buona giornata a tutto il forum di meteodue.prima di esporre il mio personale punto di vista, voglio come sempre ricordare che non essendo in grado DI ANALIZZARE IN MANIERA ABBASTANZA TECNICA LA SITUAZIONE, CIò POTREBBE COMPORTARE ERRORI ed imprecisioni nella stesura del messaggio che andrò a postare. me ne scuso in anticipo e sopratutto invito coloro che sono maggiormente preparati nella materia a correggere eventuali inesattezze .secondo me numerosi fattori entrano in gioco nell andare a creare situazioni di disturbo al vortice polare.alcuni di questi fattori possono essere ricercati in quei fenomeni che fanno parte della variabilità interannuale. uno dei principali fenomeni appartenenti alla variabilità interannuale é quello meglio conosciuto con il nome di El Nino/Oscillazione Meridionale . oltre all enso ulteriri fattori possono determinare disturbi al vps/vp ovvero la qbo ed anche l attività solare. quest oggi andrò ad analizzare la qbo ( Quasi-Biennial Oscillation).sebbene la qbo sia un fenomeno prevalentemente tropicale, quest ultima tende avere importanti ripercussioni a livello globale. la Quasi-Biennial Oscillation è in grado di andare a modulare gli effetti delle onde extratropicali,incidere sulla quantità di ozono alle alte latitudini, e dunque svolgere un importante azione sulla forza del vps durante l inverno boreale. di seguito espongo il grafico IRI(’IRI (International Research Institute for Climate Prediction) , un’agenzia cooperativa tra NOAA e Columbia University collocata presso il Lamont-Doherty Earth Observatory di Palisades, nello stato di New York). tale grafico va ad indicare la direzione dei venti alle varie quote isobariche . tuttavia la sezione che tende a rivestire una maggiore importanza è quella situata tra i 21 e i 23 km, corrispondente ai piani isobarici collocati tra i 40 e i 50 hPa.
. dal grafico sopra postato si nota come l attuale fase sta seguendo un andamento piuttosto anomalo, in quanto dopo una breve fase di correnti orientali(qbo-)quest ultima a partire dai piani isobarici superiori sta tornando nuovamente in territorio positivo e quindi (qbo+). con tutta probabilità tra non molto, entrambe le quote di riferimento , vale a dire i livelli isobarici di 30 e 50 hPa, torneranno nuovamente ad essere interessati dalle westerlies, che come ben sappiamo, statisticamente tendono a propagarsi in maniera più veloce rispetto alle easterlies.la Quasi-Biennial Oscillation riesce a modulare la forza della struttura ciclonica polare durante l inverno boreale attraverso la circolazione di Brewer-Dobson meglio conosciuta come BDC.questa circolazione, relegata alla quote stratosferiche , tende a bilanciare il divario termico che tende a crearsi tra le basse e le alte latitudini ovvero l equatore e la regione polare. se la qbo negativa tende a favorire un incremento di forza di tale circolazione e conseguentemente un maggiore flusso di ozono in direzione delle latitudini polari, la fase positiva tende a produrre la situazione inversa . per determinare la forza di tale circolazione basta consultare i quantitativi di ozono presenti alle alte latitudini durante l inverno boreale.tendenzialmente maggiori quantitativi di ozono tendono a favorire un vps maggiormente disturbato mentre quantitativi minori tendono a rafforzarlo determinando cambiamenti nella baroclinicità (sistema) della struttura depressionaria polare. inoltre se la fase negativa della qbo le easterlies tropicali tendono a restringere la larghezza della planetary wave-guide nella bassa stratosfera extratropicale, favorendone quindi una maggiore ampiezza d'onda, la fase positiva tende ad allargare la wave guide . una wave guide più stretta associata alla fase occidentale della qbo comporta quindi minori ampiezze d onda in direzione della regioni polari e conseguentemente un vortice polare meno disturbato.al momento gli aggiornamenti propendono per una fase occidentale dei venti della media stratosfera equatoriale e quindi ciò potrebbe comportare una circolazione di Brewer-Dobson(bdc) meno intensa e conseguentemente una struttura polare poco incline a subire profondi cambiamenti termo_dinamici. un altro fattore in grado di influenzare le dinamiche del vortice polare boreale è il ciclo enso che come detto sopra rappresenta il modo di variabilità climatica interannuale attualmente meglio conosciuto. numerosi studi sono stati fatti per evidenziare le eventuali correlazioni tra il ciclo enso ed il vortice polare.alcuni studi hanno cercato di mettere in evidenza le eventuali anomalie che si vengono a creare per quanto concerne l ozono durante le varie fasi dell enso nel trimestre invernale.questo studio evidenzia come durante le fase di enso negativo ci sia un minore trasporto di ozono verso le latitudini polari e conseguentemente una bdc indebolita.di seguito espongo il grafico che mette in evidenza le anomalie di ozono durante la fase sia negativa che positiva del ciclo enso.
. dal grafico si nota molto chiaramente come durante una fase di enso negativo ci sia un minore trasporto di ozono verso le latitudini polari(grafico B). studio effettuato dal Dr. William Randel Atmospheric Chemistry Observations and Modeling Laboratory (ACOM) e reperibile al seguente link
https://acomstaff.acom.ucar.edu/randel/ gli ultimi aggiornamenti al riguardo propendono per avere condizioni di ENSO-neutrale nel corso del prossimo autunno e l'inverno dell'emisfero boreale.
per ultimo un ulteriore fattore in grado di apportare modifiche nei riguardi del vortice polare è l attività solare, anche se quest ultima, secondo me, tende a rivestire un maggiore importanza se protratta in un periodo molto prolungato di bassa attività. a tale proposito riporto il grafico.
dal grafico postato si nota molto chiaramente come al momento ci troviamo nella fase discendente dell attuale ciclo solare.numerosi studi sono stati effettuati al riguardo e proporli tutti sarebbe impossibile. tuttavia di seguito espongo lo studio effettuato da Brugnara et al. 2013, Gray et al. 2013 in cui vengono messe in evidenza le eventuali anomalie di circolazione durante i massimi e minimi solari. il link di seguito
http://www.atmos-chem-phys.net/13/6275/2013/acp-13-6275-2013.pdf tuttavia altri fattori ancora possono condizionare il vortice polare ed uno di questi si può andare a ricercare nell innevamento durante la stagione autunnale per quanto concerne il continente asiatico.eventuali anomalie dell innevamento possono contribuire a determinare importanti cambiamenti negli indici ao e nao. per quest ultimo fattore bisognerà attendere il mese di ottobre per verificare il valore della SCE (snow cover extend).