Buon pomeriggio a tutti.
Io credo che occorra prendere atto una volta per tutte che il clima è mutato ed è destinato a mutare notevolmente nei prossimi anni.
Fatto salvo che per le lande italiche, i periodi storicamente più favorevoli ad episodi invernali anche rilevanti sono sempre stati quelli di febbraio e prima decade di marzo (meno frequenti a gennaio e direi estremamente rari per la seconda metà di dicembre), occorre anche comprendere che il discorso di "inverno meteorologico" ed "inverno astronomico" sono concetti convenzionali stabiliti dall'uomo e come tali rispondenti a delle logiche statistiche che però debbono essere anche aggiornate in funzione dei mutamenti in atto.
Personalmente sono assolutamente concorde nel pensare che una configurazione fredda e foriera di episodi nevosi abbia un impatto sia reale che emotivo ben diverso se si manifesta a dicembre, gennaio o prima metà di febbraio piuttosto che se si manifesta a novembre piuttosto che a fine febbraio o marzo, ma occorre anche avere la consapevolezza che la stessa configurazione se avviene comunque fuori gli stereotipi ma si colloca in una stagione che non sia tarda estate o tarda primavera, è e resta comunque una configurazione figlia di dinamiche stagionali invernali.
L'inconsueta e sempre più evidente forza del Vortice Polare nei mesi canonici con sempre più frequenti e forti eventi ESE COLD non può non avere come conseguenza (neanche poi così scontata come successo sia nel 2020 che nel 2021 ed in buona parte anche nel 2022) un fisiologico spostamento temporale dell'inverno a cavallo tra fine febbraio e tutto il mese di marzo.
Se riusciamo a digerire anche se mal volentieri questo concetto, forse riusciamo ad avere una visione più serena del tutto ed a analizzare le situazioni con maggiore equilibrio, ben coscienti che l'effetto antropico sta enfatizzando (da capire quanto, ma comunque in modo oggettivo) una oscillazione del clima terrestre che fa parte della storia geologica e meteoclimatologica del nostro amato Pianeta.
Perdonate OT.
Un saluto
Gianmarco