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Le prime congetture sulla stagione Invernale 2016-'17

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esenaiof

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Nucleo89 ha detto:
Comunque incredibile come tutti gli anni ci sia qualcosa che ci mette i bastoni fra le ruote, quando il Nino,quando la Qbo e chi più ne ha più ne metta, sfiga allucinante  :'( :-\
ma se succede qualcosa che non è mai successo da quando viene monitorata (e non stimata) la QBO, dovresti quantomeno commentare diversamente, perchè sarà qualcosa di unico nel panorama atmosferico e quindi il bastone tra le ruote te lo vuoi mettere tu stesso. Non è così come scrivi, sei fortunato perchè potrai vedere qualcosa di unico con un ingrediente teleconnettivo unico. Il segreto nel pensiero positivo è quello di non crearsi fantasiose aspettative, quello che ahimè qui dentro hanno in troppi, troppa fantasia. Poi a molti hanno fatto credere che l'uomo cambia il clima e quindi "le prime congetture" molti credono siano "le prime pretese".
 

esenaiof

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Nonno_rodano ha detto:
qualche informazione in più:

il modello che mi sono costruito è in grado di fornire un valore atteso per la NAO media di Dicembre-Gennaio a partire da dati di:

luglio-agosto (media dei due mesi)

settembre

ottobre

ovviamente le zone e i parametri di riferimento cambiano da luglio ad ottobre e le correlazioni aumentano, si parte da 0,5 per luglio-agosto e si arriva fino a 0,78 per ottobre con un 0,88 se si considera la media tra il valore di settembre e quello di ottobre..

vi propongo quindi il primo dato,la NAO prevista sulla base delle osservazioni di Luglio-Agosto:

+0,474

nel mese di Settembre aggiornerò via via il valore previsto sulla base delle osservazioni di questo mese,non aggiornerò ogni giorno perchè estrapolare i valori numerici dalle cartine mi porta via moltissimo tempo,cercherò di aggiornare di decade in decade..il lavoro poi proseguirà anche per tutto Ottobre.. ;)
non si può fare sull'EA anzichè sulla NAO?
visto il valore 0,4 che è quello che mi attendo come valore DJF anch'io dall'analisi teleconnettiva, mi pare poco interessante.
 

Nonno_rodano

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esenaiof ha detto:
non si può fare sull'EA anzichè sulla NAO?
visto il valore 0,4 che è quello che mi attendo come valore DJF anch'io dall'analisi teleconnettiva, mi pare poco interessante.

ci posso provare,ma mi serve tempo..purtroppo devo farmi numerosi calcoli a mano.. ;D

questo oltretutto è il valore meno attendibile,sia perchè estrapolato "manualmente" da una cartina con le anomalie,sia perchè essendo basato sulle medie di Luglio-Agosto..il valore di settembre ha già una correlazione molto più alta (0,74 contro 0,5)..

se davvero avessimo trovato uno strumento che è in grado di dirci il valore della NAO a settembre (con una certa approssimazione) credo sarebbe abbastanza interessante.. ::)

con un metodo simile sto lavorando anche ad un predictor dei GPT di Dicembre (forse anche Gennaio) su Mediterraneo-Atlantico-europa centrale..ma in questo caso il lavoro è immenso,serve molto tempo e probabilmente sarò operativo per il settembre 2017 (mentre per questo 2016 potremo soltanto verificare con le reanalisi)..comunque ci provo.. :D :D
 

esenaiof

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Nonno_rodano ha detto:
se davvero avessimo trovato uno strumento che è in grado di dirci il valore della NAO a settembre (con una certa approssimazione) credo sarebbe abbastanza interessante.. ::)
il valore dell'EA sarebbe altresì interessante, la NAO ha centri di anomalie troppo a nord, l'EA a mio avviso ha anomalie più influenti alle latitudini del Mediterraneo.
 

