• Benvenuti nel nuovo forum di Meteodue.it

25 Ottobre 2011. Breve cronistoria di una giornata indimenticabile.

Bassa-Valdivara

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
1,472
Reazioni
742
Punteggio
113
Località
La Spezia centro - Bedonia (PR)
Ore 11.00 Suona la sveglia. Dopo una lunga lunghissima estate dovrebbe essere arrivata la pioggia, tanto attesa da chi, come me, è meteo appassionato e un lavoratore stagionale e non ne può più di vedere turisti americani che vogliono mangiare. Istintivamente, come ogni volta che è attesa la pioggia, dal letto tendo l'orecchio per sentire il ticchettio delle gocce sulle foglie del pergolato  davanti alla mia camera... eccolo è lui... finalmente l'autunno e la pioggia sono arrivate.
Mi alzo, con lo smartphone “controllo” un po' facebook e mi salta subito all'occhio la foto postata da un mio amico di Pignone, qui in val di Vara, che ritrae la sua macchina in un acquitrino; “belin! Ne è venuta di acqua questa mattina!” penso.

Ore 13.15

Ha continuato a piovere intensamente tutta la mattina e la cosa non mi dispiace, ci voleva proprio un po' d'acqua. Mia mamma sta lavando i piatti e guardando fuori dalla finestra mi fa notare che ormai il nostro giardino è un laghetto e sta piovendo sempre più forte, eccitato mi affaccio anche io e realizzo che sta veramente diluviando!

Ore 14.15

Suona il campanello: è mio zio che abita sopra di me, è venuto ad avvertirmi di spostare le macchine dalla strada perché sta diventando un fiume. Di fretta e furia portiamo le macchine dentro il giardino, posto più riparato grazie ai muri di cinta. Faccio appena in tempo a tornare in casa e mettermi sul divano che arriva mia madre allarmata perchè dalla strada scende di tutto e che l'acqua che entra dal cancello sta invadendo il giardino e salendo vertiginosamente, ormai è ad altezza dell'uscio.
Ignaro di quanto sta succedendo in provincia chiamo il 115 per segnalare la situazione; mi viene risposto che hanno squadre fuori in tutta la provincia, e mi consigliano di salire ai piani alti e di staccare il quadro elettrico dell'abitazione.
Io e mia madre ci affanniamo a mettere più in alto possibile le cose a contatto con il pavimento, tappare con lenzuoli e coperte le porte per cercare di contenere eventualmente l'acqua che cercherà di entrare, dopo di che usciamo dalla finestra e ci rifugiamo al piano superiore.
La pioggia intanto non accenna a diminuire, e anzi, se possibile aumenta di intensità. Dal piano di sopra ho più chiara la situazione della strada che passa affianco casa mia e del torrente distante poche decine di metri.

Ore 14.45

La situazione di fa tragica. La strada ormai è un fiume in piena, il torrente è straripato e con le sue acque avvolge la casa dei miei dirimpettai, che si trova tra la strada e il torrente; per fortuna è leggermente rialzata e la furia del torrente non l'ha ancora investita. Casa mia e il mio giardino invece si trovano sottostrada e l'acqua entra come una furia dal cancello andandosi a sfogare nel boschetto. Nonostante tutto siamo ancora abbastanza tranquilli: la casa è riparata a monte e dal lato dai muri di confine con altre due abitazioni e il cancello da cui entra l'acqua è a valle rispetto ad essa.
La preoccupazione è tutta per i dirimpettai che hanno la casa a pochi metri dal torrente, che intanto è “scatenato”. Dalla nostra postazione io e la mia famiglia lo vediamo trasportare alberi ancora in piedi, come se le zolle galleggiassero sull'acqua. Iniziamo ad avere interruzioni della luce e anche i contatti telefonici iniziano ad essere difficoltosi. Riesco a contattare telefonicamente mio padre che si trova a Spezia per lavoro e gli comunico quanto sta accadendo, il quale non riesce a comprendere la gravità della situazione in quanto in città non sta piovendo in maniera anomala, e continua a dire che uscito dal lavoro ci avrebbe raggiunto al lavoro.
Intanto la pioggia sembra calare di intensità.


Ore 15.15

La pioggia finalmente è calata e il Rio Grande inizia a scendere di livello e rientra nel suo alveo. Anche l'acqua che invade la carreggiata, probabilmente proveniente allo straripamento di un piccolo affluente del torrente principale è diminuita, e il pericolo sembra scampato. Io e mio zio ci mettiamo subito all'opera per cercare di incanalare lontano dalle macchine l'acqua che comunque continua ad affluire dal cancello.
L'intensità delle precipitazioni aumenta di nuovo, e verso monte sembrano già molto forti.

