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Espansione Veloce in Dicembre

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La fine del 2023 ha assistito a una crescita superiore alla media dell’estensione del ghiaccio marino, riportando la misura giornaliera entro il range interdecile, ovvero l’intervallo che comprende il 90% delle precedenti estensioni di ghiaccio marino registrate alla stessa data. L’espansione rapida del ghiaccio nei Mari di Chukchi e Bering, così come nell’intera Baia di Hudson, ne è stata la causa principale. Il declino del ghiaccio marino antartico durante l’estate ha subito un rallentamento, portando le misure dell’estensione giornaliera del ghiaccio sopra i precedenti livelli minimi record. Tuttavia, per l’intero anno, la caratteristica predominante è stata la bassa estensione del ghiaccio marino antartico.

Panoramica delle Condizioni

L’estensione media del ghiaccio marino artico nel dicembre 2023 è stata di 12,00 milioni di chilometri quadrati (4,63 milioni di miglia quadrate), la nona più bassa nel record satellitare degli ultimi 45 anni (Figura 1a). L’estensione del ghiaccio è aumentata in media di 87.400 chilometri quadrati (33.700 miglia quadrate) al giorno, un ritmo notevolmente più veloce rispetto alla media del periodo 1981-2010 di 64.100 chilometri quadrati (24.700 miglia quadrate) al giorno (Figura 1b). Dopo un inizio ritardato del periodo di congelamento nella Baia di Hudson, il ghiaccio marino si è formato rapidamente da ovest verso est attraverso la baia, lasciando solo una piccola area di mare aperto vicino alle Isole Belcher alla fine del mese. Nell’Atlantico settentrionale, l’estensione del ghiaccio marino è rimasta inferiore alla media, come è stato tipico negli ultimi dieci anni.

Per il mese di dicembre nel suo complesso, il 2023 ha registrato il terzo aumento mensile più alto nel record di 45 anni, con 2,71 milioni di chilometri quadrati (1,05 miglia quadrate), dietro solo al 2006 con 2,85 milioni di chilometri quadrati (1,10 miglia quadrate) e al 2016 con 2,78 milioni di chilometri quadrati (1,07 miglia quadrate).
 

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La Figura 1a è una rappresentazione grafica dell’estensione del ghiaccio marino artico per dicembre 2023, che mostra che l’area coperta dal ghiaccio marino raggiungeva i 12,00 milioni di chilometri quadrati (4,63 milioni di miglia quadrate). Il colore predominante, il bianco, illustra la presenza di ghiaccio marino attorno alle masse terrestri dell’emisfero settentrionale, come la Russia, l’Alaska, il Canada, la Groenlandia e parti dell’Europa.

La linea magenta rappresenta la media dell’estensione del ghiaccio marino tra gli anni 1981 e 2010 per il mese di dicembre, servendo come punto di riferimento per valutare l’estensione attuale. Essa permette di visualizzare immediatamente se l’estensione del ghiaccio per il dicembre 2023 è sopra, sotto o in linea con la media storica. Se la zona bianca si estende oltre la linea magenta, questo indica che l’estensione del ghiaccio è superiore alla media. Se la zona bianca non raggiunge la linea magenta, significa che l’estensione del ghiaccio è inferiore alla media. Se segue esattamente la linea magenta, l’estensione del ghiaccio è in media con il periodo di riferimento.

L’interpretazione di questa mappa è fondamentale per i climatologi e i ricercatori che studiano le tendenze a lungo termine dell’ambiente polare. Un’estensione del ghiaccio maggiore o minore della media può avere significative implicazioni per il clima globale, gli ecosistemi marini, e anche per le attività umane come la navigazione e la pesca nelle regioni polari. L’accreditamento al National Snow and Ice Data Center conferma che i dati provengono da una fonte affidabile specializzata nello studio della neve e del ghiaccio globale, che è cruciale per monitorare e comprendere i cambiamenti climatici.
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la Figura 1b è un grafico che illustra la variazione stagionale dell’estensione del ghiaccio marino artico misurata in milioni di chilometri quadrati, e si concentra sul periodo da settembre a gennaio, includendo i dati fino al 3 gennaio 2024. Ecco una spiegazione dettagliata delle sue componenti:


