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Update ghiacci artici

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una buona giornata a tutti. Di seguito un aggiornamento della situazione artica attraverso l ausilio dei dati del programma europeo copernicus.
Il programma Copernicus è un’ambiziosa iniziativa di monitoraggio della Terra lanciata dalla Commissione Europea in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). È il più grande singolo programma di osservazione della Terra al mondo. Ecco alcune informazioni chiave sul programma Copernicus:

  1. Satelliti Sentinel: Copernicus utilizza una famiglia di satelliti, chiamati Sentinel, per raccogliere dati da diverse prospettive e con diverse tecnologie. Ad esempio, ci sono satelliti che usano la radarimaging, mentre altri raccolgono dati ottici.
  2. Servizi Copernicus: Basandosi sui dati raccolti dai satelliti Sentinel e da altre fonti, il programma offre sei servizi principali:
    • Monitoraggio dell’atmosfera
    • Monitoraggio del clima
    • Monitoraggio del suolo
    • Monitoraggio dell’ambiente marino
    • Monitoraggio dell’emergenza
    • Monitoraggio della sicurezza
  3. Dati Gratuiti e Aperti: Una delle caratteristiche principali del programma Copernicus è che offre un accesso gratuito e aperto ai suoi dati e alle sue informazioni. Ciò ha permesso a ricercatori, aziende e al pubblico di beneficiare delle informazioni raccolte.
  4. Dati combinati: Anche se i satelliti Sentinel sono una risorsa chiave, Copernicus integra questi dati con informazioni provenienti da altre fonti, come satelliti nazionali, regionali e privati, nonché strumenti di monitoraggio terrestre.
  5. Rilevanza per il cambiamento climatico: I dati di Copernicus sono particolarmente utili per monitorare e comprendere il cambiamento climatico. Ad esempio, il monitoraggio del ghiaccio marino artico ed antartico è cruciale per comprendere come il nostro pianeta stia cambiando e quali potrebbero essere le implicazioni future.
  6. Applicazioni in vari settori: Oltre al monitoraggio del cambiamento climatico, i dati di Copernicus vengono utilizzati in una varietà di settori, come l’agricoltura, la silvicoltura, l’urbanistica e molti altri.
Per quanto riguarda il modo in cui Copernicus ricava i dati, come ho menzionato, utilizza una combinazione di osservazioni da satelliti Sentinel, altri satelliti e strumenti di monitoraggio terrestre. Questi dati vengono poi elaborati e analizzati per fornire informazioni utili a vari servizi e applicazioni.

ARTICO

  • 1991-2020
  • 1981-2010
    eYIJ2St.png
  • Serie temporale delle anomalie dell’estensione media mensile del ghiaccio marino artico per tutti i mesi di agosto dal 1979 al 2023. Le anomalie sono espresse come una percentuale della media di agosto per il periodo 1991-2020. Fonte dei dati: EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.2. Crediti: Copernicus Climate Change Service/ECMWF/EUMETSAT.”

    Spiegazione: La figura mostra come è cambiata l’estensione del ghiaccio marino artico durante il mese di agosto in un periodo che va dal 1979 al 2023. Tuttavia, invece di mostrare l’estensione effettiva, mostra le “anomalie”, cioè quanto differisce l’estensione di un determinato anno dalla media di un periodo di riferimento (1991-2020). Queste differenze sono espresse in termini percentuali.

    Ad esempio, se in un certo agosto l’estensione fosse stata esattamente la stessa della media 1991-2020, l’anomalia sarebbe stata del 0%. Se l’estensione fosse stata inferiore del 10% rispetto alla media, l’anomalia sarebbe stata del -10%.

    La fonte dei dati è l’indice EUMETSAT OSI SAF Sea Ice, che è una risorsa standardizzata utilizzata per monitorare il ghiaccio marino. I crediti per la creazione e la distribuzione della figura sono dati al Copernicus Climate Change Service, all’ECMWF (Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine) e all’EUMETSAT.

    L’estensione media mensile del ghiaccio marino artico in agosto 2023 ha raggiunto i 6.1 milioni di km^2, circa 0.7 milioni di km^2 (o 10%) al di sotto della media di agosto per il periodo 1991-2020. Questo valore si classifica come il nono più basso nell’archivio dati satellitari. Questa anomalia è significativamente maggiore di quella registrata a luglio (0.3 milioni di km^2 o 3% al di sotto della media), riflettendo il calo dell’estensione giornaliera del ghiaccio marino ulteriormente lontano dalla media, che è stato osservato dall’inizio di agosto. L’anomalia dell’estensione registrata per agosto rimane notevolmente minore in grandezza rispetto alle anomalie registrate in agosto 2007, 2012, 2019 e 2020. La minima estensione per agosto si è verificata nel 2012, con il 22% al di sotto della media.”

    Spiegazione:
    • Nel mese di agosto 2023, la quantità media di ghiaccio marino artico si è estesa per 6.1 milioni di km^2.
    • Questa estensione è inferiore di 0.7 milioni di km^2 (che corrisponde al 10%) rispetto alla media degli anni 1991-2020 per il mese di agosto.
    • Nell’intero archivio di dati raccolti dai satelliti, questo valore per agosto 2023 è il nono più basso.
    • La diminuzione dell’estensione del ghiaccio in agosto 2023 è stata maggiore rispetto a luglio 2023, quando l’estensione era solamente 0.3 milioni di km^2 (o il 3%) al di sotto della media.
    • Sebbene l’anomalia registrata in agosto 2023 sia stata considerevole, non ha raggiunto i livelli di diminuzione registrati in altri anni, specificamente nel 2007, 2012, 2019 e 2020.
    • L’anno in cui l’estensione del ghiaccio marino artico è stata la più bassa in agosto è stato il 2012, con un’extensión del 22% al di sotto della media.
  • In sostanza, mentre l’estensione del ghiaccio marino artico nel mese di agosto 2023 è stata inferiore alla media degli anni 1991-2020, non ha raggiunto i minimi storici osservati in altri anni, come il 2012.
    • 1991-2020
    • 1981-2010
      vpEqkcf.png
    • Sinistra: Concentrazione media del ghiaccio marino artico per agosto 2023. La spessa linea arancione indica il margine climatologico del ghiaccio marino per agosto per il periodo 1991-2020. Destra: Anomalia della concentrazione del ghiaccio marino artico per agosto 2023 rispetto alla media di agosto per il periodo 1991-2020. Fonte dei dati: ERA5. Crediti: Copernicus Climate Change Service/ECMWF.”

      Spiegazione:
      • Nella parte sinistra della figura, viene mostrata la concentrazione media del ghiaccio marino nell’Artico per agosto 2023.
      • Una “linea arancione spessa” rappresenta il cosiddetto “margine climatologico” del ghiaccio marino. Questa linea arancione mostra dove, in media, il bordo del ghiaccio marino si trovava durante il mese di agosto nel periodo compreso tra il 1991 e il 2020.
      • Nella parte destra della figura, viene presentata un’informazione diversa: l’anomalia della concentrazione del ghiaccio marino per agosto 2023. Questo mostra quanto la concentrazione di ghiaccio marino di quell’anno si discosta dalla media degli anni 1991-2020.
      • La fonte dei dati per questa figura è ERA5, che è un set di dati atmosferici prodotto dall’ECMWF.
      • I crediti per la creazione della figura sono dati al Copernicus Climate Change Service e all’ECMWF.
    • In breve, la figura mostra sia l’attuale concentrazione del ghiaccio marino artico in agosto 2023 (a sinistra) sia quanto essa si discosta dalla media di un periodo di tre decenni (a destra).

      Poiché il ghiaccio marino artico si sta avvicinando alla sua estensione minima annuale (solitamente a settembre), la copertura del ghiaccio marino era principalmente confinata all’Oceano Artico centrale durante agosto. La distribuzione spaziale delle anomalie della concentrazione di ghiaccio marino era dominata da concentrazioni al di sotto della media, in particolare nei Mari della Siberia Orientale e di Beaufort. Al contrario, una fascia di concentrazioni sopra la media, già presente a luglio, era evidente tra la costa orientale di Svalbard e il Mare di Laptev settentrionale.”

      Spiegazione:
      • Il testo descrive la condizione del ghiaccio marino nell’Artico a agosto, un mese prima della sua tipica estensione minima annuale (che di solito si verifica a settembre).
      • Durante questo mese, il ghiaccio marino era prevalentemente localizzato nell’Oceano Artico centrale.
      • La mappa mostrava aree con concentrazioni di ghiaccio inferiore alla media, specialmente nei Mari della Siberia Orientale e di Beaufort, due regioni dell’Artico.
      • Tuttavia, c’era un’area tra la costa orientale di Svalbard (un arcipelago norvegese nell’Artico) e il Mare di Laptev (un altro mare dell’Artico) dove la concentrazione di ghiaccio era maggiore della media. Questa area aveva già mostrato concentrazioni superiori alla media nel mese precedente, luglio.
    • In sostanza, mentre molte aree dell’Artico avevano concentrazioni di ghiaccio al di sotto della media in agosto, c’era una zona specifica tra Svalbard e il Mare di Laptev che si distingueva per avere una concentrazione di ghiaccio superiore alla media.
 

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Una buona serata a tutti . Il National Snow and Ice Data Center (NSIDC) ha rilasciato un aggiornamento riguardante il Il Passaggio a Nord Ovest. data la lunghezza dell articolo sono costretto a suddividerlo in più parti.
Il National Snow and Ice Data Center (NSIDC) è un centro di ricerca negli Stati Uniti che fornisce dati scientifici e informazioni sulle coperture di neve, ghiaccio e permafrost nel mondo. È parte del Cooperative Institute for Research in Environmental Sciences (CIRES) presso l’Università del Colorado a Boulder.

