• Benvenuti nel nuovo forum di Meteodue.it

ANTARTICO

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
Una buona serata a tutti. Data la lunghezza del post, sono costretto a dividerlo in due o tre messaggi.

Antarctic sets a record low maximum by wide margin​

Prima di esporre il documento; vediamo di analizzare due concetti : minima e massima estensione.

I termini “minima estensione” e “massima estensione” si riferiscono ai momenti dell’anno in cui il ghiaccio marino raggiunge rispettivamente la sua minore e maggiore superficie coperta. Questi termini sono spesso utilizzati quando si parla del ghiaccio marino sia dell’Artico che dell’Antartide.

  1. Minima estensione:
    • Questo termine indica l’area minima coperta dal ghiaccio marino durante l’anno.
    • Nel caso dell’Artico, la minima estensione si verifica di solito a settembre, al termine dell’estate boreale.
    • Per quanto riguarda l’Antartide, poiché è nell’emisfero australe, la minima estensione avviene di solito a febbraio, alla fine dell’estate australe.
    • La minima estensione è un indicatore importante dei cambiamenti nel clima e nella salute del ghiaccio marino. Negli ultimi decenni, specialmente nell’Artico, è stato osservato un declino della minima estensione, legato al riscaldamento globale.
  2. Massima estensione:
    • Questo termine indica l’area massima coperta dal ghiaccio marino durante l’anno.
    • Nel caso dell’Artico, la massima estensione si verifica di solito a marzo, al termine dell’inverno boreale.
    • Per l’Antartide, la massima estensione avviene di solito tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, al termine dell’inverno australe.
    • Anche la massima estensione può essere utilizzata come indicatore dei cambiamenti nel clima e nella salute del ghiaccio marino. Anche se l’attenzione è spesso concentrata sulla minima estensione a causa del suo legame con il riscaldamento estivo, la massima estensione fornisce informazioni preziose sulla formazione e sulla durata del ghiaccio durante l’inverno.
In sintesi, la “minima estensione” e la “massima estensione” sono riferimenti ai momenti dell’anno in cui il ghiaccio marino raggiunge la sua minore e maggiore superficie rispettivamente. Sono metriche chiave utilizzate dai climatologi per monitorare e studiare la salute e i cambiamenti nel ghiaccio marino nel contesto dei cambiamenti climatici.

Il National Snow and Ice Data Center (NSIDC) è un’organizzazione che si occupa della raccolta e dell’analisi di dati relativi a neve, ghiaccio, e fenomeni glaciali. I dati vengono raccolti attraverso varie tecniche, inclusa la telemetria satellitare che permette di monitorare l’estensione e lo spessore del ghiaccio marino e terrestre. Altri metodi includono l’uso di boe, radar, e sondaggi sul campo. L’NSIDC gioca un ruolo fondamentale nella comprensione delle dinamiche criosferiche e nel fornire informazioni preziose per la ricerca scientifica sul cambiamento climatico e i suoi impatti.

Il 10 settembre, il ghiaccio marino antartico ha probabilmente raggiunto la sua massima estensione annuale di 16,96 milioni di chilometri quadrati (6,55 milioni di miglia quadrate). Questo rappresenta il massimo di ghiaccio marino più basso nel registro del ghiaccio marino dal 1979 al 2023, di gran lunga.

Si prega di notare che questa è un’annuncio preliminare. Venti variabili o una crescita tardiva nella stagione potrebbero ancora aumentare l’estensione del ghiaccio antartico. Gli scienziati dell’NSIDC rilasceranno un’analisi completa delle condizioni di settembre dell’Antartide e dell’Artide agli inizi di ottobre.

Spiegazione: L’articolo indica che il 10 settembre 2023, l’estensione del ghiaccio marino antartico ha toccato il suo picco annuale, che è il più basso registrato dal 1979. Tuttavia, questo dato è preliminare poiché cambiamenti nei venti o una crescita tardiva del ghiaccio potrebbero aumentare questa estensione. Gli scienziati dell’NSIDC forniranno un’analisi più dettagliata delle condizioni di settembre in Antartide e Artide agli inizi di ottobre.
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
Panoramica delle condizioni:

Il 10 settembre 2023, il ghiaccio marino antartico ha raggiunto la sua massima estensione annuale di 16,96 milioni di chilometri quadrati, stabilendo un nuovo minimo record nel registro satellitare iniziato nel 1979. La massima estensione di quest’anno è inferiore di 1,03 milioni di chilometri quadrati rispetto al precedente record del 1986 e di 1,75 milioni di chilometri quadrati rispetto alla media del periodo 1981-2010. L’estensione del ghiaccio è notevolmente inferiore alla media a nord della Terra della Regina Maud e ad ovest della Penisola Antartica, mentre è superiore alla media nell’area dell’Mare di Amundsen.

Spiegazione del testo : L’estratto fornisce una panoramica delle condizioni del ghiaccio marino antartico al 10 settembre 2023, evidenziando come l’estensione del ghiaccio di quest’anno sia eccezionalmente bassa rispetto ai dati storici registrati dal 1979. Nota anche che l’estensione del ghiaccio è variata in diverse aree attorno all’Antartide.

Figura 1. L’estensione del ghiaccio marino antartico per il 10 settembre 2023 era di 16,96 milioni di chilometri quadrati (6,55 milioni di miglia quadrate). La linea arancione mostra l’estensione media dal 1981 al 2010 per quella data. Sea Ice Index data. About the data

Crediti: National Snow and Ice Data Center

Spiegazione: La figura 1 mostra l’estensione del ghiaccio marino antartico al 10 settembre 2023. Una linea arancione rappresenta l’estensione media del ghiaccio marino per quella data nel periodo tra il 1981 e il 2010, fornendo un confronto tra l’estensione attuale del ghiaccio e la media storica.
bLDEOOd.png
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
Condizioni nel contesto

Quest’anno segna un significativo record per il minimo di estensione del ghiaccio marino antartico (Figura 2). Da inizio aprile 2023, il ghiaccio marino ha mantenuto una crescita record. Da inizio a metà agosto, la crescita si è notevolmente rallentata, mantenendo una differenza di quasi 1,5 milioni di chilometri quadrati (579.000 miglia quadrate) tra il 2023 e il 1986, il secondo anno più basso registrato dai satelliti. Dopo quel periodo, la crescita del ghiaccio si è accelerata e ha ridotto il divario a circa 1 milione di chilometri quadrati (386.000 miglia quadrate). Questa è la prima volta che l’estensione del ghiaccio marino non ha superato i 17 milioni di chilometri quadrati (6,56 milioni di miglia quadrate), scendendo di oltre un milione di chilometri quadrati rispetto al precedente record del 1986.