Nonno_rodano

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Oggi posso darvi ufficialmente il valore previsto per la NAO di dicembre-gennaio su base Luglio-Agosto..questo perchè il database è stato aggiornato con i valori del mese di Agosto..

il primo valore della NAO era di +0,4/+0,5, ma non essendo ancora usciti i dati di agosto me lo ero dovuto calcolare a mano dalle cartine..il valore "corretto" è invece:

-0.13

scusate ma l'errore di approssimazione che si commette quando si estrapolano i dati dalle carte grafiche è veramente molto alto (in particolare per quanto riguarda i parametri delle SSTA)..

a questo punto sospenderei gli aggiornamenti intermedi per settembre (rischio troppo alto di errori grossolani) e darei appuntamento ai primi di Ottobre per il valore settembrino..

parallelamente sto portando avanti anche il calcolo dei GPT per i mesi di Novembre e Dicembre su Atlantico-Mediterraneo in base ai dati di settembre...anche qui le correlazioni sembrano essere incoraggianti,ma è un lavoro molto più lungo e ne riparleremo.. ;) :D
 

Marca Fermana

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Partendo dal post precedente, relativo al periodo di sempre più probabile fase temporanea negativa della PDO, ne scaturisce un  mio modesto parere a livello di proiezione sul semestre invernale prossimo, ossia che il tipo di circolazione emisferica di massima, verrà sempre più condizionata dagli sviluppi termici (SST) che ne deriva nelle aree superficiali oceaniche, che sono di forte influenza sulle traiettorie del Jet Stream, e mi riferisco al nord Pacifico prima (PNA-)  e al nord Atlantico poi (NAO-), da qui si impone una rimodulazione di traiettoria delle correnti, rispetto allo scorso anno, che nelle fasi di spiccata attività d'onda planetaria (Rossby), soprattutto nelle fasi congeniali di MJO, che di certo non mancheranno visto la  presumibile debolezza in partenza dell'AO soprattutto agli inizi del trimestre invernale, non a caso il modello CFSv2 nei forecast ci propone questa tendenza(come da immagine 1), che potrebbe generare ALCUNE ED IMPROVVISE discese artiche con direzione longitudinali soprattutto sulla Mitteleuropa e Mediterraneo Centrale costeggiando spesso il bordo di un redivivo Anticiclone dinamico delle Azzorre con la sua componente sub-tropicale in spinta verso il nord Europa occidentale, e non trascurabile il + probabile secondo blocco altopressorio sulla Russia Nord Europea (Mar di Barents e Kora) facilitato da SSTA alquanto positive e tra i due blocchi nel mezzo correnti in discesa depresse Nord Scandinave (con alternanze di Scand-, con Scand+). Non nego che lo spunto mi viene già dal tipo di circolazione del JS vista proprio in questi giorni (come da immagine 2 allegata), che spesso si è ripetuta anche nell'estate appena trasmessa, con la costante che a goderne, in particolare nel nostro piccolo, riferendomi al nostro orticello italico, potrebbe esser il ns centro-sud peninsulare, Adriatico e i vicini Balcani e se poi in seconda parte del semestre invernale dovesse arrivare anche la QBO East nella media stratosfera (50hpa), l'apertura delle retrogressione da est potrebbero esser maggiormente invogliate (accoppiata statistica vincente, ossia bassa Attività Solare+QBOe+Nina debole) e la svolta sarebbe ancora più consistente rispetto agli ultimi anni.
Concludo con una raccomandazione, sicuramente mi son fatto prendere un po' dalla foga e da un personale ottimismo, ma naturalmente chiedo ai lettori di prendere il tutto con il giusto peso, insomma più per gioco che per verità, anche perché in meteo la verità assoluta non esiste per nessuno, neanche per i professionisti del settore, soprattutto se poi ci addentriamo nelle tendenze o proiezioni a lunghissimo termine, ci sono troppe variabili in gioco e i "battiti di farfalla" sono sempre dietro all'angolo.  :p
Di nuovo un saluto a tutti, da Marca Fermana.