  • Linee Colorate: Ogni linea colorata traccia l’estensione del ghiaccio marino per un anno specifico da settembre a gennaio. I colori diversi permettono di distinguere tra i vari anni per confronti diretti.
  • Linea Marrone Tratteggiata (2012-2013): Questa rappresenta l’anno con il minimo storico registrato dell’estensione del ghiaccio, servendo come punto di riferimento critico per la valutazione dei cambiamenti nel ghiaccio marino artico negli anni successivi.
  • Linea Grigia Scuro (Mediana 1981-2010): La linea grigia scuro mostra la mediana dell’estensione del ghiaccio marino calcolata su dati raccolti tra il 1981 e il 2010. La mediana è il valore che divide l’insieme di dati in due parti uguali, quindi metà degli anni avevano un’estensione maggiore e metà un’estensione minore rispetto a questa linea.
  • Areale Grigio (Intervallo Interquartile e Interdecile): Le aree grigie intorno alla linea della mediana rappresentano la variabilità dei dati storici. L’area più scura si riferisce all’intervallo interquartile, mostrando dove si trova il 50% centrale dei dati storici. L’area più chiara si riferisce all’intervallo interdecile, mostrando dove si trova il 90% dei dati storici, escludendo i valori più estremi.
Interpretazione del grafico:

  • Trend Stagionali: Possiamo notare la crescita stagionale del ghiaccio marino, che tipicamente inizia a settembre con il minimo estivo e cresce fino al picco invernale in gennaio.
  • Confronto Annuale: La linea blu (2023-2024) mostra che l’estensione del ghiaccio marino in quel periodo era superiore rispetto agli anni immediatamente precedenti (2022-2023 in verde, 2021-2022 in arancione, ecc.), indicando un incremento nell’estensione del ghiaccio per quella stagione.
  • Valutazione di Anomalie: Confrontando l’estensione del ghiaccio marino del 2023-2024 con la mediana e gli intervalli, possiamo valutare se l’estensione osservata si discosta dalla variabilità storica e in quale misura.
Il grafico è uno strumento essenziale per gli scienziati che studiano il clima poiché fornisce una visione immediata delle tendenze attuali rispetto alla variabilità storica, il che è fondamentale per comprendere l’impatto dei cambiamenti climatici sull’Artico.
 

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Condizioni nel Contesto

Condizioni di calore hanno prevalso sull’Oceano Artico centrale e sulle regioni del Mare di Beaufort, così come sulla Baia di Hudson e sulla maggior parte del nord del Canada, dove le temperature dell’aria al livello dei 925 millibar (circa 760 metri sopra il livello del mare) erano di 8 a 9 gradi Celsius (da 14 a 16 gradi Fahrenheit) al di sopra della media del periodo 1991-2020 (Figura 2a). In altre aree, si sono registrate condizioni più fresche, con temperature dell’aria da 2 a 4 gradi Celsius (da 4 a 7 gradi Fahrenheit) inferiori alla media nel sud-ovest dell’Alaska, nell’est della Russia, in Scandinavia e nel sud-est della Groenlandia. Le condizioni fresche nei mari di Bering e Chukchi meridionale hanno favorito un rapido aumento dell’estensione del ghiaccio. In contrasto, le condizioni calde persistenti sulla Baia di Hudson fin da novembre spiegano il ritardo nell’inizio della formazione del ghiaccio in quella zona.

Il modello di circolazione atmosferica di dicembre è stato segnato da una bassa pressione atmosferica a livello del mare sul Golfo dell’Alaska e nel nord Europa, e da una alta pressione a livello del mare sulla Russia centrale (Figura 2b). Questo schema ha determinato il flusso di aria artica fredda che ha attraversato il Mare di Chukchi e si è spinto nel Mare di Bering, oltre all’advezione di aria relativamente più calda che ha attraversato il Canada in direzione del Mare di Beaufort.