Mentre condizioni meteorologiche come venti e temperatura controllano molte delle variazioni quotidiane nell’estensione del ghiaccio, la tendenza al ribasso a lungo termine è oggetto di molti dibattiti. Nel complesso, la tendenza nella massima estensione dal 1979 al 2023 è dello 0,1% per decennio rispetto alla media 1981-2010, il che non rappresenta una tendenza significativa. Tuttavia, da agosto 2016, la tendenza dell’estensione del ghiaccio marino antartico ha preso una decisa virata verso il basso in quasi tutti i mesi (Figura 4c nel post precedente). La maggior parte delle ricerche ha suggerito che i cambiamenti nel contenuto di calore dell’oceano superficiale sono responsabili della lenta crescita degli ultimi mesi. Un calo nel 2016 è stato attribuito a una serie di tempeste nelle regioni del mare di Weddell e di Ross che hanno spinto il bordo del ghiaccio verso sud (Turner et al., 2017). Estremi simili nei modelli meteorologici a lunga durata come il record di bassa pressione nell’Amundsen Sea sono implicati nelle generali basse estensioni di ghiaccio del 2022 (Turner et al., 2022). Tuttavia, questa più recente variazione, iniziata nel maggio del 2023, e la persistenza generale di una bassa estensione del ghiaccio marino vicino all’Antartide dal 2016, si pensa ora sia collegata al riscaldamento dello strato oceanico superiore causato dalla miscelazione laterale e ascendente di acque più calde (Zhang et al., 2022; Haumann et al., in stampa).

C’è preoccupazione che questo possa essere l’inizio di una tendenza a lungo termine al declino del ghiaccio marino antartico, poiché gli oceani si stanno riscaldando a livello globale, e la miscelazione di acque calde nello strato polare dell’Oceano Meridionale potrebbe continuare. L’Oceano Meridionale e il suo ghiaccio marino sono un componente importante dell’equilibrio energetico terrestre, riflettendo la luce solare nello spazio e sostenendo un ricco ecosistema al bordo del ghiaccio. Inoltre, se un’estensione del ghiaccio marino significativamente ridotta dovesse continuare fino al minimo estivo del 2024 e oltre, molte più parti della costa antartica saranno esposte alle onde oceaniche e al clima marino. Questo potrebbe portare a due impatti opposti: l’erosione del ghiaccio costiero più perenne e delle piattaforme di ghiaccio, destabilizzando la calotta glaciale; o un aumento dell’accumulo vicino alla costa, compensando in parte la minaccia dell’innalzamento del livello del mare.

Spiegazione:

Il testo tratta delle recenti condizioni del ghiaccio marino antartico, evidenziando un declino record nell’estensione del ghiaccio quest’anno. A partire dal 2016, c’è stata una notevole riduzione dell’estensione del ghiaccio marino, che è stata attribuita a vari fattori, tra cui condizioni meteorologiche estreme e cambiamenti nel contenuto di calore dell’oceano vicino alla superficie.

Il dibattito riguarda le cause a lungo termine di questa tendenza al ribasso. Mentre alcuni eventi specifici, come tempeste, possono influenzare temporaneamente l’estensione del ghiaccio, la persistente diminuzione dal 2016 è ora associata al riscaldamento degli oceani, in particolare alla miscelazione di acque più calde negli strati superiori.

Infine, il testo sottolinea le preoccupazioni riguardo alle possibili conseguenze di questa tendenza. Se il declino del ghiaccio marino continua, potrebbero esserci impatti sia sull’ecosistema marino che sulla stabilità della calotta glaciale antartica. Ciò potrebbe avere effetti sia sul livello globale del mare che sulla biodiversità regionale.
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
Figura 2. Il grafico sopra mostra l’estensione del ghiaccio marino antartico al 10 settembre 2023, insieme ai dati giornalieri sull’estensione del ghiaccio per quattro anni precedenti e l’anno di massimo record. Il 2023 è mostrato in blu, il 2022 in verde, il 2021 in arancione, il 2020 in marrone, il 2019 in magenta e il 2014 in marrone tratteggiato. La mediana del periodo 1981-2010 è in grigio scuro. Le aree grigie intorno alla linea mediana mostrano gli intervalli interquartile e interdecile dei dati. Dati dall’Indice del Ghiaccio Marino.

Crediti: National Snow and Ice Data Center.

Spiegazione
:

Il grafico (Figura 2) rappresenta l’estensione del ghiaccio marino antartico registrata il 10 settembre 2023, mettendola a confronto con i dati di estensione giornaliera di altri quattro anni e dell’anno in cui è stato registrato il massimo storico.

Ogni anno è rappresentato da un colore specifico sul grafico:

  • 2023 è in blu
  • 2022 è in verde
  • 2021 è in arancione
  • 2020 è in marrone
  • 2019 è in magenta
  • 2014, l’anno del record massimo, è rappresentato in marrone tratteggiato.
Il grafico include anche una linea grigia scura che rappresenta la mediana (il valore medio) dell’estensione del ghiaccio marino tra gli anni 1981 e 2010. Questa linea fornisce un punto di riferimento per confrontare gli anni specifici con la tendenza generale durante quel periodo di tre decenni.

Intorno alla linea mediana, ci sono aree grigie che rappresentano gli intervalli interquartile e interdecile. Queste aree mostrano la variabilità o la dispersione dei dati attorno alla mediana. L’intervallo interquartile rappresenta la metà centrale dei dati, eliminando il 25% più basso e il 25% più alto dei dati. L’intervallo interdecile, invece, elimina il 10% più basso e il 10% più alto dei dati, mostrando così un’ancora maggiore dispersione.

In breve, il grafico offre una panoramica visiva di come l’estensione del ghiaccio marino nel 2023 si confronta con anni precedenti, rispetto alla mediana del periodo 1981-2010 e alla variabilità tipica dei dati durante quel periodo.
Nad0muO.png
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
La tabella 1 presenta i dieci valori minimi dell’estensione massima del ghiaccio marino antartico registrati dai satelliti dal 1979 ad oggi.

Ecco una guida per interpretare le colonne della tabella:

  1. RANK: Si tratta della classifica in base all’estensione massima del ghiaccio. Il numero 1 rappresenta l’anno con l’estensione massima di ghiaccio più bassa registrata, il numero 2 è il secondo più basso, e così via.
  2. YEAR: L’anno in cui è stata registrata quella specifica estensione massima del ghiaccio.
  3. MAXIMUM ICE EXTENT (IN MILLIONS OF SQUARE KILOMETERS): L’estensione massima del ghiaccio marino in milioni di chilometri quadrati.
  4. MAXIMUM ICE EXTENT (IN MILLIONS OF SQUARE MILES): L’estensione massima del ghiaccio marino in milioni di miglia quadrate.
  5. DATE: La data in cui è stata registrata quella specifica estensione massima.
Dalla tabella possiamo notare che:

  • L’anno 2023 detiene il record per la minore estensione massima di ghiaccio marino, con 16,96 milioni di chilometri quadrati registrati il 10 settembre.
  • Il 1986 è il secondo anno con la minore estensione, con 17,99 milioni di chilometri quadrati registrati il 10 ottobre.
  • Gli anni 1989, 2022, 2018 e 2008 sono elencati insieme perché le loro estensioni massime sono molto simili (differiscono di meno di 40.000 chilometri quadrati) e quindi sono considerati “pareggiati” o “alla pari”. Questo è ulteriormente spiegato dalla nota alla fine della tabella che afferma che i valori entro 40.000 chilometri quadrati (15.000 miglia quadrate) sono considerati alla pari.
In sintesi, questa tabella fornisce una panoramica dei dieci anni con le estensioni massime più basse del ghiaccio marino antartico, basandosi sui dati registrati dai satelliti dal 1979 ad oggi.

xf5DWY2.png

References​

Purich, A. and E. W. Doddridge. 2023. Record low Antarctic sea ice coverage indicates a new sea ice state. Communications Earth and Environment 4, 314, doi:10.1038/s43247-023-00961-9.

