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Doppio anello della Gabellaccia - Apuane.

  • Autore discussione Sporvino
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Sporvino

Guest
HBAvevo preparato nei giorni scorsi tre itinerari, di 6-7 ore ciascuno, ripromettendomi di decidere la mattina stessa dell'escursione.
Ho lasciato perdere l'anello di Val Serenaia a causa della troppa esposizione al sole e prevedendo un'affollamento troppo pronunciato. ;)
L'anello Equi-Vinca, svolgendosi a quote più basse lo tengo come jolly per una giornata con meteo più incerta.

Partenza dal passo della Gabellaccia, sella panoramica posta sulla provinciale che porta a Campo Cecina, a quota 895 slm.
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imbocco una vecchia marmifera in alcuni tratti malmessa (segnavia 184), che scende dolcemente mantenendosi sul versante fresco a nord, in mezzo a boschi misti di faggio, carpino e nocciolo.
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la strada termina in una vecchia cava di marmo abbandonata, invasa dalla vegetazione. Gli edifici semi-diroccati e i grossi blocchi tagliati, sono i testimoni della gloria che fu...
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Il 184 dopo la cava diventa sentiero, che sale faticosamente prima in un castagneto con ancora alberi secolari che resistono e poi di nuovo nella faggeta. A tratti in alto sulla sx compare la Rocca di Tenerano, punto panoramico che intendo raggiungere.

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L'ambiente è integro e selvaggio, non posso non fermarmi di tanto in tanto ad ammirare qualche splendido esemplare di faggio.

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Terminata la salita sbuco in una radura erbosa ai piedi della Rocca di Tenerano. Dalla croce di legno si diparte la ripida traccia non segnata che porta in cima alla vetta, in 20 minuti.

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Attraverso un boschetto iniziando a salire e subito faccio un incontro che mi fa sobbalzare. Un grosso maschio adulto di capriolo fugge via a pochi metri, spaventatissimo. Il tempo di imbracciare la fotocamera, ed è già sparito tra forti 'versi' di allarme. Provo ad imitarlo e...stupore...mi risponde per diverse volte. 8)

Uscito dal bosco mi appare l'erta salita, traccia franosa prima sul ripido pendio erboso e poi, per qualche metro, tra le roccette sommitali. Mai esposta, ma infida, richiede la massima attenzione, soprattutto al ritorno, in discesa.

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Mentre percorro le roccette sommitali, aiutandomi con le mani, un fruscio, un forte sbattere di ali..e un missile mi sfiora gettandosi nel vuoto dietro di me. Faccio appena in tempo a distinguere il becco adunco del rapace malandrino! un falco...o una poiana...dev'esserci il nido da qualche parte, abbarbicato sulle rocce. Ottimo posto di osservazione e di caccia per i rapaci...:)

Giunto in cima, rimango senza fiato ad ammirare il panorama. 360° Gradi completi!

Verso il mare....

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Verso la Lunigiana, che da quassù si ammira nella sua interezza...


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Verso l'Appennino...

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E infine verso i giganti delle Apuane Carraresi...

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Ritornato alla croce di legno sotto la croce, riprendo il sentiero 184 giungendo su mulattiera a Casa Cardeti (snodo centrale della '8' del doppio anello)

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Sono a metà percorso, le gambe girano bene, e riprendo il 184 fermamente intenzionato a scovare le tracce per salire anche sulla Torre di Monzone.
Da qui in poi il sentiero si mantiene in ombra, tra sali-scendi fino alla Porcigliola sotto alla Torre. Non c'è verso...le tracce non si trovano e devo rinunciare a salire sulla Torre, che 'circumnavigo' a mezza costa sotto la torre, proseguendo sul sentiero 183 che scende sul ripido versante della Val Lucido. Nel fitto e continuo bosco di faggi intravvedo un poco Vinca e il Pizzo. Il sentiero finisce in una larga carrareccia che risale a Casa Cardeti con segnavia comune 40/171. Poco più avanti del casolare, lascio il 171 a sx che sale verso Campo Cecina e proseguo sul 40 a mezza costa, con piccoli tratti esposti a dx. La flora è superba, e ogni tanto appaiono come spettri nel bosco le vecchie costruzioni dell'attività estrattiva.
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Giunto ad un tratto con roccette, il sentiero 40 inizia la discesa, mai ripida e faticosa verso la Gabellaccia 

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In alcuni punti la vista sulla costa sottostante è notevole...

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Il 40 confluisce nel 185, per l'ultimo quarto d'ora di percorso che mi riserva una piacevole sorpresa, il passaggio sotto un arco di roccia!

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Poco dopo un'altro capriolo fugge...stavolta è una giovane femmina. ;)

Arrivo all'auto dopo 6 ore esatte, recuperando mezzora sulla tabella di marcia del percorso. Sul 40 ho volato, e negli ultimi metri un po' i muscoli fanno male...ma che differenza rispetto alla settimana scorsa. Stavolta ho fatto più km ma 200 metri in meno di dislivello. ;)
 

Ema Avenza

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Bel giro, io lo faccio quasi tutti gli inverni con la neve. Generalmente però arrivo sempre su a campocecina. È veramente un bel giro, e vale la pena farlo almeno una volta.

 
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