L'anno scorso di questo periodo, come in qualsiasi normale inverno, alle vedute di Monte Autore manco si arrivava. Lo scorso anno a Pasqua ci si fermava al bosco dopo l'osservatorioNel weekend sono stato a Livata, rimaneva un po' di neve dai 1500 in su da domenica scorsa, ma parliamo di chiazze sparse in rapido scioglimento. Qualcosa si vedeva dalla Monna dell'Orso, 1600 in su, ma alla base degli impianti (ovviamente chiusi) già dominavano le pietre esposte. All'altezza dell'Osservatorio, 1650, la neve ricopriva di bianco tutto il paesaggio dei pratoni, ma era fortemente bagnata, fangosa a tratti, provata dalle piogge della notte prima. Singolare il fatto, straordinario per il periodo dell'anno, che data la totale assenza di neve per tutto il trimestre invernale, le piante sotto fossero già cresciute significativamente in altezza, roba da aprile/maggio, con steli che superavano il mezzo metro, ben sporgenti sopra la sottile coltre nevosa rimasta a quella quota, 10/15 centimetri. Giusto dalle Vedute del Monte Autore (1750) alla cima (1850), lo scenario si faceva più invernale, lì aveva scaricato fino a mezzo metro nei giorni precedenti, ma le temperature del weekend, costantemente positive, rendevano costante il rumore delle gocce d'acqua in caduta dagli alberi. Sabato pomeriggio lì era pioggia a tutte le quote, al più neve tonda a tratti sopra i 1700. Per la mia ancor breve esperienza di gite montane invernali, quest'anno batte ogni record, mai negli ultimi anni avevo constatato una situazione tanto imbarazzante nei primi giorni di marzo. Spero vivamente che, pur nel contesto climatico anomalo in cui viviamo, gli anni prossimi possano un minimo essere migliori.
Inviato dal mio SM-G991B utilizzando Tapatalk