Immagine 1:
Gvny6RF.jpg


Immagine 2:
Lc5j6HW.jpg
 

Valerio75

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Marca Fermana ha detto:
Partendo dal post precedente, relativo al periodo di sempre più probabile fase temporanea negativa della PDO, ne scaturisce un  mio modesto parere a livello di proiezione sul semestre invernale prossimo, ossia che il tipo di circolazione emisferica di massima, verrà sempre più condizionata dagli sviluppi termici (SST) che ne deriva nelle aree superficiali oceaniche, che sono di forte influenza sulle traiettorie del Jet Stream, e mi riferisco al nord Pacifico prima (PNA-)  e al nord Atlantico poi (NAO-), da qui si impone una rimodulazione di traiettoria delle correnti, rispetto allo scorso anno, che nelle fasi di spiccata attività d'onda planetaria (Rossby), soprattutto nelle fasi congeniali di MJO, che di certo non mancheranno visto la  presumibile debolezza in partenza dell'AO soprattutto agli inizi del trimestre invernale, non a caso il modello CFSv2 nei forecast ci propone questa tendenza(come da immagine 1), che potrebbe generare ALCUNE ED IMPROVVISE discese artiche con direzione longitudinali soprattutto sulla Mitteleuropa e Mediterraneo Centrale costeggiando spesso il bordo di un redivivo Anticiclone dinamico delle Azzorre con la sua componente sub-tropicale in spinta verso il nord Europa occidentale, e non trascurabile il + probabile secondo blocco altopressorio sulla Russia Nord Europea (Mar di Barents e Kora) facilitato da SSTA alquanto positive e tra i due blocchi nel mezzo correnti in discesa depresse Nord Scandinave (con alternanze di Scand-, con Scand+). Non nego che lo spunto mi viene già dal tipo di circolazione del JS vista proprio in questi giorni (come da immagine 2 allegata), che spesso si è ripetuta anche nell'estate appena trasmessa, con la costante che a goderne, in particolare nel nostro piccolo, riferendomi al nostro orticello italico, potrebbe esser il ns centro-sud peninsulare, Adriatico e i vicini Balcani e se poi in seconda parte del semestre invernale dovesse arrivare anche la QBO East nella media stratosfera (50hpa), l'apertura delle retrogressione da est potrebbero esser maggiormente invogliate (accoppiata statistica vincente, ossia bassa Attività Solare+QBOe+Nina debole) e la svolta sarebbe ancora più consistente rispetto agli ultimi anni.
Concludo con una raccomandazione, sicuramente mi son fatto prendere un po' dalla foga e da un personale ottimismo, ma naturalmente chiedo ai lettori di prendere il tutto con il giusto peso, insomma più per gioco che per verità, anche perché in meteo la verità assoluta non esiste per nessuno, neanche per i professionisti del settore, soprattutto se poi ci addentriamo nelle tendenze o proiezioni a lunghissimo termine, ci sono troppe variabili in gioco e i "battiti di farfalla" sono sempre dietro all'angolo.  :p
Di nuovo un saluto a tutti, da Marca Fermana.

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Immagine 2:
Lc5j6HW.jpg

bell'articolo, bravo, unica cosa che noto però sarà sempre l'assenza dell atlantico, insomma piovera sempre nelle medesime zone.
 

Marca Fermana

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Valerio75 ha detto:
bell'articolo, bravo, unica cosa che noto però sarà sempre l'assenza dell atlantico, insomma piovera sempre nelle medesime zone.

grazie e comunque è quello che in poche parole penso anch'io, porte chiuse alla tensione Atlantica diretta da ovest, se non in rare e temporanee fasi, mentre vedo più un Nord Atlantico ed un Artico attivo (Nao debolmente negativa, sulle stessa riga di Nonno Rodano). Saluti.
 

ponente

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Bel post...condivido per quello che ci capisco sul fatto dell'importnaza della pdo e della nao, due fattori importantissimi nel modulare la frequenza, la traiettoria, del jet-stream. Complimenti!  :)
 

