Buonasera, la differenza credo che consista su come viene misurata la "potenza" del terremoto. Esistono infatti diversi metodi, tutti validi ma basati su parametri diversi e disponibili in tempi diversi (e dunque con margini di incertezza). In generale l'INGV, per rapidità, credo che utilizzi la magnitudo Richter (magnitudo locale), che misura l’ampiezza massima del sismogramma, ossia del tracciato che arriva nella sala simica e che registra le misure fatte dai sismografi. Ma specie per i terremoti più forti (> 6) la magnitudo Richter non è perfettamente attendibile. Per questo motivo i sismologi si servono anche del calcolo della cosiddetta “magnitudo momento”. Questa si basa sulla stima del momento sismico, cioè su una durata più ampia del sismogramma, anche fino a 30 minuti. In teoria la stima della magnitudo Richter e quella della magnitudo momento dovrebbero essere analoghe ma in pratica è probabile che possano differire di qualche punto decimale.