Turner, J., T. Phillips, G. J. Marshall, J. S. Hosking, J. O. Pope, T. J. Bracegirdle, and P. Deb. 2017. Unprecedented springtime retreat of Antarctic sea ice in 2016. Geophysical Research Letters, 44(13), 6868-6875, doi:10.1002/2017GL073656.

Turner, J., C. Holmes, T. Caton Harrison, T. Phillips, B. Jena, T. Reeves‐Francois, R. Fogt, E. R. Thomas, C. C. and Bajish. 2022. Record low Antarctic sea ice cover in February 2022. Geophysical Research Letters, 49(12), e2022GL098904, doi:10.1029/2022GL098904.

Zhang, L., T. L. Delworth, X. Yang, F. Zeng, F. Lu, Y. Morioka, and M. Bushuk. 2022. The relative role of the subsurface Southern Ocean in driving negative Antarctic Sea ice extent anomalies in 2016–2021, 3, 302, Communications Earth and Environment doi:10.1038/s43247-022-00624-1.

For more information​

NASA visualization of 2023 Arctic sea ice minimum extent
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
Una buona giornata a tutti. l NSIDC ha rilasciato un aggiornamento riguardante l antartico. Per questioni di pubblicazione dovrò suddividerlo in più messaggi.

Il National Snow and Ice Data Center (NSIDC) è un’organizzazione degli Stati Uniti che svolge una serie di ruoli chiave nella raccolta, conservazione, archiviazione e diffusione di dati relativi a neve, ghiaccio, permafrost e clima polare. Ecco alcune cose da sapere sull’NSIDC:

  1. Ubicazione e Affiliazione: L’NSIDC ha sede presso la University of Colorado a Boulder. Collabora con agenzie come la NASA e l’NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) nell’ambito di vari progetti.
  2. Dati e Ricerche: L’NSIDC gestisce e conserva grandi dataset provenienti da missioni satellitari, ricerche sul campo e altri metodi di raccolta dati. Questi dati sono fondamentali per comprendere l’evoluzione del clima e dei ghiacciai, la copertura nevosa e l’estensione del ghiaccio marino.
  3. Ruolo nella Comunità Scientifica: L’NSIDC è una risorsa fondamentale per i ricercatori di tutto il mondo. Non solo fornisce accesso a dati preziosi, ma conduce anche ricerche proprie e pubblica regolarmente rapporti e aggiornamenti sulla situazione dei ghiacciai e della copertura nevosa in tutto il mondo.
  4. Informazione al Pubblico: Uno degli obiettivi dell’NSIDC è educare il pubblico sulla scienza del clima e sull’importanza delle regioni polari. Offre risorse educative, grafici e mappe interattive che aiutano a visualizzare e comprendere le tendenze e le variazioni nel tempo.
  5. Cambiamenti Climatici: L’NSIDC è spesso al centro dei dibattiti sui cambiamenti climatici, dato che il ghiaccio marino e i ghiacciai sono indicatori chiave delle variazioni climatiche. I dati raccolti e distribuiti dall’NSIDC aiutano gli scienziati a capire meglio come il nostro clima sta cambiando e quali potrebbero essere le implicazioni di tali cambiamenti.
In sintesi, l’NSIDC svolge un ruolo essenziale nel monitorare, conservare e diffondere informazioni relative a neve, ghiaccio e clima polare. Le sue risorse sono fondamentali per la comunità scientifica e contribuiscono in modo significativo alla nostra comprensione dei cambiamenti climatici globali.

Il Bilancio dell’Inverno 2023 dell’Emisfero Meridionale

La situazione per l’emisfero meridionale è stata molto diversa. Dopo un’estensione minima record registrata a febbraio 2023, l’incremento stagionale dell’estensione del ghiaccio è stato vicino alla media fino a marzo, ma ha iniziato a rallentare in aprile (Figura 5a). A maggio, è diventato chiaro che l’estensione del ghiaccio marino antartico, pur crescendo in risposta al raffreddamento stagionale, era molto al di sotto dei precedenti minimi giornalieri registrati dai satelliti. L’estensione era particolarmente bassa nelle regioni del Mare di Bellingshausen, Mare di Weddell e parte occidentale del Mare di Ross. A metà luglio, nel cuore dell’inverno australe, l’estensione era oltre 2,60 milioni di chilometri quadrati al di sotto della media del periodo 1981-2010, un’area quasi grande come l’Argentina o come le aree combinate di Texas, California, New Mexico, Arizona, Nevada, Utah e Colorado. Agosto ha registrato un’estensione particolarmente bassa nei settori del Mare di Ross e dell’est del Mare di Weddell, ma con una certa ripresa nel Mare di Bellingshausen. Il 10 settembre 2023, l’estensione antartica ha raggiunto un massimo annuale di 16,96 milioni di chilometri quadrati. Il massimo di quest’anno era di 1,03 milioni di chilometri quadrati al di sotto del precedente record negativo stabilito nel 1986. C’è crescente evidenza che il sistema di ghiaccio marino antartico sia entrato in un nuovo regime, con una forte influenza delle acque oceaniche calde che limitano la crescita del ghiaccio (Figura 5b).


L’estensione media del ghiaccio marino antartico a settembre era di 16,80 milioni di chilometri quadrati, anch’essa ben al di sotto del precedente record per il mese. L’estensione media del ghiaccio marino a settembre era di 1,69 milioni di chilometri quadrati al di sotto della media del periodo 1981-2010 di 18,49 milioni di chilometri quadrati. Più notevolmente, era 880.000 chilometri quadrati al di sotto del 1986, il precedente settembre più basso.
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
Spiegazione:

  • Nel 2023, l’emisfero meridionale (dove si trova l’Antartide) ha avuto una stagione invernale anomala. Dopo aver registrato un’estensione minima di ghiaccio marino nel mese di febbraio, l’estensione del ghiaccio è cresciuta vicino alla media fino a marzo, ma poi ha iniziato a rallentare.
  • Da maggio, è diventato evidente che l’estensione del ghiaccio stava rimanendo ben al di sotto dei minimi precedenti.
  • La situazione è stata particolarmente critica in alcune aree marine specifiche, come il Mare di Bellingshausen, il Mare di Weddell e la parte occidentale del Mare di Ross.
  • Nel cuore dell’inverno, a luglio, l’estensione del ghiaccio era significativamente inferiore alla media dei decenni precedenti, con un’area mancante di ghiaccio equivalente a diversi grandi stati americani combinati.
  • Ci sono prove crescenti che il sistema di ghiaccio marino antartico stia cambiando a causa dell’influenza delle acque oceaniche più calde che impediscono la formazione del ghiaccio.
  • Infine, l’estensione media del ghiaccio marino a settembre ha stabilito un nuovo record negativo, ben al di sotto dei valori registrati nei decenni precedenti.
In sostanza, il rapporto suggerisce che ci sono cambiamenti significativi e preoccupanti nella formazione e nell’estensione del ghiaccio marino nell’Antartide, probabilmente legati ai cambiamenti climatici.

