Il superamento della soglia +NAM era “in canna”, dovevamo solo certificare il Lag0.
Ad oggi potremmo aver superato i +2 e raggiungere il picco <+2.5 a Capodanno, anche se il reale valore numerico vale solo come dato statistico oramai.
Tra touchdown e prima pulsazione si scontano +/- 15 gg ed è in questo periodo che la troposfera risponde con eventi T-S che possono indurre circolazioni secondarie e/o cut off retrogradi agevolati dall’iniezione di momento W’y verso il basso e dal riaccorpamento dei maggiori nuclei di vorticità in chiusura ed accelerazione CCW verso il polo geografico dei 90N.
La portata della risposta troposferica può spingersi fino in alta stratosfera, andando in potente risonanza, che paradossalmente è in una fase molto delicata, con parziale svuotamento vorticità e rallentamento zonale per riaccentramento polare, generando attriti e consequenziali warming propedeuticI ad una disgregazione della struttura stessa del VP.
Al momento siamo lontani da una dinamica simile ed una delle motivazioni risiede nel touchdown “light” con insufficiente presa incrementale dei GPT troposferici, situazione di gradiente polare poco favorevole ad una ripartenza ad alta magnitudo dei flussi HF, che appaiono ancora non sufficientemente convergenti nella componente vettoriale E-P.
Il rischio concreto è che arrivi la prima vera pulsazione, già in bozza nelle varie cromografie e che possa porre la parola fine a tutti i nostri sogni di gloria.
Detto in parole povere, o interviene una risposta troposferica importante oppure la dura lex dell’ESE imporrà presto il proprio condizionamento: ad aggrapparsi ad avvezioni retrograde verso il nostro lembo di terra si rischia di fare la fine di Jack con il pezzo di legno in Titanic…
Buon Anno dall’Ammiraglio