Alessandro 81

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buona giornata a tutto il forum di meteodue.prima di esporre il mio personale punto di vista, voglio come sempre ricordare che non essendo in grado DI ANALIZZARE IN MANIERA ABBASTANZA TECNICA LA SITUAZIONE, CIò POTREBBE COMPORTARE ERRORI ed imprecisioni  nella stesura del messaggio che andrò a postare. me ne scuso in anticipo e sopratutto invito coloro che sono maggiormente preparati nella materia a correggere eventuali inesattezze .secondo me  numerosi fattori entrano in gioco nell andare a creare situazioni di disturbo al vortice polare.alcuni di questi fattori possono essere ricercati in quei fenomeni che fanno parte della variabilità interannuale. uno dei principali fenomeni appartenenti alla variabilità interannuale  é quello meglio conosciuto  con il nome di El Nino/Oscillazione Meridionale . oltre all enso ulteriri fattori possono determinare disturbi al vps/vp ovvero la qbo ed anche l attività solare. quest oggi andrò ad analizzare la qbo ( Quasi-Biennial Oscillation).sebbene  la qbo sia un fenomeno prevalentemente tropicale, quest ultima  tende avere importanti ripercussioni  a livello globale. la Quasi-Biennial Oscillation è in grado di andare a modulare gli effetti delle onde extratropicali,incidere  sulla quantità di ozono alle alte latitudini, e dunque svolgere un importante azione  sulla forza del vps durante l inverno boreale. di seguito  espongo il  grafico IRI(’IRI (International Research Institute for Climate Prediction)  , un’agenzia cooperativa tra NOAA e Columbia University collocata presso il Lamont-Doherty Earth Observatory di Palisades, nello stato di New York). tale grafico va ad indicare la direzione dei venti alle varie quote isobariche . tuttavia la sezione che tende a rivestire una maggiore importanza è quella situata tra i 21 e i 23 km, corrispondente  ai piani isobarici collocati  tra i  40 e i 50 hPa.
pfq1yxU.png
. dal grafico sopra postato si nota come l attuale fase sta seguendo un andamento piuttosto anomalo, in quanto dopo una breve fase di correnti orientali(qbo-)quest ultima a partire dai piani isobarici superiori sta tornando nuovamente in territorio positivo e quindi (qbo+). con tutta probabilità tra non molto, entrambe le quote di riferimento , vale a dire  i livelli isobarici di 30 e 50 hPa, torneranno nuovamente ad essere interessati dalle westerlies, che  come ben sappiamo, statisticamente  tendono a propagarsi in maniera più veloce rispetto alle easterlies.la  Quasi-Biennial Oscillation riesce a modulare la forza della struttura ciclonica polare durante l inverno boreale attraverso la  circolazione di Brewer-Dobson  meglio conosciuta come BDC.questa circolazione, relegata alla quote stratosferiche , tende a bilanciare il divario termico che tende a crearsi tra le basse e le alte latitudini  ovvero l equatore e la regione polare. se la qbo negativa tende a favorire un incremento di forza di tale circolazione e conseguentemente un maggiore flusso di ozono in direzione delle latitudini polari, la fase positiva tende a produrre la situazione inversa . per determinare la forza di tale circolazione basta consultare i quantitativi di ozono presenti alle alte latitudini durante l inverno boreale.tendenzialmente maggiori quantitativi di ozono tendono a favorire un vps maggiormente disturbato mentre quantitativi minori tendono a rafforzarlo determinando cambiamenti nella baroclinicità (sistema) della struttura depressionaria polare. inoltre se la fase negativa della qbo le  easterlies tropicali tendono a restringere la larghezza della planetary wave-guide nella bassa stratosfera extratropicale, favorendone quindi  una maggiore ampiezza d'onda, la fase positiva tende ad allargare la wave guide . una wave guide più stretta associata alla fase occidentale della qbo comporta quindi minori ampiezze d onda in direzione della regioni polari e conseguentemente un vortice polare meno disturbato.al momento gli aggiornamenti propendono per una fase occidentale dei venti della media stratosfera equatoriale e quindi ciò potrebbe comportare una circolazione di Brewer-Dobson(bdc) meno intensa e conseguentemente una struttura polare poco incline a subire profondi cambiamenti termo_dinamici. un altro fattore in grado di influenzare le dinamiche del vortice polare  boreale è il ciclo enso che come detto sopra rappresenta il modo di variabilità climatica interannuale attualmente meglio conosciuto. numerosi studi sono stati fatti per evidenziare le eventuali correlazioni tra il ciclo enso ed il vortice polare.alcuni studi hanno cercato di mettere in evidenza le eventuali anomalie che si vengono a creare per quanto concerne l ozono durante le varie fasi dell enso nel trimestre invernale.questo studio evidenzia come durante le fase di enso negativo ci sia un minore trasporto di ozono verso le latitudini polari e conseguentemente una bdc indebolita.di seguito espongo il grafico che mette in evidenza le anomalie di ozono durante la fase sia negativa che positiva del ciclo enso.
h4NMZDr.png
. dal grafico si nota molto chiaramente come durante una fase di enso negativo ci sia un minore trasporto di ozono verso le latitudini polari(grafico B). studio effettuato dal Dr. William Randel  Atmospheric Chemistry Observations and Modeling Laboratory (ACOM) e reperibile al seguente link  https://acomstaff.acom.ucar.edu/randel/  gli ultimi aggiornamenti  al riguardo propendono per avere  condizioni di ENSO-neutrale  nel corso del prossimo autunno e l'inverno dell'emisfero  boreale.
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                                                                                                            per ultimo un ulteriore fattore in grado di apportare modifiche nei riguardi del vortice polare è l attività solare, anche se quest ultima, secondo me, tende a rivestire un maggiore importanza se protratta in un periodo molto prolungato di bassa attività. a tale proposito riporto il grafico.
Q57gfoF.png
dal grafico postato si nota molto chiaramente come al momento ci troviamo  nella  fase discendente dell attuale ciclo solare.numerosi studi sono stati effettuati al riguardo e proporli tutti sarebbe impossibile. tuttavia di seguito espongo lo studio effettuato da Brugnara et al. 2013, Gray et al. 2013 in cui vengono messe in evidenza le eventuali anomalie di circolazione durante i massimi e minimi solari. il link di seguito http://www.atmos-chem-phys.net/13/6275/2013/acp-13-6275-2013.pdf tuttavia altri fattori ancora possono condizionare il vortice polare ed uno di questi si può andare a ricercare nell  innevamento durante la stagione autunnale per quanto concerne il continente asiatico.eventuali anomalie dell innevamento possono contribuire a determinare importanti cambiamenti negli indici ao e nao. per quest ultimo fattore bisognerà attendere il mese di ottobre per verificare il valore della SCE (snow cover extend).
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Cloover