Le estensioni di quest’anno sono state ben al di fuori di quanto osservato nei 45 anni di registrazione satellitare moderna che ha avuto inizio nel 1979. Tuttavia, alcuni dati satellitari precedenti, compresi quelli dei satelliti Nimbus a metà degli anni ’60, indicano estensioni che potrebbero eguagliare il 2023. Le stime derivate dai dati di Nimbus-II suggeriscono che l’estensione per il 1966 potrebbe essere stata solo leggermente superiore al 2023 (Gallaher et al., 2014). Tuttavia, Nimbus-II aveva solo un sensore visibile, che non poteva raccogliere dati durante le condizioni nuvolose, risultando in una copertura scarsa della regione del ghiaccio marino antartico (Figura 5c).

I dati non sono stati raccolti per settembre, quando generalmente si verifica il massimo, ma solo da maggio ad agosto. Inoltre, la qualità dei dati era limitata, rendendo difficile distinguere tra ghiaccio e oceano. Sembra chiaro che mentre le stime di maggio, giugno e luglio 1966 sono in linea con i valori dal 1979 al 2022, agosto 1966 è stato un valore anomalo con un’estensione inferiore rispetto a luglio 1966. Ciò non è ragionevole, data la stagionalità della copertura di ghiaccio. Il recupero di tali vecchi dati satellitari è prezioso per fornire un contesto a lungo termine; tuttavia, come appena discusso, i problemi di qualità dei dati impediscono confronti quantitativi con la registrazione satellitare moderna.

Come discusso nel post del 2 agosto, un’altra fonte di dati pre-1979 è stata recentemente pubblicata presso NSIDC (Fogt et al., 2023). Si basa sulla ricostruzione dell’estensione del ghiaccio marino a partire da indici climatici, rianalisi atmosferiche e altre informazioni (Fogt et al., 2022). Un approccio di ricostruzione utilizza relazioni tra l’estensione del ghiaccio marino osservata dai satelliti e la raccolta di indici climatici per derivare una relazione tra i due. Questa relazione viene poi estrapolata al periodo pre-satellitare. Il set di dati di ricostruzione copre il periodo dal 1905 al 2020 come medie stagionali di 3 mesi. Confrontando la media da giugno ad agosto con i dati satellitari indica che quest’anno è ben al di fuori degli intervalli medi della ricostruzione di 115 anni (Figura 5d). Come i dati di Nimbus-II, anche tali ricostruzioni hanno un’alta incertezza e dipendono dall’ipotesi che le relazioni tra i dati satellitari e gli indici climatici siano valide nel periodo pre-satellitare.
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
Spiegazione:

  • Quest’anno, le estensioni di ghiaccio marino antartico sono state notevolmente diverse da quanto osservato nel corso dei 45 anni di osservazioni satellitari moderne che sono iniziate nel 1979.
  • Tuttavia, alcuni dati storici dai satelliti Nimbus degli anni ’60 suggeriscono che le estensioni di quell’epoca potrebbero essere state simili a quelle del 2023.
  • Nimbus-II, uno dei satelliti menzionati, aveva delle limitazioni. La sua capacità di rilevamento era interrotta da nuvole e la sua qualità di dati era limitata.
  • Un’altra fonte di dati proviene da una ricostruzione dell’estensione del ghiaccio marino basata su indici climatici e altre fonti. Questa ricostruzione copre un periodo che va dal 1905 al 2020.
  • Queste ricostruzioni, tuttavia, hanno delle incertezze. Ad esempio, presuppongono che le relazioni tra i dati satellitari e gli indici climatici siano state costanti nel tempo, il che potrebbe non essere vero.
In sintesi, mentre i dati recenti mostrano chiaramente un calo nell’estensione del ghiaccio marino antartico, la comparazione con periodi precedenti al 1979 presenta delle sfide a causa delle limitazioni e delle incertezze nei dati storici.

Figura 5a. Il grafico sopra mostra l’estensione del ghiaccio marino antartico al 3 ottobre 2023, insieme ai dati giornalieri sull’estensione del ghiaccio per quattro anni precedenti e il 2014, l’anno del record massimo. Il 2023 è mostrato in blu, il 2022 in verde, il 2021 in arancione, il 2020 in marrone, il 2019 in magenta e il 2014 in marrone tratteggiato. La mediana del 1981 al 2010 è in grigio scuro. Le aree grigie attorno alla linea mediana mostrano gli intervalli interquartili e interdecili dei dati. Dati dall’Indice del Ghiaccio Marino.

Crediti: National Snow and Ice Data Center
Spiegazione
:

Il grafico descritto rappresenta l’estensione del ghiaccio marino antartico in diverse date. Più specificamente:

  • Mostra i dati dell’estensione del ghiaccio per il 3 ottobre 2023 e confronta questi dati con quelli di quattro anni precedenti e con il 2014, che è stato l’anno in cui è stato raggiunto un record massimo di estensione del ghiaccio marino.
  • Ogni anno è rappresentato con un colore diverso per facilitare la comparazione visiva tra gli anni.
  • La mediana, che rappresenta il valore centrale dell’estensione del ghiaccio marino dal 1981 al 2010, è mostrata in grigio scuro. La mediana fornisce un punto di riferimento che aiuta a capire se l’estensione del ghiaccio di un particolare anno è superiore o inferiore alla “norma” di quel periodo trentennale.
  • Le aree grigie attorno alla mediana rappresentano intervalli statistici chiamati interquartili e interdecili. L’intervallo interquartile mostra dove si trovano la metà centrale dei dati, eliminando il quarto superiore e il quarto inferiore dei dati. L’intervallo interdecile, d’altra parte, rappresenta un range ancora più ampio, escludendo solo il 10% superiore e il 10% inferiore dei dati. Questi intervalli aiutano a mostrare la variabilità e la distribuzione dei dati nel tempo.
In sintesi, il grafico fornisce un’immagine visiva dell’estensione del ghiaccio marino antartico in diversi anni, permettendo di confrontare l’anno corrente con gli anni precedenti e con un periodo di riferimento (1981-2010).
X0d542F.png
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
Figura 5b. Clicca sull’immagine per avviare l’animazione. Dal 2013 al 2023, il ghiaccio marino antartico ha mostrato le sue estensioni massime e minime nel registro satellitare risalente al 1979. Dal 2013 al 2015, le estensioni erano per lo più al di sopra della media del 1981 al 2010, compreso il massimo record d’inverno del 2014. A partire dal 2016, le estensioni erano per lo più al di sotto della media del 1981 al 2010. L’estensione del ghiaccio marino antartico è scesa al minimo record in marzo 2023 e al massimo minimo in settembre 2023.

