maxyuv73 ha detto:
Come sapete cerco sempre di non entrare in argomenti politici, e pertanto intervengo sulla questione relativa al lavoro con la terzietà che mi impone la mia professione.
E' sinceramente un esercizio improbabile potersi fare un'idea su di una "lettera di intenti", perchè sostanzialmente di questo si tratta, e dovremmo pertanto attendere i provvedimenti legislativi conseguenti.
Facendo però una riflessione esclusivamente tecnica e non emotiva sugli "intenti" riguardo il lavoro, mi pare invece che, se giustamente perseguiti, si possano trovare motivi di condivisione e di apprezzamento proprio per quanto riguarda i giovani, quando si prevede l'incentivazione dei contratti di apprendistato e il contrasto a quella che è la vera causa della precarizzazione, cioè il ricorso ai contratti parasubordinati che celano, e statene certi che ne ho cognizione di causa, rapporti di lavoro dipendente.
Per i licenziamenti determinati da motivi economici, sempre parlando fantasiosamente di una norma che ancora non c'è, non vedo motivi di allarmismo, in quanto mantenere in piedi rapporti di lavoro in situazione di dissesto economico mi pare (e i nostri studi ne sono purtroppo a conoscenza) quasi come un accanimento terapeutico che porta soltanto ad un accrescimento del contenzioso tra le parti e mancate entrate previdenziali e fiscali per lo Stato.
Ribadisco che sono riflessioni su qualcosa che ancora è di là da venire e da concretizzarsi.
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Io come Maxy,
cerco di non commentare a livello emotivo,ma faccio solo una doverosa premessa.
Per anni,i governi ITALIANI,hanno sottovalutato o comunque ci hanno nascosto la realtà delle cose:
Questo perchè abbiamo vissuto l'ultimo decennio AL DI SOPRA DELLE NOSTRE POSSIBILITà ECONOMICHE.
Questa cosa dobbiamo mettercela tutti in testa,perchè altrimenti non possiamo capire nulla di quello che in un modo o nell'altro potrà avvenire nei prossimi anni.
I governi come dicevo,hanno un pò sottovalutato questa cosa,un pò nascosto (per motivi puramente di voti alle elezioni :-X ) la realtà...sperando in qualche cambiamento che purtroppo non è avvenuto.
Adesso non siamo più padroni del nostro destino,ma bensi dobbiamo LOTTARE QUOTIDINAMENTE contro la concorrenza di paesi che hanno ben altre ambizioni,e ben altri modi di vivere.
Se non ci mettiamo in testa che la nostra generazione dovrà lottare contro un cambiamento STORICO,non andiamo da nessuna parte.
In un mondo globalizzato,se vogliamo che le aziende continuino a portare lavoro in italia,dobbiamo far loro regole simili agli altri paesi industrializzati..altrimenti possiamo decidere tranquillamente di farle andar via tutte..e morire lentamente surclassati dalle altre nazioni.
E' giunto il tempo di rimboccarsi le maniche (industriali-imprenditori ed operai) e far vedere alle altre nazioni del mondo,che l'italia e gli italiani sono gente con le P***E e non gente che vuole vivere con regole che purtroppo non esistono più.
Premesso questo (che non è facile accettare,ma che alla fine è la semplice realtà delle cose!) ,ecco il testo integrale della lettera.
http://www.repubblica.it/economia/2011/10/26/news/il_testo_della_lettera_alla_ue-23930250/
E questa la risposta (POSITIVA) dell'unione europea.
http://www.repubblica.it/economia/2011/10/27/news/via_libera_ue_al_piano_del_governo_il_testo_del_paragrafo_sull_italia-23943103/
Ciao a tutti