Tenete presente che le acque sottosuperficiali marine impiegano più tempo a smaltire e redistribuire il calore immagazzinato rilasciandolo attraverso l'atmosfera.
Quindi conservano un potenziale energetico termico, che viene utilizzato nei processi tra gli scambi circolatori dell'atmosfera, in base alle forzanti dettate dal flusso polare in abbassamento con il graduale incedere stagionale.
La Resilienza termica in questo caso è la capacità dell'accumulo energetico termico dei mari a dissiparsi meno velocemente. Quindi a resistere ad un certo livello di contrasto termico, che possa essere generato da uno scambio circolatorio attraverso due masse d'aria opposte termicamente.
Si si, la fisica dei corpi e le dinamiche atmosferiche un po' le conosco.
Ma "resilienza termica" non l'avevo mai sentita esiste o è una espressione che ti sei inventato te per farti capire meglio?