Crediti: Animazione di Michon Scott, basata sul grafico interattivo del ghiaccio marino Charctic del NSIDC.



Spiegazione:

L’animazione descritta nella Figura 5b presenta un decennio di dati sull’estensione del ghiaccio marino antartico, dal 2013 al 2023.

  • La particolarità di questo periodo è che ha visto sia le estensioni massime sia le estensioni minime del ghiaccio marino dalla creazione del registro satellitare nel 1979. Questo significa che nel periodo dal 2013 al 2023, ci sono stati momenti in cui il ghiaccio marino antartico ha raggiunto i suoi estremi, sia in termini di crescita massima sia di ritiro minimo.
  • Tra il 2013 e il 2015, l’estensione del ghiaccio marino era generalmente superiore alla media registrata tra il 1981 e il 2010. Questo indica che durante questi anni, c’era più ghiaccio marino rispetto alla media di quel periodo trentennale. In particolare, l’inverno del 2014 ha stabilito un nuovo record per l’estensione massima del ghiaccio marino.
  • Tuttavia, a partire dal 2016, l’estensione del ghiaccio marino è diminuita, rimanendo per lo più al di sotto della media del periodo 1981-2010. Questo indica un declino nell’estensione del ghiaccio marino negli anni seguenti.
  • Il 2023 ha segnato due momenti critici: il record del minimo assoluto di estensione del ghiaccio marino in marzo e il record del massimo minimo in settembre. Questo indica che durante questo anno, l’estensione del ghiaccio marino ha raggiunto livelli senza precedenti in termini di ritiro.
In sintesi, l’animazione visualizza i cambiamenti nell’estensione del ghiaccio marino antartico nel corso di un decennio, evidenziando i momenti in cui ha raggiunto livelli record sia di espansione sia di contrazione.
dcvGuG4.mp4
 

Allegati

  • Charctic-Antarctic-animation-2023.gif
    Charctic-Antarctic-animation-2023.gif
    465.7 KB · Visualizzazioni: 6

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
Figura 5c. Questa immagine mostra il limite del ghiaccio marino per l’ultima settimana di agosto 1966 utilizzando il sistema di fotocamera Advanced Vidicon sul satellite NASA Nimbus. Sovrapposto c’è il limite del ghiaccio marino, raffigurato come una linea nera, dall’analisi manuale.

Crediti: Gallagher et al. 2014



Spiegazione:

La Figura 5c è una rappresentazione visiva dell’estensione del ghiaccio marino alla fine di agosto 1966, basata sui dati acquisiti dal sistema di fotocamera Advanced Vidicon sul satellite Nimbus della NASA.

  • L’“Advanced Vidicon Camera System” era una tecnologia di imaging utilizzata in quel periodo per acquisire immagini dalla Terra dallo spazio. Il satellite Nimbus, lanciato dalla NASA, era equipaggiato con questo sistema di fotocamera per monitorare, tra le altre cose, l’estensione del ghiaccio marino.
  • L’immagine mostra il limite del ghiaccio marino, cioè la zona in cui il ghiaccio marino termina e l’oceano aperto inizia.
  • Per offrire un riferimento o una verifica, l’immagine ha anche una linea nera sovrapposta che rappresenta il limite del ghiaccio marino come determinato da un’analisi manuale. Questa analisi manuale potrebbe essere stata effettuata studiando le immagini e delineando il bordo del ghiaccio. La sovrapposizione serve a confrontare e verificare la precisione del dato ottenuto dal sistema di fotocamera del satellite.
In sintesi, l’immagine fornisce un’istantanea dell’estensione del ghiaccio marino alla fine di agosto 1966, utilizzando dati di imaging satellitare e li confronta con un’analisi manuale del limite del ghiaccio marino.
uohnbSe.jpg

Figura 5d. Questo grafico mostra l’estensione media dell’Antartide da giugno ad agosto per diversi decenni. La linea blu rappresenta la “migliore corrispondenza” dal 1905 al 2020; la linea grigia rappresenta l’intervallo superiore e inferiore del 95 percento per lo stesso periodo di tempo; e la linea rossa rappresenta i dati moderni dei satelliti dal Sea Ice Index dal 1979 al 2023. Il valore Nimbus-II del 1966 è indicato come un diamante dorato all’interno dell’intervallo di incertezza, che è rappresentato come una linea verticale dorata.

Crediti: W. Meier, NSIDC



Spiegazione:

La Figura 5d fornisce una rappresentazione grafica dell’estensione media del ghiaccio marino antartico durante i mesi di giugno, luglio e agosto, che rappresenta l’inverno australe, per un lungo periodo di tempo. Ecco una spiegazione dettagliata delle diverse componenti del grafico:

  • Linea blu: Rappresenta la “migliore corrispondenza” o “best fit” dell’estensione del ghiaccio marino dal 1905 al 2020. Ciò significa che questa linea è una sorta di media o tendenza generale dell’estensione del ghiaccio marino durante questi anni.
  • Linea grigia: Mostra l’intervallo di variazione (superiore e inferiore) del 95 percento per l’estensione del ghiaccio marino dal 1905 al 2020. In altre parole, l’estensione del ghiaccio marino in qualsiasi anno specifico avrebbe molte probabilità (95% per l’esattezza) di trovarsi all’interno di questo intervallo.
  • Linea rossa: Questa rappresenta i dati sull’estensione del ghiaccio marino ottenuti dai moderni satelliti, come riportato dal Sea Ice Index, per gli anni dal 1979 al 2023. Fornisce un quadro dettagliato e accurato dell’estensione del ghiaccio marino durante questi anni.
  • Diamante dorato e linea verticale dorata: Questi rappresentano il valore dell’estensione del ghiaccio marino per l’anno 1966, come misurato dal satellite Nimbus-II. La linea verticale dorata indica l’intervallo di incertezza per quel dato specifico, ovvero quanto potrebbe variare il valore reale rispetto a ciò che è stato effettivamente misurato.
In sintesi, questo grafico combina una varietà di dati per mostrare come l’estensione del ghiaccio marino antartico sia variata nel corso del tempo, utilizzando sia dati storici che moderni dati satellitari.
sMcOC3U.png
 

Stevesylvester

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
9,207
Reazioni
4,111
Punteggio
113
Località
San Giovanni V.no (AR) (ma Grossetano)
Un grafico che dice tutto

Si strugge anche il polo sud.
Ora ci mancherebbe solo una corrente oceanica anomala di neoformazione che potremmo battezzare la "Corrente di murphy" che porta tutta l'acqua diaccia strutta davanti al Portogallo e ce la lascia , cosi avremo una bella saccatura eterna sul ventesimo ovest e finalmente l'alta africana a sbriciolare i cogli.ni 365 su 365 anzichè solo 9-10 mesi.
Mi si perdoni l' OT, in fondo ne faccio pochissimi.