L’NSIDC ha vari modi per raccogliere dati sul ghiaccio marino:

  1. Satelliti: I satelliti equipaggiati con speciali sensori, come i radiometri a microonde passivi, possono rilevare l’estensione e la concentrazione del ghiaccio marino. Questi sensori sono capaci di raccogliere dati indipendentemente dalle nuvole e dalla luce del giorno, il che è particolarmente utile nelle regioni polari dove l’oscurità può durare mesi.
  2. Boe: Questi dispositivi galleggianti vengono piazzati sul ghiaccio marino e trasmettono dati attraverso segnali satellitari. Possono fornire informazioni sulla temperatura, sulla salinità e sugli spostamenti del ghiaccio.
  3. Ricognizione aerea: Alcuni programmi utilizzano voli di ricognizione per osservare e misurare direttamente lo spessore del ghiaccio marino e altre proprietà.
  4. Ricognizione da navi: Le navi dotate di strumenti specifici, come i rompighiaccio, possono raccogliere dati mentre navigano attraverso le aree ghiacciate.
  5. Campionamenti diretti: Gli scienziati possono anche prelevare campioni diretti del ghiaccio marino per studiarne le proprietà in laboratorio.
L’importanza di monitorare il ghiaccio marino risiede nel fatto che rappresenta un indicatore chiave del cambiamento climatico. Una diminuzione dell’estensione o dello spessore del ghiaccio marino può avere profonde ripercussioni sull’ecosistema marino, sulla circolazione oceanica, sul clima regionale e globale e sulle comunità che vivono nelle regioni polari.

Il Passaggio a Nord Ovest è una rotta marittima che collega l’Atlantico e il Pacifico attraverso l’arcipelago artico canadese. Si estende dal Mare di Baffin a ovest della Groenlandia fino al Mare di Beaufort al di sopra dell’Alaska. Per molti secoli, questa rotta è stata ricercata come una possibile scorciatoia per il commercio tra l’Europa e l’Asia, che avrebbe evitato la lunga e pericolosa circumnavigazione dell’America del Sud attraverso lo Stretto di Magellano o, più tardi, il canale di Panama.

Alcune considerazioni sul Passaggio a Nord Ovest:


  1. Storia: La ricerca del Passaggio a Nord Ovest ha iniziato nel XV secolo, quando esploratori europei speravano di trovare una rotta più breve per l’Asia. Molti esploratori, come Martin Frobisher e John Franklin, hanno tentato di trovare e navigare lungo questa rotta, spesso con esiti tragici.
  2. Cambiamenti recenti: Con il riscaldamento globale e la riduzione del ghiaccio marino nell’Artico, il Passaggio a Nord Ovest sta diventando più accessibile per la navigazione. Ciò ha sollevato questioni relative alla sovranità, alla sicurezza, all’ambiente e ai diritti delle popolazioni indigene della regione.
  3. Importanza economica: Se diventasse completamente navigabile durante tutto l’anno, il Passaggio a Nord Ovest potrebbe ridurre significativamente la distanza tra l’Europa e l’Asia, rispetto alle rotte tradizionali, rendendola un’opzione attraente per il commercio marittimo.
  4. Sfide ambientali: L’aumento del traffico navale in questa regione potrebbe avere impatti ambientali significativi, tra cui la potenziale introduzione di specie aliene, inquinamento da petrolio e altre sostanze, e disturbi agli ecosistemi marini locali.
  5. Diritti delle popolazioni indigene: Il cambiamento delle condizioni del ghiaccio e l’incremento del traffico navale possono influenzare la vita delle popolazioni indigene che abitano la regione artica, poiché molte di queste comunità dipendono dal mare e dal ghiaccio per la loro sussistenza.
In sintesi, il Passaggio a Nord Ovest è una rotta storica e potenzialmente strategica che, con i cambiamenti climatici, sta diventando sempre più al centro dell’attenzione per questioni economiche, politiche e ambientali.
 

Alessandro 81

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Il nostro collega Steve Howell di Environment and Climate Change Canada (ECCC) ha fornito un riassunto aggiornato sulle condizioni del ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest basato sulle mappe di ghiaccio create dal Canadian Ice Service. Sebbene le condizioni di ghiaccio alla fine della stagione di fusione del 2023 fossero certamente notevoli, la rotta settentrionale del Passaggio a Nord Ovest non ha infranto il record di condizioni minime del 2011, ma si classifica comunque come la seconda più bassa dal 1968 ed è ben al di sotto della media del periodo 1991-2020 (Figura 6a). Un’analisi preliminare indica che la circolazione atmosferica sull’Arcipelago Artico Canadese durante agosto e settembre del 2023 non era favorevole all’advezione del ghiaccio dell’Oceano Artico, che solitamente impedisce alla rotta settentrionale di liberarsi. È interessante notare che l’estensione del ghiaccio marino il 25 settembre è inferiore rispetto al 2011 nello stesso periodo (Figura 6b). Sebbene la rotta settentrionale fosse praticamente priva di ghiaccio marino, un transito completo senza la scorta di un rompighiaccio sarebbe stato difficile a causa del ghiaccio marino che bloccava l’apertura dello Stretto di M’Clure. Al contrario, la rotta meridionale è priva di ghiaccio marino da un capo all’altro (Figura 6c).
Spiegazione:

Il testo discute le condizioni del ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest alla fine della stagione di fusione del 2023. Ci sono due principali rotte attraverso il Passaggio: una settentrionale e una meridionale.

  • La rotta settentrionale non ha raggiunto i minimi storici del 2011 in termini di estensione del ghiaccio marino, ma è la seconda più bassa registrata dal 1968. Nonostante fosse praticamente priva di ghiaccio marino, un ostacolo significativo rimaneva nello Stretto di M’Clure, rendendo il transito difficile senza l’aiuto di un rompighiaccio.
  • La rotta meridionale, invece, era completamente libera da ghiaccio marino.
Il testo suggerisce anche che le condizioni atmosferiche nel 2023 non hanno favorito il movimento del ghiaccio marino verso l’Arcipelago Artico Canadese, un fenomeno che in genere impedisce alla rotta settentrionale di liberarsi completamente dal ghiaccio.

In generale, queste informazioni evidenziano l’andamento continuo della riduzione del ghiaccio marino nell’Artico, che è una preoccupazione legata ai cambiamenti climatici globali.

DI SEGUITO LA SPIEGAZIONE DI ALCUNI TERMINI

Environment and Climate Change Canada (ECCC)
, che in italiano si potrebbe tradurre come “Ambiente e Cambiamenti Climatici Canada”, è un dipartimento del governo federale canadese. ECCC ha la responsabilità primaria di coordinare le politiche e le iniziative ambientali del Canada, nonché di affrontare i cambiamenti climatici e le loro conseguenze.

Ecco alcune delle funzioni chiave dell’ECCC:

  1. Monitoraggio Ambientale: ECCC monitora la qualità dell’aria e dell’acqua in Canada, e conduce ricerche su vari aspetti dell’ambiente naturale.
  2. Meteo e Meteorologia: Attraverso il suo servizio meteorologico, ECCC fornisce previsioni del tempo, avvisi e informazioni meteorologiche al pubblico.
  3. Cambiamenti Climatici: Il dipartimento svolge un ruolo chiave nella risposta del Canada ai cambiamenti climatici, contribuendo alla ricerca, alla politica e alle iniziative di mitigazione.
  4. Conservazione: ECCC è coinvolto nella conservazione della fauna selvatica e degli habitat, lavorando per proteggere le specie in pericolo e mantenere la biodiversità.
  5. Regolamentazione e Pianificazione Ambientale: ECCC stabilisce e fa rispettare normative ambientali in varie aree, compresi inquinanti atmosferici e acquatici.
  6. Cooperazione Internazionale: Dato che molte questioni ambientali e climatiche sono di natura transfrontaliera, ECCC lavora anche a livello internazionale, collaborando con altri paesi e organizzazioni internazionali su questioni ambientali e climatiche.
In sintesi, Environment and Climate Change Canada svolge un ruolo cruciale nel garantire che il Canada mantenga un ambiente sano e sostenibile, mentre affronta le sfide poste dai cambiamenti climatici.

Environment and Climate Change Canada (ECCC)

Il Canadian Ice Service (CIS), o “Servizio del Ghiaccio Canadese”, è una divisione di Environment and Climate Change Canada (ECCC). Il suo compito principale è monitorare e analizzare le condizioni del ghiaccio in Canada, in particolare nelle acque navigabili e nelle regioni costiere.

