentire. Credo infatti che mai come quest’anno gli indici funzionino bene e sono sicuro che quando usciranno i dati completi non verró smentito: quest’anno i modelli sono dei cecchini. Tolto qualche run isolato un po’ farlocco già nel lungo termini i run deterministici sono andati benone, hanno inquadrato bene le dinamiche, ne hanno sottolineato quasi sempre i punti fondamentali. Direi che le correlazioni su cui si basano i modelli funzionino alla grande e migliorino ogni anno. Ho notato semmai una tendenza sul lungo periodo, ma solo molto lungo periodo, e lo fa molto più gfs del run di controllo di ecmwf, di vedere sempre il vortice polare più debole di come poi sarà realmente e come poi correggono le uscite successive. Sembra che anche i modelli su quest’aspetto ogni volta si sorprendano. Ma per il resto mi sembra che le performance siano ottime e dunque le correlazioni sono salve. Il problema, che non è un problema per quel che mi riguarda perché questo è un gioco, un hobby, è l’analisi che ne facciamo noi dei dati. Ne trascuriamo qualcuno, per ignoranza o perché magari non ci piace e quindi cerchiamo di dargli meno importanza, o li malinterpretiamo. Del resto Nonno Rodano quando parla di correlazioni con la nao ha dimostrato sia di sapere ciò che dice, sia poi negli atti pratici di “azzeccarci”. Questo per dire che il “problema “ è che siamo tutti tifosi e che quando ci sono dei segnali positivi, anche se a distanze siderali, anche se deboli, anche se ce ne sono altri in contrasto, ascoltiamo quelli che ci piacciono di più. E detto tra noi, va bene così, questa è una passione non una depressione, però va dato atto agli oggettivi miglioramenti dello studio del caos atmosferico della meteorologia.