Un grazie sentito a Ale 81.
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
Buongiorno a tutto il forum. di seguito un aggiornamento della situazione attraverso i dati COPERNICUS.
Programma Copernicus: Copernicus è il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea. È stato progettato per fornire dati accurati, tempestivi e facilmente accessibili per migliorare la gestione dell’ambiente, comprendere e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e garantire la sicurezza civile. Copernicus utilizza una serie di satelliti, noti come Sentinelle, che sono stati specificamente sviluppati per rispondere alle esigenze del programma, nonché dati provenienti da altri satelliti e sensori.

Dati sul ghiaccio marino: La concentrazione e l’estensione del ghiaccio marino sono due parametri chiave monitorati tramite l’osservazione satellitare. I satelliti utilizzano diverse tecniche per osservare e misurare il ghiaccio marino:

  1. Radar: Satelliti equipaggiati con radar a apertura sintetica (SAR) possono acquisire immagini ad alta risoluzione del ghiaccio marino in qualsiasi condizione meteorologica e in qualsiasi momento della giornata. Questi dati possono essere utilizzati per determinare l’estensione e la tipologia del ghiaccio.
  2. Radiometri a microonde passive: Questi strumenti misurano le emissioni di microonde naturali provenienti dalla superficie della Terra. Dato che il ghiaccio e l’acqua emettono diverse quantità di radiazione a microonde, queste misurazioni possono essere utilizzate per calcolare la concentrazione del ghiaccio marino.
  3. Altri sensori: Altri sensori a bordo dei satelliti, come quelli ottici o termici, possono anche contribuire a fornire informazioni sullo stato e sulla dinamica del ghiaccio marino.
Come Copernicus ricava i dati: Il programma Copernicus utilizza le informazioni raccolte dai suoi satelliti Sentinelle, insieme ad altre fonti di dati satellitari e in-situ, per ottenere una visione completa e accurata della copertura del ghiaccio marino. Questi dati vengono poi elaborati e integrati in vari prodotti e servizi offerti da Copernicus, tra cui il Copernicus Climate Change Service (C3S) e il Copernicus Marine Environment Monitoring Service (CMEMS).

In sintesi, Copernicus sfrutta una serie di avanzate tecnologie satellitari per monitorare il ghiaccio marino, e i dati raccolti sono essenziali per la ricerca scientifica, le previsioni meteorologiche e climatiche, e la comprensione dei cambiamenti climatici in corso.
ANTARTICO


  • 1991-2020
  • 1981-2010
    ugqx1Wr.png
  • ACCESS TO DATA | DOWNLOAD THE ORIGINAL IMAGE

    Serie temporale delle anomalie dell’estensione del ghiaccio marino antartico per tutti i mesi di settembre dal 1979 al 2023. Le anomalie sono espresse come una percentuale della media di settembre per il periodo 1991-2020. Fonte dei dati: EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.2. Crediti: Copernicus Climate Change Service/ECMWF/EUMETSAT.

    Spiegazione
    :

    La descrizione si riferisce a un grafico che presenta una serie temporale delle anomalie (o variazioni rispetto alla media) dell’estensione del ghiaccio marino antartico. Ecco cosa significa ogni componente:
    1. Serie temporale: Questo è un grafico che mostra come una certa variabile (in questo caso, l’anomalia dell’estensione del ghiaccio marino antartico) cambia nel tempo.
    2. Anomalie dell’estensione del ghiaccio marino antartico per tutti i mesi di settembre dal 1979 al 2023: Il grafico mostra le differenze nell’estensione del ghiaccio marino in Antartide per ogni mese di settembre dal 1979 al 2023, rispetto a una media di riferimento.
    3. Espresse come una percentuale della media di settembre per il periodo 1991-2020: Per calcolare le anomalie, l’estensione del ghiaccio marino di ogni settembre specifico è stata confrontata con l’estensione media del ghiaccio marino in settembre per il periodo tra il 1991 e il 2020. La differenza è quindi espressa come una percentuale di questa media.
    4. Fonte dei dati, EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.2: I dati utilizzati per creare il grafico provengono da un indice specifico, prodotto da EUMETSAT, che tiene traccia delle variazioni del ghiaccio marino.
  • In sintesi, l’immagine offre una panoramica visiva delle variazioni annuali nell’estensione del ghiaccio marino in Antartide per i mesi di settembre nel corso di più di quattro decenni, rispetto a una media stabilita. Questo aiuta a comprendere meglio le tendenze a lungo termine e le variazioni nel ghiaccio marino antartico.
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
Per il quinto mese consecutivo, l’estensione del ghiaccio marino antartico è rimasta a livelli record minimi per il periodo dell’anno in questione. L’estensione media per settembre era di 17,4 milioni di km^2, 1,6 milioni di km^2 (o il 9%) al di sotto della media del 1991-2020 per settembre. Questa è stata di gran lunga l’estensione più bassa per settembre e il minimo annuale più basso nell’archivio satellitare di 45 anni, ben al di sotto delle precedenti estensioni minime registrate, di circa il 4-5% al di sotto della media, nel settembre 1986 e 2017. Settembre 2023 ha segnato il settimo mese del 2023 in cui il ghiaccio marino antartico ha raggiunto un’estensione record minima per il periodo dell’anno (dopo gennaio, febbraio e maggio-agosto). Il riquadro evidenziato fornisce ulteriori informazioni sull’evoluzione recente dell’estensione giornaliera del ghiaccio marino che ha portato ai valori mensili record minimi.

Spiegazione
:

Il testo discute delle attuali condizioni e tendenze del ghiaccio marino nell’Antartide:

  1. Per il quinto mese consecutivo, l’estensione del ghiaccio marino antartico è rimasta a livelli record minimi: Questo indica che, per cinque mesi di fila, l’Antartide ha visto una quantità di ghiaccio marino più bassa di qualsiasi altro anno registrato per quei mesi specifici.
  2. L’estensione media per settembre era di 17,4 milioni di km^2: In settembre 2023, l’area totale coperta dal ghiaccio marino in Antartide era di 17,4 milioni di km^2.
  3. 1,6 milioni di km^2 (o il 9%) al di sotto della media del 1991-2020: Se si guarda alla media dell’estensione del ghiaccio marino in settembre tra il 1991 e il 2020, il settembre 2023 ha avuto 1,6 milioni di km^2 in meno, che rappresenta un calo del 9%.
  4. Il minimo annuale più basso nell’archivio satellitare di 45 anni: Questo significa che nel corso di 45 anni di monitoraggio satellitare, il settembre 2023 ha avuto l’estensione di ghiaccio marino più bassa registrata.
  5. Settembre 2023 ha segnato il settimo mese del 2023 in cui il ghiaccio marino antartico ha raggiunto un’estensione record minima: Nel 2023, sette mesi hanno mostrato record minimi di estensione del ghiaccio marino.
  6. Il riquadro evidenziato: Si riferisce probabilmente a una parte del rapporto o a un’immagine che fornisce dettagli aggiuntivi o una visualizzazione dei dati sull’estensione del ghiaccio marino.
In sintesi, il testo sottolinea la notevole diminuzione dell’estensione del ghiaccio marino nell’Antartide nel 2023, con particolare enfasi sul mese di settembre, che ha visto livelli di ghiaccio marino significativamente inferiori rispetto alle medie storiche.