Ecco alcune delle funzioni principali e responsabilità del Canadian Ice Service:

  1. Monitoraggio: Il CIS utilizza satelliti, aerei di ricognizione, stazioni al suolo e altre risorse per monitorare le condizioni del ghiaccio nelle acque canadesi, inclusi mari, laghi e fiumi.
  2. Previsioni e Avvisi: Basandosi sui dati raccolti, il CIS fornisce previsioni sulle condizioni del ghiaccio per aiutare la navigazione, le operazioni offshore e altre attività che possono essere influenzate dal ghiaccio.
  3. Ricerca e Analisi: Il CIS svolge ricerche sul ghiaccio e sulle sue tendenze per comprendere meglio i cambiamenti nel tempo, in particolare in relazione ai cambiamenti climatici.
  4. Supporto alla Navigazione: Le informazioni fornite dal CIS sono fondamentali per la sicurezza della navigazione nelle acque canadesi, in particolare nelle rotte artiche come il Passaggio a Nord Ovest, dove la presenza di ghiaccio può rappresentare un rischio significativo.
  5. Collaborazione Internazionale: Il CIS collabora con organizzazioni internazionali e servizi di ghiaccio di altri paesi per condividere informazioni e dati sul ghiaccio. Questa cooperazione è essenziale, dato che le condizioni del ghiaccio hanno implicazioni transfrontaliere e globali.
  6. Educazione e Outreach: Il CIS svolge anche un ruolo educativo, fornendo informazioni al pubblico e agli stakeholder su questioni legate al ghiaccio, ai cambiamenti climatici e alle tendenze osservate nelle acque canadesi.
In sintesi, il Canadian Ice Service è un’entità fondamentale per garantire la sicurezza delle operazioni in acque ghiacciate, comprendere meglio i cambiamenti climatici e le loro implicazioni sul ghiaccio, e fornire informazioni preziose a chi naviga, lavora o vive nelle regioni ghiacciate del Canada.

Canadian Ice Service.
 

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Figura 6a. Questa serie temporale mostra l’area totale del ghiaccio marino per gli anni 2023, 2022, 2021, 2029, 2011 e la media del periodo 1991-2020 all’interno della rotta settentrionale del Passaggio a Nord Ovest. I dati provengono dal Canadian Ice Service.
Crediti: S. Howell, Environment and Climate Change Canada
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Spiegazione
:

La Figura 6a è una rappresentazione grafica che illustra l’evoluzione dell’area coperta dal ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest, in particolare nella sua rotta settentrionale, in vari anni specifici (2023, 2022, 2021, 2029 e 2011) rispetto alla media calcolata nel periodo tra il 1991 e il 2020. Questo tipo di grafico aiuta a comprendere meglio le tendenze e le variazioni annuali dell’estensione del ghiaccio marino in quella regione.

Le informazioni provengono dal Canadian Ice Service, che, come abbiamo discusso in precedenza, monitora e analizza le condizioni del ghiaccio in Canada.

Il credito della figura è attribuito a S. Howell, che lavora per Environment and Climate Change Canada, indicando che è stato lui (o il suo team) a fornire o elaborare i dati per questo grafico.

In termini generali, un tale grafico può fornire importanti informazioni sul ritmo e sull’entità del riscaldamento nell’Artico e sul ritiro del ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest.

Figura 6b. Queste mappe mostrano la concentrazione di ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest durante la settimana del 25 settembre 2023. La mappa a sinistra mostra la distribuzione spaziale della concentrazione totale di ghiaccio marino; la mappa centrale mostra la concentrazione media del ghiaccio marino dal 1991 al 2020 per la stessa settimana; e la mappa a destra mostra la differenza nelle concentrazioni di ghiaccio marino tra la media del 1991-2020 e la settimana del 25 settembre 2023. Il rosso indica un forte calo rispetto alla media. I dati provengono dal Canadian Ice Service.
Crediti: S. Howell, Environment and Climate Change Canada
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Spiegazione:

La Figura 6b presenta tre mappe riguardanti la concentrazione di ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest:

  1. Mappa a Sinistra: Questa mappa mostra la situazione attuale del ghiaccio marino durante la settimana del 25 settembre 2023, indicando dove il ghiaccio marino è presente e la sua densità.
  2. Mappa Centrale: Questa mappa rappresenta la media della concentrazione del ghiaccio marino durante la stessa settimana (25 settembre) per il periodo compreso tra il 1991 e il 2020. Offre una visione “storica” di come solitamente appare il ghiaccio marino in quella settimana basata su dati raccolti in 30 anni.
  3. Mappa a Destra: Questa mappa evidenzia le differenze tra la mappa centrale e quella a sinistra. Mostra in che misura il ghiaccio marino nel 2023 si discosta dalla media trentennale. Le aree in rosso rappresentano regioni in cui il ghiaccio marino è nettamente inferiore alla media storica.
Le mappe forniscono un confronto visivo immediato tra le condizioni attuali del ghiaccio marino e la situazione media degli ultimi trent’anni, evidenziando le variazioni, che sono probabilmente associate ai cambiamenti climatici e ad altre influenze ambientali. La presenza di aree in rosso nella mappa a destra indica un calo significativo del ghiaccio marino rispetto alla norma storica, segnalando un potenziale riscaldamento e ritiro del ghiaccio nell’area del Passaggio a Nord Ovest.
 

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Figura 6c. Questa serie temporale mostra l’area totale del ghiaccio marino per gli anni 2023, 2022, 2021, 2029, 2011 e la media del periodo 1991-2020 all’interno della rotta meridionale del Passaggio a Nord Ovest. I dati provengono dal Canadian Ice Service.
Crediti: S. Howell, Environment and Climate Change Canada
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Spiegazione
:

La Figura 6c è una rappresentazione grafica che mostra l’evoluzione dell’area coperta dal ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest, ma in particolare nella sua rotta meridionale, per diversi anni specifici (2023, 2022, 2021, 2029 e 2011) rispetto alla media calcolata nel periodo tra il 1991 e il 2020.

Ecco cosa rappresenta ciascuna componente:

  1. Anni specifici (2023, 2022, 2021, 2029 e 2011): Per ciascuno di questi anni, il grafico mostrerà l’estensione o l’area del ghiaccio marino nella rotta meridionale del Passaggio a Nord Ovest.
  2. Media del periodo 1991-2020: Questa linea o punto sul grafico rappresenterà l’area media del ghiaccio marino per il periodo di 30 anni, fornendo un punto di riferimento per confrontare gli anni specifici.
  3. Rotta Meridionale del Passaggio a Nord Ovest: Questa rotta rappresenta una delle possibili vie navigabili attraverso il Passaggio a Nord Ovest. Esiste anche una rotta settentrionale, come menzionato nella Figura 6a.
In sostanza, la Figura 6c fornisce un quadro di come l’area del ghiaccio marino nella rotta meridionale del Passaggio a Nord Ovest sia cambiata nel corso degli anni, permettendo ai lettori di comprendere meglio le tendenze e le variazioni annuali dell’estensione del ghiaccio marino in quella regione particolare.

Further reading​

Fogt, R. L., A. M. Sleinkofer, M. N. Raphael, H. S. and Handcock. 2022. A regime shift in seasonal total Antarctic sea ice extent in the twentieth century. Nature Climate Change 12, 54– 62, doi:10.1038/s41558-021-01254-9.

Fogt, R., M. N. Raphael, and M. S. Handcock. 2023. Seasonal Antarctic Sea Ice Extent Reconstructions, 1905-2020, Version 1 [Data Set]. Boulder, Colorado USA. National Snow and Ice Data Center, doi:10.7265/55×7-we68. Date Accessed 09-28-2023.

Gallaher, D., G. G. Campbell, W. N. Meier. 2014. Anomalous variability in Antarctic sea ice extents during the 1960s with the use of Nimbus data. IEEE Journal of Selected Topics in Applied Earth Observations and Remote Sensing, 3(7), 881-887, doi:10.1109/JSTARS.2013.2264391.

Tschudi, M., W. N. Meier, J. S. Stewart, C. Fowler, and J. Maslanik. 2019a. EASE-Grid Sea Ice Age, Version 4 [Data Set]. Boulder, Colorado USA. NASA National Snow and Ice Data Center Distributed Active Archive Center, doi:10.5067/UTAV7490FEPB. Date Accessed 10-02-2023.

Tschudi, M., W. N. Meier, and J. S. Stewart. 2019b. Quicklook Arctic Weekly EASE-Grid Sea Ice Age, Version 1 [Data Set]. Boulder, Colorado USA. NASA National Snow and Ice Data Center Distributed Active Archive Center, doi:10.5067/2XXGZY3DUGNQ. Date Accessed 10-02-2023.
 

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Una buona domenica a tutti. Il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea COPERNICUS ha rilasciato un aggiornamento sulle condizioni del ghiaccio artico per il mese di settembre 2023. A causa della lunghezza del post, sono costretto a suddividerlo in più messaggi.
Programma Copernicus: Copernicus è il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea. È stato progettato per fornire dati accurati, tempestivi e facilmente accessibili per migliorare la gestione dell’ambiente, comprendere e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e garantire la sicurezza civile. Copernicus utilizza una serie di satelliti, noti come Sentinelle, che sono stati specificamente sviluppati per rispondere alle esigenze del programma, nonché dati provenienti da altri satelliti e sensori.

Dati sul ghiaccio marino: La concentrazione e l’estensione del ghiaccio marino sono due parametri chiave monitorati tramite l’osservazione satellitare. I satelliti utilizzano diverse tecniche per osservare e misurare il ghiaccio marino:

  1. Radar: Satelliti equipaggiati con radar a apertura sintetica (SAR) possono acquisire immagini ad alta risoluzione del ghiaccio marino in qualsiasi condizione meteorologica e in qualsiasi momento della giornata. Questi dati possono essere utilizzati per determinare l’estensione e la tipologia del ghiaccio.
  2. Radiometri a microonde passive: Questi strumenti misurano le emissioni di microonde naturali provenienti dalla superficie della Terra. Dato che il ghiaccio e l’acqua emettono diverse quantità di radiazione a microonde, queste misurazioni possono essere utilizzate per calcolare la concentrazione del ghiaccio marino.
  3. Altri sensori: Altri sensori a bordo dei satelliti, come quelli ottici o termici, possono anche contribuire a fornire informazioni sullo stato e sulla dinamica del ghiaccio marino.
Come Copernicus ricava i dati: Il programma Copernicus utilizza le informazioni raccolte dai suoi satelliti Sentinelle, insieme ad altre fonti di dati satellitari e in-situ, per ottenere una visione completa e accurata della copertura del ghiaccio marino. Questi dati vengono poi elaborati e integrati in vari prodotti e servizi offerti da Copernicus, tra cui il Copernicus Climate Change Service (C3S) e il Copernicus Marine Environment Monitoring Service (CMEMS).