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La Figura 2a è una rappresentazione visiva delle deviazioni della temperatura atmosferica media dell’Artico a dicembre 2023, misurate al livello di pressione di 925 hPa, che è approssimativamente a 760 metri sopra il livello del mare. Ecco un’interpretazione dettagliata:

  • Scala di Colori: La barra dei colori a destra del grafico serve da legenda e varia da valori negativi (blu e viola) a valori positivi (giallo e rosso). Ogni colore corrisponde a una specifica anomalia di temperatura espressa in gradi Celsius rispetto alla media storica.
  • Temperature Sopra la Media: Le regioni colorate in giallo e rosso mostrano temperature più elevate rispetto alla media. Questo indica che l’aria in queste aree è stata insolitamente calda per il mese di dicembre. Il rosso più intenso suggerisce un’anomalia di calore ancora più significativa, potenzialmente indicando condizioni meteorologiche eccezionali o flussi di aria calda anomali.
  • Temperature Sotto la Media: Le aree in blu e viola rappresentano temperature più fredde della media. Più scuro è il colore, maggiore è la deviazione dalla media, indicando condizioni particolarmente fredde che potrebbero influenzare la formazione del ghiaccio o i pattern meteorologici.
  • Interpretazione dei Dati: Questa mappa termica permette agli scienziati di osservare e analizzare le variazioni delle temperature nell’Artico, che sono fondamentali per comprendere le dinamiche del clima e i loro effetti sui cicli di scioglimento e formazione del ghiaccio marino. Per esempio, temperature più elevate del normale potrebbero contribuire a un ritardo nella formazione del ghiaccio marino, mentre temperature più basse potrebbero favorire un’estensione più rapida del ghiaccio.
  • Contesto Climatico: La presenza di zone calde sopra la media nelle regioni centrali dell’Artico e sopra la Baia di Hudson è particolarmente rilevante. Tali anomalie termiche possono essere associate a modelli di circolazione atmosferica che portano masse d’aria più calde del solito in queste regioni, influenzando la stabilità del ghiaccio marino e i processi ecologici.
In sintesi, la Figura 2a non solo documenta le condizioni termiche di un singolo mese, ma fornisce anche indizi sulle possibili tendenze climatiche e sulle loro implicazioni a più ampio raggio nell’ecosistema artico.
 

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La Figura 2b è un grafico che rappresenta la pressione media a livello del mare nell’Artico, misurata in millibar, per dicembre 2023. Ecco come interpretare la mappa:

  • Linee Isobariche: Le linee su questa mappa sono isobare, ovvero linee che collegano punti di uguale pressione atmosferica. Queste linee sono utili per identificare le aree di alta e bassa pressione e per prevedere i modelli di circolazione dell’aria.
  • Scala di Colori: La barra dei colori a destra fornisce una scala per interpretare i valori di pressione. Il giallo e il rosso indicano pressioni superiori alla media, mentre i blu e i viola indicano pressioni inferiori alla media.
  • Pressioni Sopra la Media: Le aree colorate in giallo e rosso mostrano regioni dove la pressione dell’aria è stata più alta della media per dicembre. Aree di alta pressione sono spesso associate a tempo più stabile e cieli più sereni.
  • Pressioni Sotto la Media: Le aree in blu e viola indicano regioni con pressioni dell’aria inferiori alla media. Aree di bassa pressione sono generalmente collegate a tempo più instabile, con maggiori probabilità di precipitazioni e venti più forti.
  • Interpretazione dei Dati: Il grafico permette agli scienziati di identificare e analizzare i modelli di pressione, che influenzano il clima dell’Artico. Ad esempio, una zona di bassa pressione sul Golfo dell’Alaska potrebbe indicare un flusso di aria fredda che entra nel Mare di Bering, mentre un’alta pressione sulla Russia centrale potrebbe bloccare o deviare questo flusso di aria fredda.
  • Contesto Climatico: Comprendere i modelli di pressione atmosferica è vitale per analizzare i sistemi meteorologici e prevedere le condizioni climatiche. Questi modelli influenzano non solo il tempo a breve termine ma anche i cambiamenti climatici a lungo termine, compresi i pattern di scioglimento e crescita del ghiaccio marino.
La mappa è fornita dal National Snow and Ice Data Center (NSIDC) con la cortesia del NOAA Earth System Research Laboratory Physical Sciences Laboratory. Queste organizzazioni forniscono dati essenziali per il monitoraggio e la comprensione dei cambiamenti climatici nell’Artico.