Antarctic sea ice reaches lowest annual maximum

Estensione giornaliera del ghiaccio marino antartico dal 1979 a settembre 2023. Le tonalità di blu sono utilizzate per gli anni fino al 1999, e le tonalità di rosso dal 2000 in poi. L’anno 2023 è rappresentato con una linea nera spessa, l’anno 2022 con una linea rossa spessa e la mediana per il periodo 1991-2020 con una linea grigia tratteggiata. Fonte dei dati: EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.2. Crediti: C3S/ECMWF/EUMETSAT.

Spiegazione
:

L’immagine rappresenta un grafico dell’estensione giornaliera del ghiaccio marino antartico nell’arco temporale che va dal 1979 al settembre 2023.

  1. Tonalità di blu: Il grafico utilizza diverse tonalità di colore per rappresentare gli anni. Gli anni dal 1979 al 1999 sono rappresentati con diverse tonalità di blu.
  2. Tonalità di rosso: Dal 2000 in avanti, gli anni sono rappresentati con tonalità di rosso.
  3. Linee spesse: L’anno 2023 è particolarmente evidenziato con una linea nera spessa, mentre il 2022 è rappresentato con una linea rossa spessa. Questo permette ai lettori di identificare e confrontare rapidamente questi due anni specifici rispetto agli altri sul grafico.
  4. Linea tratteggiata: La mediana dell’estensione del ghiaccio marino per il periodo compreso tra il 1991 e il 2020 è indicata con una linea grigia tratteggiata. La mediana rappresenta il valore centrale di un insieme di dati ordinati, offrendo un’indicazione della tendenza centrale di tali dati. Questo aiuta a capire come gli anni specifici si confrontano con la tendenza generale di quel periodo di tre decenni.
In sintesi, questo grafico offre una rappresentazione visiva dell’estensione del ghiaccio marino antartico nel corso del tempo, con particolare attenzione agli anni recenti e alla mediana del periodo 1991-2020. Attraverso i diversi colori e le linee spesse, i lettori possono facilmente individuare e confrontare le tendenze specifiche degli anni e il contesto generale dell’estensione del ghiaccio marino.
5cIxtlw.png
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
Il ghiaccio marino antartico raggiunge il massimo annuale più basso.

Le inedite e basse estensioni del ghiaccio marino per il periodo dell’anno osservate attorno all’Antartide durante gran parte del 2023 sono chiaramente evidenti nella serie temporale giornaliera mostrata sopra. L’insolito comportamento dell’estensione del ghiaccio marino ha avuto inizio in primavera. Dopo aver raggiunto un minimo storico nel febbraio 2023 e essendosi mantenuto relativamente vicino ai già bassi valori del 2022 durante marzo e l’inizio di aprile, l’estensione del ghiaccio marino ha iniziato a scendere al di sotto dei precedenti minimi record per il periodo dell’anno e da allora è rimasta ben al di fuori dell’intervallo dei valori precedentemente osservati.

Come nei mesi precedenti, vale la pena notare che nonostante i valori record minimi raggiunti per il periodo dell’anno, l’estensione del ghiaccio marino ha continuato la sua espansione attorno all’Antartide – sebbene a un ritmo molto più lento rispetto agli anni precedenti – fino a raggiungere un massimo di 17,6 milioni di km^2 il 12 settembre secondo i dati di EUMETSAT OSI SAF (la data del massimo può variare leggermente a seconda del set di dati). Questo valore era circa 2,3 milioni di km^2 inferiore rispetto al massimo mediano per il periodo 1991-2020 e circa 1,0 milione di km^2 inferiore rispetto al massimo registrato un anno prima nel settembre 2022.

Spiegazione:

Il testo discute delle attuali condizioni e tendenze del ghiaccio marino nell’Antartide:

  1. L’estensione del ghiaccio marino attorno all’Antartide nel 2023 è stata anormalmente bassa rispetto agli anni precedenti, come evidenziato da una serie di dati giornalieri.
  2. In particolare, l’estensione del ghiaccio marino ha iniziato a mostrare un comportamento atipico a partire dalla primavera del 2023. Dopo aver raggiunto un minimo storico a febbraio, il ghiaccio marino è rimasto vicino ai bassi valori dell’anno precedente (2022) fino all’inizio di aprile. Successivamente, ha iniziato a diminuire ulteriormente, superando i precedenti minimi record per quel periodo dell’anno.
  3. Sebbene l’estensione del ghiaccio marino abbia continuato a crescere attorno all’Antartide nei mesi successivi, ha fatto ciò a un ritmo più lento rispetto agli anni precedenti. Ha raggiunto un picco di 17,6 milioni di km^2 il 12 settembre.
  4. Questo picco era significativamente inferiore rispetto alla media registrata tra il 1991 e il 2020 e anche inferiore rispetto al massimo registrato nel settembre 2022.
In sintesi, l’Antartide ha visto una riduzione significativa nell’estensione del ghiaccio marino durante gran parte del 2023, con settembre che ha registrato valori particolarmente bassi rispetto agli anni precedenti.

  • 1991-2020
  • 1981-2010
    6LfOHAl.png
  • A sinistra: Concentrazione media del ghiaccio marino antartico per settembre 2023. La linea arancione spessa indica il margine climatologico del ghiaccio per settembre nel periodo 1991-2020. A destra: Anomalie della concentrazione di ghiaccio marino antartico per settembre 2023 rispetto alla media di settembre per il periodo 1991-2020. Fonte dei dati: ERA5. Crediti: Copernicus Climate Change Service/ECMWF.