Ore 15.45

Siamo di nuovo sotto il diluvio! Il torrente è tornato a fare paura e l'acqua che corre per la strada e molto superiore ad un'ora fa. Io e mia madre decidiamo di andare a fare un ultimo “sopralluogo” in casa e decidiamo di usare tutto l'usabile per cercare di isolare la casa. Stracci, lenzuola, abiti vecchi qualsiasi cosa, cercando di rendere ermetica ogni porta.
Scappiamo di casa, ormai è circondata dall'acqua.
Un torrente in piena entra dal cancello, che sbatte vigorosamente per la forza dell'acqua trasportando qualsiasi cosa. Il Rio Grande è straripato a monte della casa e le sue acque iniziano ad invadere anche i campi che si trovano dalla parte opposta della strada. Siamo circondati.

Ore 16.15

Il momento più drammatico. I muri ci cinta dietro a casa non riescono più a contenere il torrente che ormai ha deputato le nostre proprietà a suo letto. L'acqua affluisce da tutti i fronti, da nord, da est, da ovest! Trasporta con se ogni cosa, sta letteralmente svuotando le cantine delle case a monte di casa mia.
Siamo isolati, la luce è saltata, i telefoni cellulari pure, di soccorsi neppure l'ombra, le macchine sono letteralmente investite dall'acqua il cui livello è di ormai 50-60 cm, unica consolazione è che essa scorre affianco degli ingressi della casa e non ci preme contro.

Ore 17.30

La situazione non ne vuole sapere di migliorare, e per la prima volta in vita mia mi trovo ad implorare che smetta di piovere, o forse me ne rendo conto solo ora. La mia casa è ancora investita da un torrente in piena così come le vetture.

Ore 18.00

La vicina di casa, rimasta sola durante tutto l'evento, inizia a cedere psicologicamente. Il rumore del torrente che sbatte contro la sua abitazione ed ha invaso la sua cantina è assordante, ha paura che la casa crolli ed è tentata di gettarsi. Noi tutti iniziamo ad urlare, ma c'è talmente tanto fragore che anche a distanza di pochi metri è difficile comunicare. Nonostante tutto riusciamo a ricondurla alla ragione o quasi.

Ore 18.30

La pioggia è calata nuovamente, ma la situazione non è migliorata in quanto ormai questo è il percorso del torrente nella sua corsa verso valle. Solo è diminuita la quantità di acqua che entra dal cancello, così che io e mio zio decidiamo di andare a “recuperare” la vicina e portarla da noi per farle passare la notte qui.

Ore 21.00

Piove meno intensamente da ormai qualche ora, e anche l'acqua intorno alla mia abitazione sembra essere leggermente di meno, uno dei due ingressi è agibile: decidiamo di provare ad entrare dalla finestra dalla quale eravamo scappati. Scendiamo, entriamo... ci accoglie un odore pungente la casa è stata invasa dalla melma. Fortunatamente si tratta solo di pochi centimetri, le nostre “dighe” avevano contenuto l'acqua, complice anche il fatto che il torrente scorreva a fianco e non contro gli ingressi. Ci mettiamo subito all'opera per cercare di espellere la melma dall'ingresso libero dal fango che intanto il canale aveva depositato su uno dei due usci. Durante queste operazioni sento il rumore di una ruspa nella strada, cerco di raggiungerla per dirle di creare uno sbarramento a monte e di ricondurre il Rio nel suo alveo, ma una profonda buca scavata dall'acqua nella quale sprofondo spegne il mio ardore e la mia lampada. Faccio mesto ritorno in casa, fradicio e anche un po' impaurito.


Ore 23.00

Si va a letto, sempre al piano di sopra, ma non si chiuderà occhio, il rumore del torrente che circonda la casa è ancora lì.


26 Ottobre 2011


Ore 7.30

Le luci del giorno ci permetto di valutare quello che è successo il giorno prima. La strada non esiste più, il mio boschetto è un cimitero di relitti, tronchi, e qualche anguilla e pesce rimasti incastrati nelle reti di recinzione, le macchine cementate nella melma. Ma peggio ancora sono le notizie che arrivano da altri paesi della vallata e delle Cinque Terre, e allora pensi che ti è andata quasi bene...