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Complimenti  Ale , davvero una bella spiegazione dettagliata.
 

Alessandro 81

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ale81 ha detto:
buona giornata a tutto il forum di meteodue.prima di esporre il mio personale punto di vista, voglio come sempre ricordare che non essendo in grado DI ANALIZZARE IN MANIERA ABBASTANZA TECNICA LA SITUAZIONE, CIò POTREBBE COMPORTARE ERRORI ed imprecisioni  nella stesura del messaggio che andrò a postare. me ne scuso in anticipo e sopratutto invito coloro che sono maggiormente preparati nella materia a correggere eventuali inesattezze .secondo me  numerosi fattori entrano in gioco nell andare a creare situazioni di disturbo al vortice polare.alcuni di questi fattori possono essere ricercati in quei fenomeni che fanno parte della variabilità interannuale. uno dei principali fenomeni appartenenti alla variabilità interannuale  é quello meglio conosciuto  con il nome di El Nino/Oscillazione Meridionale . oltre all enso ulteriri fattori possono determinare disturbi al vps/vp ovvero la qbo ed anche l attività solare. quest oggi andrò ad analizzare la qbo ( Quasi-Biennial Oscillation).sebbene  la qbo sia un fenomeno prevalentemente tropicale, quest ultima  tende avere importanti ripercussioni  a livello globale. la Quasi-Biennial Oscillation è in grado di andare a modulare gli effetti delle onde extratropicali,incidere  sulla quantità di ozono alle alte latitudini, e dunque svolgere un importante azione  sulla forza del vps durante l inverno boreale. di seguito  espongo il  grafico IRI(’IRI (International Research Institute for Climate Prediction)  , un’agenzia cooperativa tra NOAA e Columbia University collocata presso il Lamont-Doherty Earth Observatory di Palisades, nello stato di New York). tale grafico va ad indicare la direzione dei venti alle varie quote isobariche . tuttavia la sezione che tende a rivestire una maggiore importanza è quella situata tra i 21 e i 23 km, corrispondente  ai piani isobarici collocati  tra i  40 e i 50 hPa.
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. dal grafico sopra postato si nota come l attuale fase sta seguendo un andamento piuttosto anomalo, in quanto dopo una breve fase di correnti orientali(qbo-)quest ultima a partire dai piani isobarici superiori sta tornando nuovamente in territorio positivo e quindi (qbo+). con tutta probabilità tra non molto, entrambe le quote di riferimento , vale a dire  i livelli isobarici di 30 e 50 hPa, torneranno nuovamente ad essere interessati dalle westerlies, che  come ben sappiamo, statisticamente  tendono a propagarsi in maniera più veloce rispetto alle easterlies.la  Quasi-Biennial Oscillation riesce a modulare la forza della struttura ciclonica polare durante l inverno boreale attraverso la  circolazione di Brewer-Dobson  meglio conosciuta come BDC.questa circolazione, relegata alla quote stratosferiche , tende a bilanciare il divario termico che tende a crearsi tra le basse e le alte latitudini  ovvero l equatore e la regione polare. se la qbo negativa tende a favorire un incremento di forza di tale circolazione e conseguentemente un maggiore flusso di ozono in direzione delle latitudini polari, la fase positiva tende a produrre la situazione inversa . per determinare la forza di tale circolazione basta consultare i quantitativi di ozono presenti alle alte latitudini durante l inverno boreale.tendenzialmente maggiori quantitativi di ozono tendono a favorire un vps maggiormente disturbato mentre quantitativi minori tendono a rafforzarlo determinando cambiamenti nella baroclinicità (sistema) della struttura depressionaria polare. inoltre se la fase negativa della qbo le  easterlies tropicali tendono a restringere la larghezza della planetary wave-guide nella bassa stratosfera extratropicale, favorendone quindi  una maggiore ampiezza d'onda, la fase positiva tende ad allargare la wave guide . una wave guide più stretta associata alla fase occidentale della qbo comporta quindi minori ampiezze d onda in direzione della regioni polari e conseguentemente un vortice polare meno disturbato.al momento gli aggiornamenti propendono per una fase occidentale dei venti della media stratosfera equatoriale e quindi ciò potrebbe comportare una circolazione di Brewer-Dobson(bdc) meno intensa e conseguentemente una struttura polare poco incline a subire profondi cambiamenti termo_dinamici. un altro fattore in grado di influenzare le dinamiche del vortice polare  boreale è il ciclo enso che come detto sopra rappresenta il modo di variabilità climatica interannuale attualmente meglio conosciuto. numerosi studi sono stati fatti per evidenziare le eventuali correlazioni tra il ciclo enso ed il vortice polare.alcuni studi hanno cercato di mettere in evidenza le eventuali anomalie che si vengono a creare per quanto concerne l ozono durante le varie fasi dell enso nel trimestre invernale.questo studio evidenzia come durante le fase di enso negativo ci sia un minore trasporto di ozono verso le latitudini polari e conseguentemente una bdc indebolita.di seguito espongo il grafico che mette in evidenza le anomalie di ozono durante la fase sia negativa che positiva del ciclo enso.
