Un po’ di ordine: un MMW è evento estremo (ESE) con trigger da StratWarming a 10 hPa, cioè da Major Warming Stratosferico, come da ultimi cluster odierni.
Dapprima l’alta stratosfera ed a seguire la media e bassa subiscono forti stretching e comprensioni, che ne dislocano (displacement) il naturale baricentro al polo, portando spesso a bilobazione pronunciata e generando forti attriti con le strutture altopressorie a più bassa latitudine.
Si hanno forti distorsioni alle isoipse e maggiori concentrazioni/dispendio di vorticità potenziali (PV) sui bordi (EDGES) dei vari piani isentropici, con generale compressioni di massa.
Fondamentale è il pattern dell’onda planetaria stratosferico preponderante instauratosi nei giorni antecedenti al (nuovo) Lag0: nonostante stiamo assistendo ad un pattern a doppia cresta d’onda (2W Pattern) proprio in questi gg, pare che la maggiore stazionarietà della W1 e la notevole profondità raggiunta dal gelido Core VP nel corso dell’ultimo mese, porteranno a prematura rottura della sorella W2, che farà si da trigger al Major Warming siberiano, ma lascerà tutto il comparto sguarnito, libero da disturbi, accentuando il displacement di tutta la struttura, a partire proprio dall’alta stratosfera.
Il Core VPS sarà all’incirca a 60N, sopra la penisola scandinava.
In area polare invece saranno le anomalie a dettare legge, invertendo il gradiente di temperatura ed i venti zonali da Westerly ad Easterly, temporaneamente e su buona parte della colonna.
Proprio perché non vi è split in più lobi del VP (Canadese e Siberiano), che ne compromette la naturale rotazione per conservazione del momento angolare, portando a collasso l’intera struttura (breakdown), nel caso di displacement si parla sempre di evento “cold”, mancando il touchdown troposferico del T-S-T event.
Sono dinamiche ad un certo Lag temporale, ad alto spread, tant’è che permangono spaghi e scenari verso un MMW Split per via del pattern stratosferico, come spaghi e scenari minori.