In sintesi, Copernicus sfrutta una serie di avanzate tecnologie satellitari per monitorare il ghiaccio marino, e i dati raccolti sono essenziali per la ricerca scientifica, le previsioni meteorologiche e climatiche, e la comprensione dei cambiamenti climatici in corso.

Differenza tra estensione e concentrazione del ghiaccio marino.


  1. Estensione del ghiaccio marino:
    • L’estensione del ghiaccio marino si riferisce alla superficie totale che è coperta, almeno in parte, dal ghiaccio marino. Generalmente, viene considerata come parte dell’estensione del ghiaccio marino ogni area in cui la concentrazione del ghiaccio supera una certa soglia, spesso intorno al 15%. Ad esempio, se un’area di 1 km² contiene ghiaccio marino per almeno il 15% della sua superficie, allora l’intera area di 1 km² viene conteggiata nell’estensione totale del ghiaccio marino.
  2. Concentrazione del ghiaccio marino:
    • La concentrazione del ghiaccio marino si riferisce alla percentuale della superficie di un’area specifica che è effettivamente coperta dal ghiaccio. È espressa in percentuale. Ad esempio, se un’area di 1 km² è coperta per metà (0,5 km²) da ghiaccio marino, la concentrazione in quell’area sarebbe del 50%.
In pratica, l’estensione fornisce un quadro generale dell’area complessiva influenzata dal ghiaccio marino, mentre la concentrazione dà un’idea della densità o compattezza del ghiaccio in un’area specifica. Entrambe le misurazioni sono fondamentali per comprendere la dinamica e le condizioni del ghiaccio marino in un dato momento o periodo.



Cosa è
Copernicus Climate Change Service/ECMWF/EUMETSAT

  1. Copernicus Climate Change Service (C3S):
    • Questo è un servizio dell’Unione Europea che fa parte del programma Copernicus. Il C3S fornisce informazioni sul clima passato, presente e futuro. L’obiettivo principale è supportare e promuovere azioni per mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici.
    • Fornisce dati e analisi sul clima che possono essere utilizzati in vari settori, tra cui l’agricoltura, l’energia e la salute.
  2. European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF):
    • L’ECMWF è un’organizzazione indipendente sostenuta da vari paesi europei. È conosciuta per le sue capacità nel previsioni meteorologiche a medio termine.
    • Non solo fornisce previsioni meteorologiche, ma gestisce anche alcuni servizi di Copernicus, incluso il Copernicus Climate Change Service (C3S) e il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS).
  3. European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites (EUMETSAT):
    • EUMETSAT è un’organizzazione intergovernativa composta da vari stati membri europei. Il suo scopo principale è fornire dati e immagini satellitari per le previsioni meteorologiche.
    • Collabora con varie agenzie spaziali, organizzazioni meteorologiche e altri partner internazionali per garantire la consegna di dati satellitari affidabili e tempestivi, che sono fondamentali per la meteorologia e il monitoraggio del clima.
In sintesi, queste tre entità lavorano insieme e singolarmente per monitorare il clima e le condizioni meteorologiche attraverso vari strumenti e tecnologie, contribuendo a una migliore comprensione e previsione dei cambiamenti climatici e delle condizioni meteorologiche.

L’estensione del ghiaccio marino antartico è rimasta a un livello record di minimo per il periodo dell’anno. Sia l’estensione giornaliera che quella mensile hanno raggiunto il loro picco annuale più basso nel registro satellitare a settembre, con l’estensione mensile al 9% sotto la media. Le concentrazioni di ghiaccio marino erano particolarmente sotto la media nel settore settentrionale del Mar di Ross, nell’Atlantico Meridionale e nel settore occidentale dell’Oceano Indiano, mentre prevalevano concentrazioni sopra la media nel settore del Mare di Bellingshausen-Amundsen.

L’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico ha raggiunto il suo sesto minimo annuale, mentre l’estensione mensile si è classificata al quinto posto come il più basso, con il 18% sotto la media. Le concentrazioni di ghiaccio marino erano particolarmente sotto la media nel settore Pacifico dell’Oceano Artico, mentre una fascia di concentrazioni sopra la media persisteva lungo la costa della Siberia settentrionale.
 

Alessandro 81

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  • Il testo descrive le condizioni del ghiaccio marino sia nell’Antartide che nell’Artico.
  • Antartide:
    • Il ghiaccio marino ha raggiunto livelli record di bassa estensione per quel periodo dell’anno.
    • Questa riduzione è stata particolarmente evidente in settembre, con un’estensione di ghiaccio inferiore del 9% rispetto alla media.
    • La diminuzione è stata particolarmente marcata in alcune aree come il Mar di Ross settentrionale, l’Atlantico Meridionale e l’Oceano Indiano occidentale.
    • Tuttavia, nel settore del Mare di Bellingshausen-Amundsen, c’era una concentrazione di ghiaccio marino superiore alla media.
  • Artico:
    • L’estensione del ghiaccio marino ha raggiunto il sesto livello più basso registrato per il minimo annuale.
    • Considerando l’estensione mensile, essa era il quinto livello più basso, con una riduzione del 18% rispetto alla media.
    • La maggiore riduzione era nel settore Pacifico dell’Oceano Artico.
    • Al contrario, c’era una fascia con una concentrazione di ghiaccio marino superiore alla media lungo la costa della Siberia settentrionale.
In generale, queste informazioni indicano che ci sono state notevoli variazioni nelle estensioni del ghiaccio marino sia nell’Antartide che nell’Artico, con alcune aree che mostrano diminuzioni significative mentre altre mostrano aumenti.

ARTICO

  • 1991-2020
  • 1981-2010
    QTV5PoU.png
  • Serie temporale delle anomalie dell’estensione media mensile del ghiaccio marino artico per tutti i mesi di settembre dal 1979 al 2023. Le anomalie sono espresse come una percentuale della media di settembre per il periodo 1991-2020. Fonte dei dati: EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.1. Crediti: Copernicus Climate Change Service/ECMWF/EUMETSAT.

    Spiegazione
    :
    • Serie temporale: Si tratta di un insieme di punti dati raccolti o registrati in intervalli di tempo successivi. In questo contesto, si riferisce ai dati raccolti ogni settembre dal 1979 al 2023.
    • Anomalie dell’estensione media mensile del ghiaccio marino artico: Questo indica quanto il ghiaccio marino artico si è discostato dalla sua media in un determinato settembre. Ad esempio, se in un particolare settembre l’estensione del ghiaccio marino fosse inferiore alla media, avremmo una “anomalia negativa”.
    • Espresse come una percentuale della media di settembre per il periodo 1991-2020: Ciò significa che le anomalie (le differenze dal normale) sono calcolate rispetto alla media di settembre nel periodo di riferimento che va dal 1991 al 2020. Se, per esempio, l’estensione del ghiaccio marino nel settembre 2022 fosse il 10% inferiore alla media di settembre del periodo 1991-2020, l’anomalia per il settembre 2022 sarebbe del -10%.
    • Fonte dei dati: EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.1: Indica da dove provengono i dati. In questo caso, i dati sono tratti dall’indice del ghiaccio marino dell’EUMETSAT OSI SAF, versione 2.1.
  • In sintesi, l’immagine descritta mostra come l’estensione del ghiaccio marino artico in settembre si sia discostata dalla sua media nel corso degli anni, rispetto a un periodo di riferimento che va dal 1991 al 2020. Questo aiuta a comprendere meglio le tendenze e le variazioni nel ghiaccio marino artico nel corso del tempo.

    L’estensione media mensile del ghiaccio marino artico a settembre 2023 ha raggiunto il suo minimo annuale a 4,8 milioni di km^2, circa 1,1 milioni di km^2 (o 18%) al di sotto della media di settembre del periodo 1991-2020. Questo valore si classifica come il quinto più basso nell’archivio dei dati satellitari. La minima estensione di settembre e il minimo mensile annuale più basso si sono verificati nel settembre 2012, con un valore del 32% al di sotto della media.
 

Alessandro 81

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  • L’estensione media mensile del ghiaccio marino artico a settembre 2023: Questa parte del testo ci dice quanta area era coperta da ghiaccio marino nell’Artico nel mese di settembre 2023, che era di 4,8 milioni di km^2.
  • circa 1,1 milioni di km^2 (o 18%) al di sotto della media di settembre del periodo 1991-2020: Il ghiaccio marino nel settembre 2023 era di 1,1 milioni di km^2 in meno rispetto alla media del periodo tra il 1991 e il 2020. Questo indica che c’è stata una riduzione significativa nell’estensione del ghiaccio marino rispetto a ciò che si potrebbe considerare “normale” per il periodo di riferimento.
  • Questo valore si classifica come il quinto più basso nell’archivio dei dati satellitari: Di tutti i dati raccolti tramite satelliti, il valore di settembre 2023 è il quinto più basso. Ciò significa che in soli quattro altri anni si è registrata una minore estensione del ghiaccio marino rispetto al settembre 2023.
  • La minima estensione di settembre e il minimo mensile annuale più basso si sono verificati nel settembre 2012: Settembre 2012 detiene il record per la minima estensione di ghiaccio marino registrata in un mese di settembre. Era inferiore del 32% rispetto alla media, il che indica che quel particolare anno ha avuto una notevole diminuzione del ghiaccio marino.
In sintesi, il testo descrive come l’estensione del ghiaccio marino nell’Artico a settembre 2023 sia stata notevolmente inferiore alla media del periodo 1991-2020, e che solo in quattro altri anni si è registrato un valore più basso. Inoltre, il settembre 2012 detiene ancora il record per la minima estensione del ghiaccio marino.