Confronto del Dicembre 2023 con gli Anni Passati

La tendenza lineare decrescente dell’estensione del ghiaccio marino nell’Artico nel mese di dicembre, registrata nei 45 anni di osservazioni satellitari, è di 43.400 chilometri quadrati (16.800 miglia quadrate) ogni anno, equivalente a una riduzione del 3,4% per decennio rispetto alla media degli anni 1981-2010 (Figura 3). Seguendo questa tendenza lineare, si stima che dal 1979 il mese di dicembre abbia registrato una perdita di ghiaccio marino di 1,97 milioni di chilometri quadrati (761.000 miglia quadrate), una superficie pari a tre volte quella del Texas.
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La Figura 3 è un grafico a linee che rappresenta l’estensione media mensile del ghiaccio marino artico nel mese di dicembre per gli anni dal 1979 al 2023. Ecco come interpretarlo:


  • Asse Verticale (Y): Mostra l’estensione del ghiaccio marino in milioni di chilometri quadrati. I valori vanno da 11,5 a 14 milioni di chilometri quadrati.
  • Asse Orizzontale (X): Rappresenta gli anni, da 1980 fino al 2024.
  • Linea Blu Continua: Traccia i dati dell’estensione del ghiaccio marino per ogni dicembre dal 1979 al 2023.
  • Linea Tratteggiata: Indica dati mancanti o non disponibili per determinati anni.
  • Linea Blu Scuro Trend: La linea che attraversa il grafico rappresenta la tendenza generale, che in questo caso è una tendenza al ribasso. La pendenza della linea indica la velocità della diminuzione dell’estensione del ghiaccio marino.
  • Tendenza Percentuale: Il grafico mostra una tendenza al declino del 3,4 percento per decennio, che significa che ogni decennio, in media, l’estensione del ghiaccio marino a dicembre si riduce del 3,4 percento rispetto al decennio precedente.
L’interpretazione principale di questo grafico è che l’estensione del ghiaccio marino nell’Artico a dicembre sta diminuendo nel tempo. Questa tendenza al declino è un indicatore del cambiamento climatico e del riscaldamento globale che influenzano la regione artica.

Il grafico è fornito dal National Snow and Ice Data Center, un’organizzazione che raccoglie e analizza i dati sulle regioni polari della Terra, contribuendo alla comprensione dei cambiamenti nei ghiacci marini e delle loro implicazioni climatiche.
 

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Crescita Accelerata del Ghiaccio nella Baia di Hudson

Come menzionato precedentemente, la formazione del ghiaccio nella Baia di Hudson ha avuto un inizio inusitatamente ritardato, tuttavia, la copertura ghiacciata si è estesa rapidamente da ovest verso est nella metà di dicembre. Questo rappresenta un ritardo di circa 10-20 giorni rispetto al periodo consueto, conseguenza delle prolungate condizioni di acque calde nella baia che si sono estese fino alla fine dell’autunno. Ai primi di gennaio 2024, una piccola zona di acqua non ghiacciata era ancora presente nei pressi delle Isole Belcher, quasi tre settimane oltre il normale periodo di congelamento.

Credit: Zachary Labe, Princeton University

Rallentamento del Calo del Ghiaccio Marino nell’Antartico: Analisi e Implicazioni