Da qui in poi invece si apre una pagina bellissima della socialità. Tanti tantissimi volontari intorno a noi per darci una mano, amici, parenti, sconosciuti, volontari arrivati da ogni parte d'Italia, i Vigili del Fuoco, gli Ultras che disertano lo stadio e vengono a spalare il fango quassù da noi. Ecco, senza tutte queste persone sarebbe stata veramente dura superare i giorni successivi. L'aiuto operativo è stato fondamentale, certo, ma ancora di più il supporto psicologico, sapere di non essere soli e sentire tutte queste persone stringersi intorno a noi, una cosa fantastica. Per la quale non smetterò mai di ringraziare e anzi mi dolgo se non ho ringraziato a dovere tutti quelli che sono venuti ad aiutarci.

Di seguito un video fatto da un' abitazione un centinaio di metri sotto casa mia

http://www.youtube.com/watch?v=LDlfqSAqMYY


P.s. gli orari sono piuttosto indicativi.  ::)
 
G

gelosnow

Guest
Davvero un evento pauroso.
Grazie per aver condiviso questo tuo momento con noi
 

Buriano84

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
9,852
Reazioni
0
Punteggio
0
Bravo Valdivara :(,ricordiamo tutti bene quel pomeriggio di Martedì 25 Ottobre 2011,anche noi che siamo a 1-200 km di distanza....sicuramente uno degli eventi + intensi dell'ultimo mezzo secolo e non è questa un esagerazione giornalistica! ???
 

lucarrara

Utente esperto
Membro Senior
Messaggi
257
Reazioni
0
Punteggio
0
Un pensiero va senz'altro alle vittime dell'alluvione e a tutti coloro che hanno avuto danni materiali cagionati dall'evento.
Pur essendo Carrara abbastanza vicina alle zone alluvionate,quella volta fummo risparmiati,ma noi si ebbe a che vedere con la furia della Natura il 23 settembre 2003,quando un autorigenerante colpì la mia città, provocando 1 morto e parecchi danni materiali,quindi so benissimo il disagio che avete avuto a seguito di questo incredibile evento.
 

Lunitav

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
3,582
Reazioni
1
Punteggio
0
Località
Aulla Lunigiana 120 mt slm
Ciao Bassa-Valdivara, ti chiedo scusa anche qui per aver aperto un post...parallelo al tuo in 4 chiacchiere al bar che poi parla della solita vicenda, ma l'ho fatto esclusivamente per accomunare la tua valle con la mia accomunate da questa tragedia che non deve essere dimenticata proprio perche' riconoscendo gli errori nostri sapremo, forse in futuro, evitare che accada di nuovo.

Ero a Brugnato quel giorno, al casello autostradale, non so' quanti veicoli siano passati in quel miserrimo canaletto che passa vicino alla Polizia Stradale trasportati dall'acqua, non ci daresti 2 lire a vederlo cosi'.....quel giorno mi ha fatto capire quanto sia potente la natura, quel giorno ho visto "partire" auto di colleghi, auto del noleggio dell'Autoservice, ma soprattutto quel giorno ho visto la preoccupazione nel viso di colleghi di Borghetto che non riuscivano a trovare i parenti o amici che poi...non hanno purtroppo piu' rivisto in vita, il disagio degli utenti autostradali usciti a Brugnato e intrappolati da un'autostrada non piu' percorribile e tre vie all'uscita impraticabili...si una vera trappola dove e' caduto involontariamente chiunque...uomini, donne, bambini , qui sul piazzale esterno c'era un'umanita' ridotta a niente di fronte a quello che stava succedendo.

Abbiamo cercato di rifornirli di acqua potabile...era l'unica cosa che avevamo...ironia della sorte....e' quella che serve di piu' in certe circostanze, poi, per fortuna, siamo riusciti a sbloccare almeno una corsia dell'autostrada e tramite il grande lavoro della Polizia Stradale e della Manutenzione Autostradale si e' riusciti a sera a farli rientrare in luoghi piu' sicuri facendogli magari percorrere l'autostrada in carreggiata opposta alla marcia ma sempre in piena sicurezza e con la scorta(visto che l'autostrada era chiusa).

Poi la notizia dell'alluvione di Aulla...non ci volevo credere, l'ho saputa dai mass media, ma credevo che era una piccola esondazione, solo a tarda notte (circa all'una) non so' come abbia fatto, la moglie e' riuscita a contattarmi a mi ha fatto capire,piu' di qualsiasi telegiornale, cosa era effettivamente successo ad Aulla.....che ho raggiunto il giorno dopo verso mezzogiorno e li ho capito ancora di piu'.... :'(
 
S

Sporvino

Guest
Mi ricordo l'impotenza di quel giorno, quando già dalle 13, dopo aver osservato in diretta gli accumuli dei pluviometri della Val di Vara e della Lunigiana Occidentale, già avevo

la percezione del disastro che di lì a poco si sarebbe verificato... :(
 
Top