Il ghiaccio marino artico raggiunge il minimo annuale

L’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico ha raggiunto il suo sesto minimo annuale più basso nell’archivio dei dati satellitari il 16 settembre, con un’estensione di 4,71 milioni di km^2 secondo i dati dell’EUMETSAT OSI SAF (la data può variare tra i set di dati sul ghiaccio marino, specialmente poiché l’estensione giornaliera è rimasta vicina al minimo per diversi giorni attorno a metà settembre). Questo minimo relativamente basso è seguito dopo diversi mesi con valori vicini alla media, con un calo tra maggio e luglio, seguito da una diminuzione rapida durante agosto. Il minimo storico dell’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico è stato raggiunto nel settembre 2012, con un’estensione di 3,78 milioni di km^2.

Spiegazione:

  • Il ghiaccio marino artico raggiunge il minimo annuale: Questo è un titolo che indica che il testo riguarderà il punto in cui l’estensione del ghiaccio marino artico ha raggiunto il suo punto più basso nell’anno.
  • L’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico ha raggiunto il suo sesto minimo annuale più basso nell’archivio dei dati satellitari il 16 settembre: Il 16 settembre, l’estensione del ghiaccio marino nell’Artico ha raggiunto uno dei suoi livelli più bassi registrati, classificandosi al sesto posto tra tutti i minimi registrati.
  • Secondo i dati dell’EUMETSAT OSI SAF: I dati provengono dall’EUMETSAT OSI SAF, un’organizzazione che monitora il ghiaccio marino.
  • La data può variare tra i set di dati sul ghiaccio marino: Questo suggerisce che, a seconda della fonte dei dati, la data esatta in cui si raggiunge il minimo potrebbe variare leggermente.
  • Questo minimo relativamente basso è seguito dopo diversi mesi con valori vicini alla media: Per diversi mesi, l’estensione del ghiaccio marino è stata vicina alla media, ma poi ha iniziato a diminuire.
  • Diminuzione rapida durante agosto: La quantità di ghiaccio marino ha iniziato a diminuire molto rapidamente nel mese di agosto.
  • Il minimo storico dell’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico è stato raggiunto nel settembre 2012: Il settembre 2012 detiene il record per avere la minima estensione di ghiaccio marino artico registrata.
In sintesi, il testo descrive come, nel 2023, l’estensione del ghiaccio marino artico abbia raggiunto il suo sesto minimo più basso il 16 settembre. Ciò è avvenuto dopo alcuni mesi in cui l’estensione era vicina alla media, ma poi ha iniziato a diminuire rapidamente, in particolare in agosto. Il minimo storico è stato nel 2012.

Estensione giornaliera del ghiaccio marino artico dal 1979 a settembre 2023. Le tonalità di blu sono usate per gli anni fino al 1999, e le tonalità di rosso dal 2000 in poi. L’anno 2023 è mostrato con una linea nera spessa, l’anno 2022 con una linea rossa spessa, e la mediana per il periodo 1991–2020 con una linea grigia tratteggiata. Fonte dei dati: EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.2. Crediti: C3S/ECMWF/EUMETSAT.
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L’immagine descritta mostra l’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico, che è la quantità di superficie oceanica coperta da ghiaccio marino, nel periodo dal 1979 a settembre 2023.

  • Tonalità di blu fino al 1999 e tonalità di rosso dal 2000 in poi: Questo metodo di colorazione aiuta a distinguere visivamente i dati dei diversi periodi. Gli anni precedenti al 2000 sono rappresentati in diverse sfumature di blu, mentre gli anni dal 2000 in poi sono in diverse sfumature di rosso. Questa distinzione potrebbe aiutare a identificare rapidamente tendenze o cambiamenti nel ghiaccio marino tra i due periodi.
  • L’anno 2023 è mostrato con una linea nera spessa: Questo mette in evidenza l’anno corrente (o l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati) per facilitare il confronto con gli anni precedenti.
  • L’anno 2022 con una linea rossa spessa: Analogamente, l’anno precedente è evidenziato con una linea rossa spessa, permettendo agli osservatori di confrontare rapidamente i dati tra gli ultimi due anni.
  • La mediana per il periodo 1991–2020 con una linea grigia tratteggiata: La “mediana” è il valore al centro di un set di numeri, e in questo caso rappresenta l’estensione media del ghiaccio marino per ogni giorno nel periodo 1991-2020. Questa linea fornisce un punto di riferimento per confrontare gli anni specifici con una “norma” basata su un periodo di tre decenni.
In sintesi, l’immagine visualizza l’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico nel corso degli anni, con diversi colori e spessori di linea utilizzati per mettere in evidenza anni o periodi specifici e per aiutare a identificare tendenze o cambiamenti nel tempo.

 

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A sinistra: Concentrazione media del ghiaccio marino artico per settembre 2023. La linea arancione spessa indica il limite climatologico del ghiaccio marino per settembre per il periodo 1991-2020. A destra: Anomalia della concentrazione del ghiaccio marino artico per settembre 2023 rispetto alla media di settembre per il periodo 1991-2020. Fonte dei dati: ERA5. Crediti: Copernicus Climate Change Service/ECMWF.

Spiegazione
:

L’immagine descritta presenta due parti:

  1. A sinistra – Concentrazione media del ghiaccio marino artico: Questa parte mostra l’estensione e la concentrazione del ghiaccio marino nell’Artico per settembre 2023. Quando si parla di “concentrazione”, si fa riferimento alla percentuale di un’area geografica (ad esempio un pixel su una mappa) che è coperta da ghiaccio marino.
    • La linea arancione spessa: Questa linea rappresenta il “limite climatologico del ghiaccio marino”, che è, in sostanza, il confine medio del ghiaccio marino per il mese di settembre basato su dati storici raccolti tra il 1991 e il 2020. Questo serve come un punto di riferimento per confrontare l’estensione del ghiaccio marino nel 2023 con una media di tre decenni.
  2. A destra – Anomalia della concentrazione del ghiaccio marino artico: Questa parte della mappa mostra le differenze (o anomalie) nella concentrazione del ghiaccio marino per settembre 2023 rispetto alla media di settembre del periodo 1991-2020. Se una particolare area ha meno ghiaccio di quanto ci si aspetterebbe basandosi sulla media storica, l’anomalia sarà negativa. Se ha più ghiaccio, l’anomalia sarà positiva.
Fonte dei dati, ERA5: ERA5 è una delle generazioni di dataset atmosferici prodotti dal Copernicus Climate Change Service e fornisce dati ad alta risoluzione sul clima. Viene spesso utilizzato per analisi climatiche e ricerche.

In sostanza, quest’immagine fornisce una panoramica visiva dell’estensione e della concentrazione del ghiaccio marino nell’Artico in settembre 2023 e mostra come si confronta con una media storica di tre decenni. Ciò consente ai ricercatori e al pubblico di visualizzare e comprendere meglio le tendenze attuali e le variazioni del ghiaccio marino nell’Artico.

La mappa delle anomalie della concentrazione del ghiaccio marino per settembre 2023 mostra concentrazioni sotto la media nella maggior parte dell’Oceano Artico, ad eccezione di una zona con concentrazioni sopra la media tra la costa settentrionale della Terra di Francesco Giuseppe e il Mare di Laptev settentrionale e un’area più limitata nel Mare di Groenlandia. Le concentrazioni di ghiaccio marino erano maggiormente al di sotto della media sul lato Pacifico dell’Oceano Artico, coprendo il Mare di Beaufort e il Mare Siberiano Orientale, entrambi i quali erano in gran parte privi di ghiaccio durante settembre.

Spiegazione
:

La mappa delle anomalie della concentrazione del ghiaccio marino mostra dove la quantità di ghiaccio marino presente nell’Oceano Artico in settembre 2023 era diversa dalla media attesa per quel periodo.

  1. Concentrazioni sotto la media nella maggior parte dell’Oceano Artico: Questo suggerisce che, in molte parti dell’Oceano Artico, c’era meno ghiaccio marino di quanto ci si aspettasse basandosi sulla media storica.
  2. Zona con concentrazioni sopra la media tra la Terra di Francesco Giuseppe e il Mare di Laptev: In contrasto con la tendenza generale, c’era una zona, tra la Terra di Francesco Giuseppe (un arcipelago nell’Artico russo) e il Mare di Laptev, dove la quantità di ghiaccio marino era maggiore rispetto alla media storica.
  3. Un’area più limitata nel Mare di Groenlandia: Anche nel Mare di Groenlandia, c’era una piccola area dove la concentrazione di ghiaccio marino era superiore alla media.
  4. Concentrazioni maggiormente al di sotto della media sul lato Pacifico dell’Oceano Artico: Questo indica che le zone vicino al lato Pacifico dell’Oceano Artico, specificamente nel Mare di Beaufort e nel Mare Siberiano Orientale, avevano molto meno ghiaccio marino rispetto alla media.
  5. Mare di Beaufort e Mare Siberiano Orientale erano in gran parte privi di ghiaccio: Queste regioni, che solitamente hanno ghiaccio marino, erano sostanzialmente senza ghiaccio in settembre 2023.
In sintesi, settembre 2023 ha visto una marcata riduzione del ghiaccio marino nella maggior parte dell’Oceano Artico, con alcune eccezioni localizzate. Questo è un altro indicatore del cambiamento climatico e del riscaldamento dell’Artico.
 