Rallentamento nel Calo del Ghiaccio Marino Antartico


All’inizio di dicembre, le estensioni del ghiaccio erano ai livelli più bassi mai registrati. Tuttavia, il declino stagionale dell’estensione del ghiaccio marino antartico ha successivamente rallentato. Di conseguenza, all’inizio del nuovo anno, l’estensione era solo la sesta più bassa (Figura 5a). Nonostante la lenta perdita di ghiaccio, poche aree dell’Oceano Meridionale hanno un’estensione del ghiaccio marino superiore alla media, e l’estensione è ancora ben al di sotto della media per il periodo 1981-2010 nel Mare di Weddell, lungo la costa della Terra della Regina Maud e nella parte occidentale del Mare di Ross (Figura 5b). Tipico per questo periodo dell’anno, si è aperta una grande polinia davanti agli scaffali di ghiaccio di Ross e Sulzberger. Le basse concentrazioni di ghiaccio marino nel Mare di Ross e nella parte occidentale del Mare di Amundsen preannunciano prossimi cali nell’estensione del ghiaccio in queste aree. Le temperature dell’aria erano sopra la media sull’Antartide Occidentale e sul Mare di Ross di 1 a 3 gradi Celsius (2 a 5 gradi Fahrenheit) per il mese, e sul Mare di Bellingshausen di 1 a 2 gradi Celsius (2 a 4 gradi Celsius) (Figura 5c). La Terra della Regina Maud era sopra la media fino a 2,5 gradi Celsius (4,5 gradi Fahrenheit). Condizioni inferiori alla media prevalevano sulla Terra di Wilkes, a 1 a 2 gradi Celsius (2 a 4 gradi Fahrenheit) sotto il periodo di riferimento 1991-2020.
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La Figura 5a è un grafico che mostra l’estensione del ghiaccio marino antartico fino al 3 gennaio 2024, insieme ai dati giornalieri sull’estensione del ghiaccio per i quattro anni precedenti e per l’anno record.


  • Linee Colorate: Ogni linea colorata rappresenta l’estensione del ghiaccio marino per un dato anno o stagione:
    • Blu: 2023-2024
    • Verde: 2022-2023
    • Arancione: 2021-2022
    • Marrone: 2020-2021
    • Magenta: 2019-2020
    • Marrone tratteggiato: 2014 (anno record)
  • Linea Grigia Scuro (Mediana 1981-2010): Questa linea mostra la mediana dell’estensione del ghiaccio marino per il periodo 1981-2010. La mediana è il valore che si trova esattamente a metà dell’insieme dei dati quando questi sono ordinati.
  • Aree Grigie (Intervalli): Le aree grigie intorno alla linea mediana indicano l’intervallo interquartile (area più scura) e interdecile (area più chiara) dei dati. L’intervallo interquartile comprende la metà centrale dei dati, escludendo il quarto superiore e inferiore. L’intervallo interdecile copre il 90% dei dati, escludendo il 5% più alto e più basso.
  • Interpretazione: Il grafico permette di confrontare l’estensione attuale del ghiaccio marino antartico con quella degli anni precedenti e con la mediana storica. Per esempio, la linea blu mostra che l’estensione del ghiaccio marino per il 2023-2024 è inferiore alla mediana storica ma non è la più bassa tra gli anni rappresentati. Questo può indicare variazioni annuali nell’estensione del ghiaccio marino e può essere usato per identificare tendenze a lungo termine o anomalie.
Questi dati, forniti dal Sea Ice Index e accreditati al National Snow and Ice Data Center, sono importanti per gli scienziati che studiano i cambiamenti climatici e l’ambiente marino antartico, poiché l’estensione del ghiaccio marino è un indicatore chiave del clima e delle condizioni oceanografiche della regione.
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La Figura 5b mostra una rappresentazione grafica dell’estensione del ghiaccio marino antartico nel mese di dicembre 2023.


  • Estensione Totale: L’area coperta dal ghiaccio marino è indicata come 8,67 milioni di chilometri quadrati (3,35 milioni di miglia quadrate).
  • Linea Magenta: Questa linea rappresenta la media dell’estensione del ghiaccio marino dal 1981 al 2010 per il mese di dicembre. Serve come punto di riferimento per determinare come l’estensione del ghiaccio marino del dicembre 2023 si confronta con la media storica.
  • Colore del Ghiaccio: Le aree in bianco mostrano la presenza del ghiaccio marino.
  • Colore dell’Acqua: Le aree in blu scuro rappresentano le acque libere da ghiaccio.
  • Annotazioni: La mappa è divisa in “West Antarctica” e “East Antarctica” per fornire un riferimento geografico.
Interpretando la mappa, si può osservare che l’estensione del ghiaccio marino nel dicembre 2023 è minore rispetto alla media storica del periodo 1981-2010, come evidenziato dalla linea magenta che circonda la terraferma antartica. Questa riduzione può essere un segnale di cambiamenti climatici in atto e ha implicazioni sia per l’ecosistema locale sia per i modelli climatici globali.

