Seguendo alcune interessanti discussioni aperte in altri thread sto coltivando alcune idee che mi farebbero propendere a ritenere che l'AO index del prossimo mese di ottobre possa trascorrere mediamente con il segno meno.
Questo per alcune analogie che oggi sono riuscito a riscontrare con la situazione polare facente capo all'AO index riferita alla fine dell'estate 2010.
Due estati (2010/2013) che provengono da inverni contrassegnati da AO generalmente negativa e contraddistinti da un forte dissesto del vortice polare.
Due estati che, come contro feed-back rispetto ai rispettivi inverni, hanno portato l'emersione di anomalìe negative nelle regioni enso, forte e w-based quella del 2010, moderata ed e-based quella attuale.
Attualmente questo distinguo, che potrà essere tuttavia importante per disegnare gli equilibri dei centri motore nel prosieguo, ci interessa poco in quanto in questo contesto mi pare più importante seguire le linee evolutive in chiave generale.
L'emersione estiva di un fattore enso negativo dipende verosimilmente dai profili locali delle regioni dell'enso ma viene verosimilmente "scatenato" anch'esso dalle dinamiche legate alla transizione della cella di Walker e, più in generale dalla BDC.
Pertanto, dal momento che ragioniamo sull'estate, questa deve essere per forza correlata all'andamento del vps antartico e alle dinamiche guida dell'unica onda planetaria che ne condiziona l'evoluzione.
Gli indiretti riflessi dell'AO antartica subiscono la mediazione del fattore enso per poter essere trasposta nel nostro emisfero ove, in estate generalmente le dinamiche circolatorie di dettaglio sono sovente affidate ad equilibri termici inerziali, in qualche modo eredità degli effetti trasformati della precedente attività del vortice polare.
E' del tutto evidente che il vortice polare troposferico (l'unico che "conta" durante i mesi estivi) vive delle energie residue e sulla base delle dinamiche di disturbo che subisce.
Osserviamo ora gli ultimi 4 anni relativi alle ultime 4 estati boreali nelle anomalìe di geopotenziale in media troposfera:
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Gli anni che evidenziano il mantenimento quantomeno in sede polare di anomalìe negative di gpt in sede polare (benchè non completamente baricentrica) sono il 2010 e il 2013.
Questi stessi contemporaneamente evidenziano anomalìe positive di gpt sul Pacifico artico le prime e nella regione dell'EPO (benchè in fase di PDO negativa) le seconde a dimostrare un sostanziale rinforzo del jet stream polare e quindi delle tensioni zonali.
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Inutile ovviamente sottolineare il fatto che stiamo parlando di un vpt estivo e che pertanto la sua sfera di influenza ridotta induce un sottostante jet stream molto alto visto l'accorciamento della circolazione facente capo alla Cella polare.
Continua....
Scusate: ho apportato un edit di un pezzo che mi era rimasto... nella penna ;D
Questo per alcune analogie che oggi sono riuscito a riscontrare con la situazione polare facente capo all'AO index riferita alla fine dell'estate 2010.
Due estati (2010/2013) che provengono da inverni contrassegnati da AO generalmente negativa e contraddistinti da un forte dissesto del vortice polare.
Due estati che, come contro feed-back rispetto ai rispettivi inverni, hanno portato l'emersione di anomalìe negative nelle regioni enso, forte e w-based quella del 2010, moderata ed e-based quella attuale.
Attualmente questo distinguo, che potrà essere tuttavia importante per disegnare gli equilibri dei centri motore nel prosieguo, ci interessa poco in quanto in questo contesto mi pare più importante seguire le linee evolutive in chiave generale.
L'emersione estiva di un fattore enso negativo dipende verosimilmente dai profili locali delle regioni dell'enso ma viene verosimilmente "scatenato" anch'esso dalle dinamiche legate alla transizione della cella di Walker e, più in generale dalla BDC.
Pertanto, dal momento che ragioniamo sull'estate, questa deve essere per forza correlata all'andamento del vps antartico e alle dinamiche guida dell'unica onda planetaria che ne condiziona l'evoluzione.
Gli indiretti riflessi dell'AO antartica subiscono la mediazione del fattore enso per poter essere trasposta nel nostro emisfero ove, in estate generalmente le dinamiche circolatorie di dettaglio sono sovente affidate ad equilibri termici inerziali, in qualche modo eredità degli effetti trasformati della precedente attività del vortice polare.
E' del tutto evidente che il vortice polare troposferico (l'unico che "conta" durante i mesi estivi) vive delle energie residue e sulla base delle dinamiche di disturbo che subisce.
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Gli anni che evidenziano il mantenimento quantomeno in sede polare di anomalìe negative di gpt in sede polare (benchè non completamente baricentrica) sono il 2010 e il 2013.
Questi stessi contemporaneamente evidenziano anomalìe positive di gpt sul Pacifico artico le prime e nella regione dell'EPO (benchè in fase di PDO negativa) le seconde a dimostrare un sostanziale rinforzo del jet stream polare e quindi delle tensioni zonali.
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Inutile ovviamente sottolineare il fatto che stiamo parlando di un vpt estivo e che pertanto la sua sfera di influenza ridotta induce un sottostante jet stream molto alto visto l'accorciamento della circolazione facente capo alla Cella polare.
Continua....
Scusate: ho apportato un edit di un pezzo che mi era rimasto... nella penna ;D