Alessandro 81

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Nei prossimi post, cercherò di aggiornare la situazione in antartico. Comunque, scusatemi se mi faccio pubblicità, chi vuole leggere in anteprima i vari aggiornamenti, li potete consultare presso il mio blog raggiungibile attraverso il seguente link https://portaledellameteorologia.it/. Grazie e mi scuso con gli amministratori se mi sono fatto pubblicità.:)
 

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Sea ice cover for October 2023​

Il programma Copernicus è l’iniziativa di osservazione della Terra più ambiziosa al mondo, coordinata dall’Unione Europea insieme all’Agenzia Spaziale Europea (ESA), agli Stati membri dell’UE, e ad altri partner. Il suo obiettivo è fornire dati accurati e tempestivi per migliorare la gestione dell’ambiente, comprendere e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e garantire la sicurezza civile.

La sorveglianza del ghiaccio marino sia nell’Artico che nell’Antartico è una parte importante di questo programma, in quanto i cambiamenti nei ghiacci marini sono sia indicatori che driver dei cambiamenti climatici globali. Il monitoraggio viene svolto attraverso una serie di satelliti noti come Sentinels, che forniscono dati di vario tipo, inclusi radar e immagini ottiche, che possono essere utilizzati per osservare le superfici ghiacciate.

Ecco come il programma Copernicus monitora le condizioni del ghiaccio marino:

  1. Sentinella-1: Questa serie di satelliti utilizza un radar ad apertura sintetica (SAR) che può acquisire immagini ad alta risoluzione della superficie terrestre in ogni condizione atmosferica e di illuminazione. Ciò è essenziale per il monitoraggio del ghiaccio marino, che si trova in aree spesso nuvolose e oscure (specialmente durante i lunghi inverni polari).
  2. Sentinella-2: Questi satelliti forniscono immagini ad alta risoluzione visiva e nell’infrarosso prossimo della superficie terrestre, utili per studiare i cambiamenti nel ghiaccio e nella neve su terra, nonché per osservare le condizioni di ghiacci fluttuanti vicino alle coste.
  3. Sentinella-3: Fornisce dati costanti sull’oceano e sulla temperatura della superficie terrestre, sul colore dell’oceano e sulla temperatura, qualità e altezza della superficie del mare, elementi fondamentali per comprendere i processi che interessano i ghiacci marini.
  4. Sentinella-4 e Sentinella-5: Questi satelliti sono focalizzati sulla sorveglianza dell’atmosfera e forniscono dati che possono essere utilizzati per tracciare gas serra e inquinanti che possono influenzare il clima e, di conseguenza, i ghiacci polari.
  5. Sentinella-6: Misura l’altitudine della superficie marina, informazione che può essere correlata alle dinamiche del ghiaccio marino e all’accumulo di ghiaccio.
I dati raccolti dai satelliti Sentinella vengono analizzati e trasformati in informazioni utili tramite il Servizio di Monitoraggio della Terra Copernicus (Copernicus Land Monitoring Service) e il Servizio di Monitoraggio Marino Copernicus (Copernicus Marine Environment Monitoring Service), tra gli altri. Questi servizi elaborano i dati in modelli, carte e previsioni che possono essere utilizzati da scienziati, decisori politici e aziende per comprendere meglio, reagire e adattarsi ai cambiamenti nell’ambiente polare.

In sintesi, il programma Copernicus utilizza una vasta rete di satelliti e sensori per monitorare in tempo reale le condizioni del ghiaccio marino, fornendo dati essenziali per la ricerca scientifica, la politica ambientale e la sicurezza in aree chiave per la comprensione del sistema climatico globale.

“Ottobre ha rappresentato il sesto mese consecutivo in cui l’estensione del ghiaccio marino in Antartide ha mantenuto livelli che non hanno precedenti storici per quel periodo dell’anno, registrando un valore mensile che è l’11% inferiore alla media storica. Le concentrazioni di ghiaccio marino sono risultate particolarmente ridotte rispetto alla media nel settore settentrionale del Mare di Ross e nella porzione dell’Oceano Atlantico meridionale. Al contrario, concentrazioni di ghiaccio superiori alla norma si sono verificate nel Mare di Bellingshausen e nel settore occidentale del Pacifico.

Per quanto riguarda l’Artico, l’estensione del ghiaccio marino ha raggiunto il settimo valore più basso mai registrato per il mese di ottobre, con un’estensione che si colloca al 12% al di sotto della media. In particolare, le concentrazioni di ghiaccio marino sono state molto inferiori alla media nel settore dell’Oceano Artico che confina con il Pacifico. Tuttavia, è stato osservato un prolungamento di concentrazioni di ghiaccio superiore alla media tra il Mare di Groenlandia e il Mare di Laptev.”


ARTICO

  • 1991-2020
  • 1981-2010
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  • Il grafico mostra una serie temporale delle anomalie dell’estensione media mensile del ghiaccio marino artico per tutti i mesi di ottobre dal 1979 al 2023. Le anomalie sono espresse come percentuale rispetto alla media di ottobre per il periodo 1991-2020.

    analizziamo il grafico in modo preciso:
    • Anomalie: Ogni barra del grafico rappresenta la deviazione percentuale dell’estensione del ghiaccio marino artico nell’ottobre di quell’anno dalla media di ottobre del periodo di riferimento (1991-2020). Una barra che estende verso il basso (in rosso) indica che l’estensione del ghiaccio in quell’anno era minore della media, mentre una barra che estende verso l’alto (in blu) indica un’estensione maggiore della media.
    • Variazione dal 1979 al 2023: Dal grafico si può notare un chiaro cambiamento dalla prevalenza di anomalie positive (estensione maggiore della media) negli anni ’80 verso una prevalenza di anomalie negative (estensione minore della media) a partire dai primi anni 2000 fino al 2023.
    • Estensione media di ottobre 1991-2020: Questo valore di 7,8 milioni di chilometri quadrati è la linea di base per il calcolo delle anomalie. Quindi, se in un dato ottobre l’estensione del ghiaccio fosse stata esattamente 7,8 milioni di chilometri quadrati, l’anomalia sarebbe stata dello 0%.
    • Trend generale: Guardando l’orientamento delle barre, si può osservare un trend generale verso il basso nelle anomalie, soprattutto dopo il 2000. Ciò indica che, in generale, l’estensione del ghiaccio marino nell’Artico è stata inferiore alla media nel periodo di riferimento.
    • Anomalie notevoli: In particolare, dal 2016 in poi, vediamo una sequenza di anomalie negative con valore che scende sotto il -10%. Questo suggerisce che l’estensione del ghiaccio marino nell’ottobre di questi anni era significativamente inferiore alla media del periodo di riferimento.
    • Estremi: Il picco più elevato si osserva nei primi anni del grafico (indicativamente intorno al 1980), mentre i valori più bassi si registrano negli anni più recenti. Questa è una rappresentazione visiva del declino dell’estensione del ghiaccio marino artico nel mese di ottobre nel corso degli ultimi decenni.
    • Dati e crediti: I dati sono forniti dall’EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index versione 2.2. e il grafico è stato creato dal Copernicus Climate Change Service in collaborazione con ECMWF ed EUMETSAT, evidenziando l’uso di risorse e collaborazioni europee per monitorare le variazioni climatiche.
  • La sequenza di barre rosse, soprattutto verso la parte destra del grafico (gli anni più recenti), evidenzia una tendenza costante al ribasso nell’estensione del ghiaccio marino, segnando un chiaro segnale dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale.

    L’estensione media mensile del ghiaccio marino artico in ottobre 2023 è stata di 6,9 milioni di chilometri quadrati, circa 0,9 milioni di chilometri quadrati (o il 12%) al di sotto della media di ottobre del periodo 1991-2020. Questo valore si colloca al settimo posto nella classifica dei più bassi nella serie storica dei dati satellitari, ben al di sopra del minimo record di ottobre, che fu del 27% sotto la media, registrato nel 2020.
 

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  • 1991-2020
  • 1981-2010
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  • Le due mappe mostrano due aspetti diversi del ghiaccio marino artico nel mese di ottobre 2023.
    1. Mappa di sinistra (Concentrazione media del ghiaccio marino artico): Questa mappa mostra la concentrazione media del ghiaccio marino nell’Artico in ottobre 2023. Le aree in bianco indicano dove c’era ghiaccio marino, mentre le aree in blu scuro rappresentano l’oceano aperto. La linea arancione spessa indica il limite climatologico medio del ghiaccio marino per ottobre durante il periodo 1991-2020, fornendo un confronto visivo tra l’estensione media storica del ghiaccio e le condizioni correnti.
    2. Mappa di destra (Anomalia della concentrazione del ghiaccio marino artico): Questa mappa visualizza l’anomalia della concentrazione del ghiaccio marino, cioè la differenza tra la concentrazione osservata in ottobre 2023 e la media di ottobre per il periodo di riferimento 1991-2020. Le tonalità di blu indicano aree dove la concentrazione di ghiaccio marino era superiore alla media, mentre le tonalità di rosso indicano aree dove era inferiore. Questa mappa fornisce una rappresentazione immediata di dove il ghiaccio marino è meno o più abbondante rispetto al normale per quel mese.
  • Analisi dettagliata:
    • Nella mappa di sinistra, possiamo vedere che ci sono zone dove il ghiaccio marino si estende oltre la linea arancione media (1991-2020), ma ci sono anche zone all’interno della linea arancione dove non è presente ghiaccio marino.
    • Nella mappa di destra, le aree arancioni e rosse nell’Oceano Artico (soprattutto intorno alla Siberia e all’Alaska) mostrano dove la concentrazione di ghiaccio marino è significativamente inferiore alla media, suggerendo che in queste regioni il ghiaccio si sta ritirando o assottigliando.
    • Le aree blu chiaro, per esempio vicino al centro della massa di ghiaccio, indicano dove la concentrazione di ghiaccio marino era superiore alla media, suggerendo una maggiore formazione o meno scioglimento del ghiaccio rispetto alla norma in quelle aree.
  • La fonte dei dati è ERA5, che è uno dei dataset più avanzati disponibili per la reanalisi del clima, e il credito va al Copernicus Climate Change Service e all’ECMWF per la produzione delle mappe.