    Spiegazione
    :

    L’immagine è suddivisa in due parti:
    1. A sinistra: Viene mostrata la concentrazione media del ghiaccio marino antartico per settembre 2023. La “concentrazione” si riferisce alla percentuale di una data area che è coperta da ghiaccio marino. Una “linea arancione spessa” rappresenta il “margine climatologico del ghiaccio”. Questo significa che mostra dove, in media, il bordo del ghiaccio marino si trovava per il mese di settembre durante il periodo tra il 1991 e il 2020. Questo serve come un punto di riferimento per vedere come la concentrazione di ghiaccio del 2023 si confronta con la media di quel periodo di tre decenni.
    2. A destra: Viene mostrato un diagramma delle “anomalie della concentrazione di ghiaccio marino antartico” per settembre 2023. Un’anomalia indica una deviazione dalla media. In questo caso, l’anomalia mostra quanto la concentrazione di ghiaccio marino del settembre 2023 differisca dalla media di settembre del periodo 1991-2020. Ad esempio, se un’area particolare ha un’alta concentrazione di ghiaccio rispetto alla media, avrà un valore anomalo positivo. Al contrario, se ha meno ghiaccio rispetto alla media, avrà un valore anomalo negativo.
  • In sintesi, l’immagine fornisce una comparazione tra la concentrazione attuale di ghiaccio marino antartico nel settembre 2023 e la media storica di settembre del periodo 1991-2020. Questo aiuta a capire come il ghiaccio marino di settembre 2023 si posizioni rispetto alle tendenze passate.
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it
La distribuzione spaziale delle anomalie di concentrazione del ghiaccio marino intorno all’Antartide nel settembre 2023 assomiglia in gran parte alla distribuzione vista in agosto. Le concentrazioni hanno continuato ad essere ben al di sotto della media nel Mar di Ross settentrionale e nord-occidentale e nei settori dell’Atlantico meridionale e dell’Oceano Indiano occidentale. Al contrario, come nei mesi precedenti, le concentrazioni erano sopra la media sopra i Mari di Amundsen e Bellingshausen. Questo mese, le concentrazioni sopra la media si sono estese anche al Mar di Weddell settentrionale, dall’altra parte della Penisola Antartica. Anomalie di concentrazione miste si sono verificate nel settore pacifico occidentale lungo la costa dell’Antartide orientale.

La corrispondenza tra anomalie di concentrazione del ghiaccio marino e anomalie di temperatura superficiale è stata meno diretta rispetto ad altri mesi. Le temperature superficiali erano ben al di sopra della media sull’intero settore antartico occidentale dell’Oceano Meridionale (dal Mar di Ross al Mar di Bellingshausen) ma ben al di sotto della media sull’intero Mar di Weddell.

Spiegazione
:

Il testo descrive la distribuzione del ghiaccio marino e le anomalie di concentrazione intorno all’Antartide nel settembre 2023. Le principali osservazioni sono:

  1. Distribuzione simile ad agosto: La configurazione del ghiaccio marino in settembre 2023 era simile a quella di agosto, suggerendo che le condizioni non avevano subito cambiamenti significativi in quel periodo.
  2. Zone con meno ghiaccio rispetto alla media: Soprattutto nel Mar di Ross settentrionale e nord-occidentale e in alcuni settori dell’Atlantico meridionale e dell’Oceano Indiano occidentale.
  3. Zone con più ghiaccio rispetto alla media: Queste erano presenti principalmente nei Mari di Amundsen e Bellingshausen e, in settembre, anche nel Mar di Weddell settentrionale.
  4. Temperatura superficiale e ghiaccio marino: Di solito, si potrebbe aspettare una corrispondenza diretta tra le temperature superficiali e la concentrazione di ghiaccio marino (ad esempio, temperature più fredde porterebbero a più ghiaccio). Tuttavia, in questo caso, il rapporto tra le due variabili non era così chiaro come in altri mesi. In particolare, mentre le temperature superficiali erano molto al di sopra della media nel settore antartico occidentale, erano molto al di sotto della media sul Mar di Weddell.
In sintesi, il passaggio esamina le variazioni nella concentrazione di ghiaccio marino intorno all’Antartide in settembre 2023 e le confronta con le temperature superficiali. Queste osservazioni sono utili per comprendere le condizioni climatiche e oceaniche nella regione antartica.

https://climate.copernicus.eu/sea-ice-cover-september-2023
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,274
Reazioni
465
Punteggio
83
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it

La primavera arriva lentamente nel sud​

https://nsidc.org/arcticseaicenews/

Mentre l’Antartico si avvicina all’estate dopo il record del minimo storico dell’estensione massima dei ghiacci marini a settembre (inverno), la velocità di perdita del ghiaccio è stata leggermente inferiore alla media. Durante ottobre 2023, la velocità di diminuzione è stata di 29.100 chilometri quadrati (11.200 miglia quadrate) al giorno, rispetto alla velocità media di diminuzione di 31.800 chilometri quadrati (12.300 miglia quadrate) al giorno (Figura 4). Il calo totale dell’estensione dei ghiacci marini durante ottobre è stato di 903.000 chilometri quadrati (349.000 miglia quadrate), rispetto alla media di ottobre di 985.000 chilometri quadrati (380.000 miglia quadrate).

Nonostante ciò, l’estensione alla fine di ottobre è rimasta ai livelli più bassi mai registrati. L’estensione del 31 ottobre 2023 di 15,79 milioni di chilometri quadrati (6,10 milioni di miglia quadrate) è inferiore di 750.000 chilometri quadrati (290.000 miglia quadrate) rispetto al precedente record minimo del 31 ottobre, che si è verificato nel 1986. L’estensione è inferiore alla media nella regione del Mare di Ross e ad est del Mare di Weddell, come è stato per la maggior parte dell’inverno australe. L’estensione è sopra la media nei mari di Amundsen e Bellingshausen e vicina alla media altrove.
MJYuTNk.png

Questo grafico mostra l’estensione del ghiaccio marino antartico, cioè l’area di oceano con almeno il 15% di ghiaccio marino, a partire dal 1 novembre 2023. Ogni linea rappresenta i dati giornalieri dell’estensione dei ghiacci per anni specifici, permettendo un confronto diretto tra l’estensione dei ghiacci di ciascun anno nel periodo che va da agosto a dicembre.

Ecco i dettagli delle varie componenti del grafico:

  • 2023 (blu): L’estensione dei ghiacci per l’anno 2023, che è l’anno attuale nel contesto del grafico.
  • Anni Precedenti (2022 in verde, 2021 in arancione, 2020 in marrone, 2019 in magenta): Sono mostrati per un confronto diretto con l’anno 2023.
  • Record Alto (2014 in marrone tratteggiato): L’anno con il record di estensione massima dei ghiacci, che serve come punto di riferimento per gli anni con meno ghiaccio.
  • Media 1981-2010 (grigio scuro): Questa è la mediana dell’estensione dei ghiacci marini per il periodo 1981-2010, che fornisce un parametro storico di confronto.
  • Intervalli di Variabilità (grigio chiaro): Le aree grigie attorno alla linea della mediana rappresentano l’intervallo interquartile e interdecile. L’intervallo interquartile mostra dove si trova il 50% centrale dei dati (escludendo il 25% più alto e il 25% più basso), mentre l’intervallo interdecile mostra dove si trova l’80% dei dati (escludendo il 10% più alto e il 10% più basso). Queste aree grigie aiutano a capire quanto variabilità ci sia da anno a anno.
L’attenzione particolare è sul dato del 2023, che mostra che l’estensione del ghiaccio marino antartico è inferiore rispetto alla mediana e agli anni precedenti per lo stesso periodo, indicando che l’estensione dei ghiacci quest’anno è insolitamente bassa.

Da questo grafico possiamo vedere che a partire dal 1 novembre 2023, l’estensione del ghiaccio marino in Antartide è significativamente inferiore rispetto alla mediana del periodo 1981-2010, suggerendo che la regione sta sperimentando meno ghiaccio marino del solito.
 
Top