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. dal grafico si nota molto chiaramente come durante una fase di enso negativo ci sia un minore trasporto di ozono verso le latitudini polari(grafico B). studio effettuato dal Dr. William Randel  Atmospheric Chemistry Observations and Modeling Laboratory (ACOM) e reperibile al seguente link  https://acomstaff.acom.ucar.edu/randel/  gli ultimi aggiornamenti  al riguardo propendono per avere  condizioni di ENSO-neutrale  nel corso del prossimo autunno e l'inverno dell'emisfero  boreale.
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                                                                                                            per ultimo un ulteriore fattore in grado di apportare modifiche nei riguardi del vortice polare è l attività solare, anche se quest ultima, secondo me, tende a rivestire un maggiore importanza se protratta in un periodo molto prolungato di bassa attività. a tale proposito riporto il grafico.
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dal grafico postato si nota molto chiaramente come al momento ci troviamo  nella  fase discendente dell attuale ciclo solare.numerosi studi sono stati effettuati al riguardo e proporli tutti sarebbe impossibile. tuttavia di seguito espongo lo studio effettuato da Brugnara et al. 2013, Gray et al. 2013 in cui vengono messe in evidenza le eventuali anomalie di circolazione durante i massimi e minimi solari. il link di seguito http://www.atmos-chem-phys.net/13/6275/2013/acp-13-6275-2013.pdf tuttavia altri fattori ancora possono condizionare il vortice polare ed uno di questi si può andare a ricercare nell  innevamento durante la stagione autunnale per quanto concerne il continente asiatico.eventuali anomalie dell innevamento possono contribuire a determinare importanti cambiamenti negli indici ao e nao. per quest ultimo fattore bisognerà attendere il mese di ottobre per verificare il valore della SCE (snow cover extend).
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tornando al discorso sopra evidenziato, al momento secondo me, emergono alcuni punti essenziali che possono andare ad apportare importanti spunti per quanto concerne la futura stagione invernale 2016/2017. il primo riguarda l indebolimento della bdc ovvero la  circolazione di Brewer-Dobson. circolazione meridiana che agisce a livelli stratosferici e che mette in "comunicazione la regione equatoriale con quella polare . circolazione che va a  trasportare  l ozono (O3)dalla stratosfera equatoriale a quella polare e che  va ad riequilibrare  il differente  surplus termico  tra le  basse latitudini e le alte  latitudini. quest anno la situazione lascia presagire un suo indebolimento e quindi minore trasporto di ozono verso le regioni polari.questo contesto potrebbe favorire una struttura polare maggiormente forte con tutte le conseguenze che ne possono derivare. ovvero un indice ao che potrebbe presentarsi maggiormente positivo e  nello stesso tempo favorire correnti a getto polari più  intense e meno ondulate.in questo  possibile contesto, gli anticicloni potrebbero presentarsi  maggiormente "schiacciati alla medie latitudini". per ultimo, un altro tassello riguarda l attuale fase  dell ENSO (El Niño-Southern Oscillation). se in condizioni di enso positivo si assiste ad un rafforzamento del gradiente termico sul piano latitudinale in troposfera, in caso di enso negativo si assiste ad un indebolimento del gradiente termico sul piano latitudinale in troposfera e ciò può comportare una riduzione dei flussi di calore in direzione del polo e quindi può comportare una struttura polare più intensa e meno soggetta a forti disturbi .da questa situazione, secondo me, potrebbe derivarne uno scarso disturbo ai danni  del vps nella sua fase iniziale di crescita presentandosi  concentrico e quindi in veloce raffreddamento . tuttavia ciò che ho scritto sopra rimane solo e solamente un mio modesto pensiero suscettibile di sbagli, dato che non sono un esperto in materia e ho molto da imparare da coloro che  hanno maggiore esperienza nella scienza meteorologica. buona giornata a tutti.
 