    La mappa delle anomalie della concentrazione del ghiaccio marino per ottobre 2023 mostra concentrazioni sotto la media prevalenti nella maggior parte dell’Oceano Artico. L’eccezione più notevole era una fascia di concentrazioni sopra la media tra il Mare di Groenlandia e il Mare di Laptev settentrionale, la maggior parte della quale era già presente in luglio, agosto e settembre. Le concentrazioni di ghiaccio marino erano molto al di sotto della media nei Mari di Beaufort e Siberiano Orientale.
 

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ANTARTICO

  • 1991-2020
  • 1981-2010
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  • analizziamo il grafico: ACCESS TO DATA
    • Asse Orizzontale (X): Rappresenta il tempo, con ogni punto che corrisponde a un anno specifico da 1979 fino al 2023 per il mese di ottobre. Ogni barra quindi rappresenta l’anomalia dell’estensione del ghiaccio marino per quell’ottobre specifico.
    • Asse Verticale (Y): Mostra l’anomalia percentuale dell’estensione del ghiaccio marino rispetto alla media di ottobre per il periodo 1991-2020. Una barra che raggiunge il +3% indica che quell’anno l’estensione del ghiaccio marino era del 3% superiore alla media di riferimento, mentre una barra al -3% indica un’estensione inferiore del 3% rispetto alla media.
    • Barre Colorate:
      • Blu: Anomalie positive, dove l’estensione del ghiaccio è maggiore rispetto alla media.
      • Rosso: Anomalie negative, dove l’estensione è minore rispetto alla media.
    • Linea Zero Percentuale (0%): Corrisponde alla media di riferimento dell’estensione del ghiaccio marino. Le barre che si estendono sopra questa linea indicano un’estensione del ghiaccio superiore alla media; quelle sotto indicano un’estensione inferiore alla media.
    • Trend Visibile:
      • Fino al 2016 circa, le barre mostrano variazioni intorno alla linea di riferimento, suggerendo che l’estensione del ghiaccio marino in ottobre per quegli anni era vicina alla media storica o leggermente superiore/inferiore in alcuni anni.
      • Dopo il 2016, c’è una chiara tendenza verso anomalie negative (rosse), suggerendo che da quell’anno in poi, l’estensione del ghiaccio marino in ottobre è stata consistentemente inferiore alla media di riferimento, con una tendenza che sembra intensificarsi negli ultimi anni visualizzati.
  • In sintesi, il grafico mostra una tendenza chiara verso la diminuzione dell’estensione del ghiaccio marino in ottobre nell’Antartide negli ultimi anni rispetto alla media del periodo 1991-2020. Le anomalie negative profonde degli ultimi anni suggeriscono che questa tendenza di riduzione sta continuando e forse peggiorando.

    Per il sesto mese di fila, e per l’ottavo mese nell’anno 2023 – includendo i mesi di gennaio, febbraio e poi da maggio a settembre – l’estensione del ghiaccio marino dell’Antartide ha continuato a stabilire nuovi minimi record per i rispettivi periodi dell’anno. L’estensione media del ghiaccio marino registrata nel mese di ottobre 2023 è stata di 16,6 milioni di chilometri quadrati, che rappresenta una riduzione di 2,0 milioni di chilometri quadrati, ovvero l’11% in meno rispetto alla media calcolata per il mese di ottobre nel trentennio dal 1991 al 2020. Questo valore rappresenta l’estensione più bassa mai registrata per il mese di ottobre nel corso dei 45 anni di raccolta dati tramite osservazione satellitare. Questa misurazione è significativamente inferiore al precedente record minimo, che era stato del 5% al di sotto della media e che era stato registrato nell’ottobre del 1986.
 

Alessandro 81

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  • 1991-2020
  • 1981-2010
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  • le due mappe presentate mostrano le condizioni del ghiaccio marino antartico per il mese di ottobre 2023 da due prospettive diverse:
    1. Mappa di Sinistra – Concentrazione Media del Ghiaccio Marino Antartico: Questa mappa mostra la concentrazione media del ghiaccio marino antartico nel mese di ottobre 2023. Le aree in diverse tonalità di blu rappresentano la percentuale di copertura del ghiaccio marino, dove il blu più scuro indica una maggiore concentrazione di ghiaccio marino. La linea arancione spessa indica il bordo medio del ghiaccio marino per il mese di ottobre durante il periodo di riferimento 1991-2020. Possiamo vedere che l’estensione del ghiaccio marino nel 2023 è visibilmente ridotta rispetto al bordo medio indicato dalla linea arancione, il che implica che l’estensione del ghiaccio in ottobre 2023 è minore rispetto alla media del periodo 1991-2020.
    2. Mappa di Destra – Anomalie della Concentrazione del Ghiaccio Marino Antartico: La seconda mappa mostra le anomalie nella concentrazione del ghiaccio marino, ovvero la differenza rispetto alla media dell’ottobre del periodo 1991-2020. Le aree in blu indicano dove la concentrazione del ghiaccio è maggiore della media, mentre le aree in rosso/arancione indicano dove la concentrazione del ghiaccio è minore della media. Nella mappa di destra, vediamo prevalentemente tonalità di rosso/arancione attorno al continente antartico, il che significa che la concentrazione del ghiaccio marino è notevolmente inferiore alla media in molte parti. La percentuale di variazione è rappresentata dalla scala di colore sul lato destro della mappa, che va da +100% (blu molto scuro) a -100% (rosso molto scuro).
  • In sintesi, queste mappe insieme mostrano che nel mese di ottobre 2023, la concentrazione e l’estensione del ghiaccio marino antartico era notevolmente inferiore rispetto alla media del periodo di riferimento 1991-2020.

    La distribuzione spaziale delle anomalie nella concentrazione del ghiaccio marino intorno all’Antartide nel mese di ottobre 2023 è in gran parte simile a quella osservata nel mese di settembre. Le concentrazioni hanno continuato ad essere significativamente inferiori alla media nel Mare di Ross settentrionale e nel settore dell’Oceano Atlantico meridionale. Anche le concentrazioni di ghiaccio lungo la maggior parte della costa dell’Antartide Orientale sono state prevalenti sotto la media. In contrasto, le concentrazioni di ghiaccio marino erano superiori alla media nel Mare di Bellingshausen e nella parte occidentale del Mare di Amundsen, così come in parti del settore del Pacifico occidentale, compreso tra i 120° e i 170° Est.”

    Questo testo descrive variazioni specifiche nell’estensione e nella distribuzione del ghiaccio marino attorno all’Antartide rispetto a una media storica, indicando aree specifiche dove il ghiaccio era più o meno abbondante del solito.

    https://climate.copernicus.eu/sea-ice-cover-october-2023
 

Alessandro 81

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Il lungo inverno artico prende piede​

Il National Snow and Ice Data Center (NSIDC) è un centro di ricerca e servizi informativi situato negli Stati Uniti, che si occupa della raccolta, analisi e distribuzione di dati e informazioni scientifiche riguardanti la neve, il ghiaccio, i ghiacciai e il clima congelato in tutto il mondo. Il suo scopo principale è sostenere la ricerca scientifica sui cambiamenti climatici, specialmente per quanto riguarda la criosfera, cioè quelle parti della superficie terrestre dove l’acqua si trova in forma solida, inclusi i ghiacci marini, le calotte glaciali, i ghiacciai, il permafrost e la neve.

Come parte della sua missione, il NSIDC fornisce dati satellitari e da altre fonti che sono essenziali per lo studio e il monitoraggio delle dinamiche del ghiaccio marino, il cambiamento delle calotte glaciali, e altri fenomeni correlati. Collabora strettamente con agenzie nazionali come la NASA e la National Science Foundation (NSF) degli Stati Uniti, e i suoi dati vengono utilizzati da ricercatori, politici, e educatori in tutto il mondo per comprendere meglio e rispondere alle sfide poste dal cambiamento climatico globale.



Con l’instaurarsi del lungo inverno artico, l’estensione del ghiaccio marino è aumentata a un ritmo superiore alla media. Alla fine di ottobre, la copertura di ghiaccio aveva raggiunto la costa siberiana, mentre acque libere persistevano lungo le coste dei mari di Beaufort e Chukchi. In Antartide, il calo primaverile dell’estensione è stato piuttosto lento, ma l’estensione alla fine di ottobre rimane ai livelli più bassi mai registrati per questo periodo dell’anno.

