Una settimana fa, in altro TD, iniziammo a fare alcune considerazioni in merito alla fase meteo ormai in piena affermazione, per l'esattezza nel topic 130:
http://www.centrometeotoscana.it/forum/index.php?topic=7646.100
Volendo provare a scovare una via d'uscita da questa fase di stallo meteo italico ben consolidato, ho pensato di aprire questo nuovo TD nella stanza dedicata al CSCT in quanto passibile di essere aggiornato non solo in funzione delle frequenti emissioni modellistiche, ma anche in funzione delle diverse ipotesi che più in generale i partecipanti alla discussione desidereranno proporre.
Ovviamente, fermo restando che la moderazione approvi l'appropriatezza dell'iniziativa in funzione della sede scelta.
Facciamo dunque il punto della situazione, ad ora.
L'osservazione del modellame mattutino confermerebbe che il presunto break a cavallo tra seconda e terza decade del mese, ridimensionato oltretutto al punto da corroborare eventuali dubbi sulla sua effettiva realizzazione perlomeno sulle italiche sponde, altro non sarebbe in definitiva che un'operazione di strappo e ricucitura non in grado di scalfire nella sostanza il trend circolatorio generale.
A supporto delle opinioni di alcuni di coloro, fra cui lo scrivente, che una via d'uscita reale dalle "paludi" anticicloniche dicembrine non la "vedono" ancora configurarsi in tempi brevi.
Il VP come già ribadito a più riprese continuerà a girare con il core posizionato in sede eccentrica a ritmi sostenuti, costringendo il flusso periferico delle westerlies a compiere una "curvatura" anticiclonica ampia a ridosso del Vecchio Continente, lasciando a tratti scoperti i settori più orientali di quest'ultima a temporanee incursioni più meridiane aventi lo sperato compito di predisporre successive termicizzazioni.
Finché il giocattolo continuerà a girare così, con una troposfera ancora restia a reagire con l'innesco di forzanti degne di questo nome alle dinamiche in essere, ci sarà poco spazio per un reale reset barico generale.
Intanto il VP andrà comunque progressivamente incontro ad un fisiologico "sfiancamento" una volta dissipate energie autogene ed indotte dai contributi provenienti dalla stratosfera, ed inevitabilmente matureranno mutamenti nello scenario barico generale, con prospettive dai modi e dai tempi su cui continueremo a "scervellarci".....
http://www.centrometeotoscana.it/forum/index.php?topic=7646.100
Volendo provare a scovare una via d'uscita da questa fase di stallo meteo italico ben consolidato, ho pensato di aprire questo nuovo TD nella stanza dedicata al CSCT in quanto passibile di essere aggiornato non solo in funzione delle frequenti emissioni modellistiche, ma anche in funzione delle diverse ipotesi che più in generale i partecipanti alla discussione desidereranno proporre.
Ovviamente, fermo restando che la moderazione approvi l'appropriatezza dell'iniziativa in funzione della sede scelta.
Facciamo dunque il punto della situazione, ad ora.
L'osservazione del modellame mattutino confermerebbe che il presunto break a cavallo tra seconda e terza decade del mese, ridimensionato oltretutto al punto da corroborare eventuali dubbi sulla sua effettiva realizzazione perlomeno sulle italiche sponde, altro non sarebbe in definitiva che un'operazione di strappo e ricucitura non in grado di scalfire nella sostanza il trend circolatorio generale.
A supporto delle opinioni di alcuni di coloro, fra cui lo scrivente, che una via d'uscita reale dalle "paludi" anticicloniche dicembrine non la "vedono" ancora configurarsi in tempi brevi.
Il VP come già ribadito a più riprese continuerà a girare con il core posizionato in sede eccentrica a ritmi sostenuti, costringendo il flusso periferico delle westerlies a compiere una "curvatura" anticiclonica ampia a ridosso del Vecchio Continente, lasciando a tratti scoperti i settori più orientali di quest'ultima a temporanee incursioni più meridiane aventi lo sperato compito di predisporre successive termicizzazioni.
Finché il giocattolo continuerà a girare così, con una troposfera ancora restia a reagire con l'innesco di forzanti degne di questo nome alle dinamiche in essere, ci sarà poco spazio per un reale reset barico generale.
Intanto il VP andrà comunque progressivamente incontro ad un fisiologico "sfiancamento" una volta dissipate energie autogene ed indotte dai contributi provenienti dalla stratosfera, ed inevitabilmente matureranno mutamenti nello scenario barico generale, con prospettive dai modi e dai tempi su cui continueremo a "scervellarci".....