esenaiof

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ale81 ha detto:
tornando al discorso sopra evidenziato, al momento secondo me, emergono alcuni punti essenziali che possono andare ad apportare importanti spunti per quanto concerne la futura stagione invernale 2016/2017. il primo riguarda l indebolimento della bdc ovvero la  circolazione di Brewer-Dobson. circolazione meridiana che agisce a livelli stratosferici e che mette in "comunicazione la regione equatoriale con quella polare . circolazione che va a  trasportare  l ozono (O3)dalla stratosfera equatoriale a quella polare e che  va ad riequilibrare  il differente  surplus termico  tra le  basse latitudini e le alte  latitudini. quest anno la situazione lascia presagire un suo indebolimento e quindi minore trasporto di ozono verso le regioni polari.questo contesto potrebbe favorire una struttura polare maggiormente forte con tutte le conseguenze che ne possono derivare. ovvero un indice ao che potrebbe presentarsi maggiormente positivo e  nello stesso tempo favorire correnti a getto polari più  intense e meno ondulate.in questo  possibile contesto, gli anticicloni potrebbero presentarsi  maggiormente "schiacciati alla medie latitudini". per ultimo, un altro tassello riguarda l attuale fase  dell ENSO (El Niño-Southern Oscillation). se in condizioni di enso positivo si assiste ad un rafforzamento del gradiente termico sul piano latitudinale in troposfera, in caso di enso negativo si assiste ad un indebolimento del gradiente termico sul piano latitudinale in troposfera e ciò può comportare una riduzione dei flussi di calore in direzione del polo e quindi può comportare una struttura polare più intensa e meno soggetta a forti disturbi .da questa situazione, secondo me, potrebbe derivarne uno scarso disturbo ai danni  del vps nella sua fase iniziale di crescita presentandosi  concentrico e quindi in veloce raffreddamento .
questi anticicloni schiacciati alle medie latitudini mi fanno pensare al Ponte di Voejkov come figura prevalente del prossimo inverno.
Il VPT più intenso:
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esenaiof

