Io la rottura di domenica/lunedì me la inizio a immaginare in due fasi, collegate nella dinamica ma diversa negli effetti.
Domenica credo il sole si vedrà molto poco, ci saranno già un po' di nuvole stratificate in giro ma farà piuttosto caldo, sarà afoso.
Già da metà mattinata mi aspetto la formazione di qualcosa di grosso ad ovest della Corsica.
In mare mi aspetto la formazione di un groppo di temporali molto molto cazzuto, in lenta marcia verso ovest, alimentata dall'aria fredda in quota che via via affluirà dalla Francia, in buona parte della Valle del Rodano.
La linea temporalesca credo ce la ritroveremo davanti alle coste penso verso l'ora di cena, pronta a entrare nell'interno.
Non a caso, il Cape (che da solo so che non basta per analizzare il rischio di temporali, ma è comunque un indicatore molto significativo) raggiunge valori altissimi anche nell'entroterra toscano verso quell'ora.
I fenomeni pericolosi credo li possa fare in quella fase.
Purtroppo può replicare qualcosa di simile al 18 agosto dell'anno scorso, mi auguro davvero di no ma le potenzialità ci sono. Lo scarto termico in mare è enorme nel giro di pochissimi chilometri. Il sistema, poi, troverà ancora energia per avanzare anche nell'entroterra.
La natura cercherà il modo più veloce e meno faticoso per riequilibrare la temperatura superficiale di mare e terreno con quella dell'aria, estremamente fredda in confronto.
Con questi presupposti non dovrebbe tirare fuori supercelle (almeno, non di solito) ma grandinate e downburst si, a iosa. Stà roba andrà monitorata più di una possibile nevicata d'inverno.
Lunedì, invece, sarà praticamente autunno e, come diceva Cloover, praticamente tutta l'energia sarà stata dissipata la notte prima. Magari fà qualche colpo di tuono in seno all'occlusione, magari pioverà un bel po', ma senza temporali estremi.
Spero non si faccia l'errore di considerare lunedì la giornata di allerta meteo quando i casini più grossi può farli la sera prima.