Panoramica delle condizioni

L’estensione media del ghiaccio marino artico per ottobre 2023 era di 6,37 milioni di chilometri quadrati (2,46 milioni di miglia quadrate), la settima più bassa nel record satellitare di 45 anni (Figura 1a). Nel complesso, durante ottobre l’estensione del ghiaccio marino è aumentata di 119.800 chilometri quadrati (46.300 miglia quadrate) al giorno, che è più rapido rispetto alla media del periodo 1981 al 2010 di 89.200 chilometri quadrati (34.400 miglia quadrate) al giorno (Figura 1b). Il congelamento è stato particolarmente rapido lungo i mari Siberiani dove la copertura di ghiaccio si è espansa fino alla costa entro la fine del mese. Acque libere sono rimaste nei mari di Beaufort e Chukchi alla fine di ottobre. La crescita del ghiaccio all’interno dei canali dell’Arcipelago Canadese ha chiuso il Passaggio a Nord-Ovest.

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La Figura 1a mostra l’estensione del ghiaccio marino artico per il mese di ottobre 2023, che era di 6,37 milioni di chilometri quadrati (2,46 milioni di miglia quadrate). La linea magenta rappresenta la mediana dell’estensione del ghiaccio marino tra il 1981 e il 2010 per il mese di ottobre, fornendo un confronto storico con l’estensione attuale. Le aree in blu scuro rappresentano l’oceano, mentre le aree in grigio indicano i continenti. L’area bianca all’interno della linea magenta mostra l’effettiva estensione del ghiaccio marino per ottobre 2023.

Questa mappa è stata fornita dal National Snow and Ice Data Center (NSIDC) e si basa sui dati del Sea Ice Index.

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la Figura 1b è un grafico che illustra l’estensione del ghiaccio marino artico fino al 1 novembre 2023, insieme ai dati dell’estensione del ghiaccio marino quotidiano di quattro anni precedenti e dell’anno con il valore minimo record.

Ecco una descrizione dettagliata dei vari elementi del grafico:

  • Linee colorate: Ogni linea colorata rappresenta l’estensione del ghiaccio marino per un anno specifico dal luglio fino all’inizio di novembre. L’anno 2023 è rappresentato dalla linea blu, il 2022 dalla linea verde, il 2021 dall’arancione, il 2020 dal marrone, il 2019 dal magenta e il 2012 dalla linea marrone tratteggiata.
  • Linea grigia scura: Questa linea mostra la mediana dell’estensione del ghiaccio marino dal 1981 al 2010. La mediana è il valore centrale dell’estensione del ghiaccio marino per ogni giorno in quel periodo di trent’anni, fornendo un riferimento per il confronto con gli anni specifici mostrati.
  • Aree grigie: Le aree grigie intorno alla linea mediana indicano la variazione o la dispersione dei dati attorno alla mediana. L’area più scura attorno alla mediana rappresenta l’intervallo interquartile, che include i valori entro il 25° e il 75° percentile dei dati, mostrando dove si è situato il 50% centrale dei dati. L’area grigia più chiara rappresenta l’intervallo interdecile, che include i valori tra il 10° e il 90° percentile, offrendo una visione più ampia della variabilità dei dati.
  • Andamento stagionale: Il grafico mostra un tipico andamento stagionale del ghiaccio marino, che in genere raggiunge la sua estensione massima verso la fine dell’inverno e la sua estensione minima verso la fine dell’estate.
In sintesi, il grafico offre un confronto tra l’estensione del ghiaccio marino dell’anno corrente e quella degli anni passati, così come il confronto con la mediana storica. I dati per il 2023 fino all’1 novembre mostrano che l’estensione del ghiaccio marino era al di sopra di quella del record minimo dell’anno 2012, ma segue un percorso simile a quello degli anni immediatamente precedenti.
 

Alessandro 81

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Condizioni in contesto Le temperature dell’aria sopra l’Oceano Artico a livello di 925 mb (circa 760 metri sopra la superficie) sono state per lo più superiori alla media durante ottobre, in particolare in e attorno all’Arcipelago Canadese, che ha visto temperature di 4 a 5 gradi Celsius (7 a 9 gradi Fahrenheit) sopra la media (Figura 2a). Le temperature sono state moderatamente sopra la media attraverso il polo e sopra i mari di Laptev e Kara. I mari di Chukchi e della Siberia Orientale hanno sperimentato temperature vicine alla media, mentre le temperature erano sotto la media sopra lo Stretto di Bering e i mari di Barents e Norvegia.

La circolazione atmosferica ha mostrato una debole alta pressione a livello del mare centrata sul Polo Nord e una pressione bassa abbastanza forte centrata sul Mare di Norvegia e sulla Siberia centro-settentrionale (Figura 2b). Questo schema ha creato venti forti lungo la costa artica russa.
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La Figura 2b rappresenta una mappa della pressione media a livello del mare (MSLP, Mean Sea Level Pressure) nell’Artico, espressa in millibar (mb), per il mese di ottobre 2023. La mappa è proiettata in una vista polare, focalizzandosi sull’Artico.

Le linee colorate che si vedono sono isobare, che connettono punti di uguale pressione atmosferica. La disposizione di queste linee dà un’idea della circolazione atmosferica generale e della posizione dei sistemi ad alta e bassa pressione.

I colori indicano differenti livelli di pressione atmosferica:

  • I gialli e i rossi indicano pressioni atmosferiche superiori alla media, che sono generalmente associate a condizioni atmosferiche più stabili e tempo più sereno.
  • I blu e i viola indicano pressioni atmosferiche inferiori alla media, che sono spesso correlate a condizioni di tempo instabile, come tempeste e sistemi frontali.
Dal grafico si può notare che esiste un’area di alta pressione (indicata dai colori che vanno dal giallo al rosso) centrata sul Polo Nord. Questo corrisponde a un anticiclone, che in genere porta a condizioni di cielo più sereno e precipitazioni ridotte.

Allo stesso tempo, un’area di bassa pressione (indicata dai colori che vanno dal blu al viola) è situata sul Mare di Norvegia e sulla Siberia centro-settentrionale, come indicato dal testo . Questa bassa pressione è indicativa di sistemi di bassa pressione, che possono portare nuvole e precipitazioni.

La configurazione della pressione suggerita dalla mappa avrebbe effetti sulla dinamica meteorologica dell’Artico, incluso il movimento dell’aria e il pattern delle temperature. Questo può avere implicazioni significative per il ghiaccio marino, le condizioni meteorologiche e i modelli climatici a lungo termine nella regione artica.
 

Alessandro 81

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la Figura 2a è un’altra mappa di visualizzazione dei dati, che mostra la deviazione dalla temperatura media dell’aria nell’Artico al livello di pressione di 925 hPa (equivalente a circa 760 metri sopra il livello del mare) per il mese di ottobre 2023.

La scala dei colori sulla destra della mappa indica l’anomalia della temperatura, cioè la differenza rispetto alle medie climatiche per quel livello di pressione in ottobre. Ecco una spiegazione dettagliata dei colori:

  • I gialli e i rossi indicano temperature più elevate della media. I toni più scuri di rosso indicano le anomalie più significative, fino a +5 gradi Celsius.
  • I verdi indicano temperature leggermente superiori o vicine alla media.
  • I blu e i viola indicano temperature inferiori alla media. Anche in questo caso, i toni più scuri segnalano le anomalie più grandi, fino a -5 gradi Celsius.
Dalla mappa, si può vedere che ci sono diverse aree dell’Artico con temperature significativamente diverse dalla media. Ad esempio, le aree colorate di rosso e arancione attorno all’Arcipelago Canadese indicano temperature molto più elevate della media per il periodo. Questo è coerente con la descrizione fornita nel testo precedente, che citava un aumento delle temperature di 4 a 5 gradi Celsius al di sopra della media in quelle regioni.

In contrasto, le aree colorate in blu, come quelle sopra il Bering Strait e parti dei mari di Barents e Norvegia, indicano temperature più fredde della media.

Questa mappa è particolarmente utile per gli scienziati e meteorologi nel valutare le condizioni climatiche dell’Artico, poiché fornisce una visione immediata di come le temperature stanno deviando dalle medie storiche, un dato che può avere implicazioni significative per il clima locale, le condizioni del ghiaccio marino e la comprensione globale dei cambiamenti climatici.

“Ottobre 2023 confrontato con gli anni precedenti La tendenza lineare decrescente nell’estensione del ghiaccio marino artico per ottobre, nell’arco dei 45 anni di registrazioni satellitari, è di 79.300 chilometri quadrati (30.600 miglia quadrate) all’anno, o del 9,5 percento per decennio rispetto alla media del periodo 1981-2010 (Figura 3). Basandosi sulla tendenza lineare, da ottobre 1979 si è persa una superficie di ghiaccio di 3,49 milioni di chilometri quadrati (1,35 milioni di miglia quadrate). Questo è equivalente a due volte la grandezza dell’Alaska.”
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La Figura 3 mostra un grafico che traccia l’estensione media mensile del ghiaccio marino artico per il mese di ottobre, dal 1979 al 2023. Il grafico utilizza una linea nera per indicare l’estensione effettiva del ghiaccio ogni anno, mentre una linea blu mostra la tendenza lineare decrescente nel tempo.

La linea nera fluttua da un anno all’altro, ma la tendenza generale, indicata dalla linea blu, mostra un chiaro declino nell’estensione del ghiaccio marino artico. Questo declino è quantificato come una perdita del 9,5 percento per decennio, evidenziando una riduzione progressiva dell’estensione del ghiaccio.

L’asse verticale (asse delle y) misura l’estensione del ghiaccio in milioni di chilometri quadrati, mentre l’asse orizzontale (asse delle x) rappresenta gli anni dal 1979 al 2023. Dal grafico si può vedere che l’estensione del ghiaccio marino artico è diminuita in modo sostanziale dall’inizio del periodo di osservazione.
 
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