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Cloover ha detto:
Si parte un'altra volta col morale sotto i tacchi....da parte mia spero in una buona giocata invernale, insomma nel colpo di c. , dato che sarà arduo sperare in un inverno molto dinamicoe quindi in svariate occasioni. Cmq vediamo nei prossimi mesi se cambierà qualcosina...  ::) ;)
A livello teleconnettivo non è un caso che mi riferisca al 1980/81
anche gli anticicloni sono dinamici e se andiamo a vedere il suo collocamento in Europa può portare nello stesso continente differenti dinamiche sostanziali al suolo, soprattutto nella nostra Italia.
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C

Cloover

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Si, ma un'eventuale interazione atlantica diventa complicata in un simile contesto , con configurazioni maggiormente disposte a circolazioni orientali....Cmq attendo sviluppi, si fa pour parler  ;)
 

Alessandro 81

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buona serata a tutto il forum di meteodue. secondo il mio modesto ed ininfluente pensiero ,non ha nessuna logica deprimersi  ora sull andamento del prossimo inverno.  sicuramente alcuni  elementi depongono per avere una struttura polare maggiormente forte , e  secondo me se problemi ce ne saranno , questi ultimi potrebbero  derivare  dalla stratosfera e da un VPS che stante le condizioni sopra descritte dovrebbe  farsi sentire.  al momento, almeno secondo un mio personale punto di vista , la situazione potrebbe vedere  un rafforzamento del VPS legato alle caratteristiche teleconnettive  sopra evidenziate ovvero  QBO-min solare Nina.  tuttavia la situazione andrà meglio valutata nel proseguo ossia  da  novembre in poi  . tuttavia allo stesso tempo  bisogna sempre ricordare che  il sistema clima tende ad essere  un sistema molto  complesso,il quale include in se  l’atmosfera, gli oceani, le terre emerse, la criosfera e la biosfera. questa complessità ci insegna che diviene alquanto difficile analizzare tutto il sistema e nello stesso tempo  poter andare a formulare con estrema certezza  una possibile linea evolutiva di un intera stagione.dunque secondo me nulla è perso. buona serata  come sempre a tutti ;) 
 

esenaiof

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Cloover ha detto:
Si, ma un'eventuale interazione atlantica diventa complicata in un simile contesto , con configurazioni maggiormente disposte a circolazioni orientali....Cmq attendo sviluppi, si fa pour parler  ;)
no dai Filippo, avrai fatto reanalisi anche con JS subtropicale sui paralleli nord africani, sono LP su mediterraneo anche in quel caso.
 
C

Cloover

Guest
esenaiof ha detto:
no dai Filippo, avrai fatto reanalisi anche con JS subtropicale sui paralleli nord africani, sono LP su mediterraneo anche in quel caso.

vabbè dai,hai capito cosa voglio dire... sono configurazioni anticorrelate con episodi nevosi rilevanti al Nord e alto Tirreno (personalmente durante l'Inverno punto sempre al binomio freddo+precipitazioni).. Cmq non vorrei scadere su discussioni orticellistiche, mi fermo qui attendendo dati più chiari...  ;)
 
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