I dati provengono dal Sea Ice Index e la mappa è stata fornita dal National Snow and Ice Data Center, un ente che monitora e studia le dinamiche dei ghiacci polari.
 

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La Figura 5c è una mappa delle anomalie termiche, ovvero delle deviazioni dalla temperatura media dell’aria nella regione antartica per dicembre 2023, misurate al livello di pressione atmosferica di 925 hPa (che corrisponde a una quota di circa 760 metri sopra il livello del mare).

  • Scala dei Colori: La barra dei colori a destra della mappa funziona come una legenda per interpretare le anomalie di temperatura. I colori caldi (gialli e rossi) indicano temperature superiori alla media del periodo di riferimento, mentre i colori freddi (blu e viola) indicano temperature inferiori alla media.
  • Aree Gialle e Rosse: Le regioni colorate in giallo e rosso mostrano dove le temperature dell’aria erano più alte rispetto alla media storica per il mese di dicembre. Questo può indicare la presenza di masse d’aria più calde di quanto non sia tipico per il periodo.
  • Aree Blu e Viola: Le regioni in blu e viola indicano temperature più fredde della media. Queste anomalie di freddo possono essere il risultato di masse d’aria polare più estese o di condizioni atmosferiche che portano a un raffreddamento più intenso del normale.
  • Interpretazione: Questa mappa è utile per gli scienziati per comprendere le condizioni climatiche in Antartide durante il mese di dicembre 2023 e per analizzare come queste condizioni possano influenzare la dinamica del ghiaccio marino e gli ecosistemi locali. Ad esempio, temperature più alte del normale possono contribuire a un tasso più elevato di scioglimento del ghiaccio marino.
La figura è fornita dal National Snow and Ice Data Center (NSIDC) con la cortesia del NOAA Earth System Research Laboratory Physical Sciences Laboratory, che indica che queste istituzioni forniscono dati scientifici per la ricerca sul clima e sui sistemi terrestri.

Disamina del 2023: Tendenze e Impatti Climatici nelle Aree Polari

Un’Analisi del 2023: Gli Eventi Significativi nelle Regioni Polari


La caratteristica più rilevante nelle regioni polari nel 2023 è stata la notevole riduzione dell’estensione del ghiaccio marino antartico per gran parte dell’anno. A un certo punto, a metà agosto, il ghiaccio marino nell’emisfero australe era inferiore di oltre 1,80 milioni di chilometri quadrati (695.000 miglia quadrate) rispetto ai precedenti anni record di minimo (2022, 2002 o 1986, a seconda del giorno dell’anno) e di oltre 2,6 milioni di chilometri quadrati (1 milione di miglia quadrate) rispetto alla media dell’estensione del periodo 1981-2010. La discrepanza tra l’estensione giornaliera del 2023 e la media del periodo 1981-2010 è stata superiore a 1 milione di chilometri quadrati (386.000 miglia quadrate) per quasi l’intero anno. Diverse ricerche hanno indicato che le ridotte estensioni del ghiaccio marino degli ultimi anni nel Mare Meridionale sono la conseguenza delle temperature eccezionalmente elevate negli strati superiori dell’oceano.

Per quanto riguarda l’Artico, l’estensione del ghiaccio marino ha mantenuto un modello che è tipico dell’ultimo decennio, con estensioni costantemente al di sotto della media nell’estremo Atlantico settentrionale (i Mari di Barents e di Norvegia) e un marcato ritiro estivo lungo la costa siberiana orientale. Il ritmo di declino del ghiaccio marino, tuttavia, come ad esempio i minimi estivi o le estensioni medie mensili, ha visto un rallentamento a partire dal 2012, e il minimo record dell’estate 2012 non è stato ancora superato. Sebbene siano state avanzate diverse ipotesi per spiegare questa “sosta”, in particolare relative alle variazioni nel trasporto di calore oceanico verso l’Oceano Artico, permangono incertezze.


https://nsidc.org/arcticseaicenews/
 
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